NSU Prinz: la storia e le origini di una piccola di successo
Nel 2023 cadrà il 150° anniversario della fondazione della NSU. Vediamo come è nata la sua auto più famosa
Chi è entrato da un po' negli anta ricorderà bene come fosse vista dai bambini la Prinz verde negli anni Settanta: una vera iattura. Roba da spingere pure i gatti neri a fare gli scongiuri, vedendone una per strada. Eppure quella macchinetta ha scritto - anche negli altri colori - una pagina importante della storia dell'auto. Vale dunque la pena di ricordarne le origini, nell'anno in cui si celebra il 150° anniversario della NSU, nata nel 1873 come Mechanische Werkstätte zur Herstellung von Strickmaschinen, ovvero Officina meccanica per la costruzione di macchine per maglieria.
Un'occasione mancata
I primi passi della NSU nel mondo delle auto risalgono agli anni Trenta, quando l'azienda - che già produceva moto - strinse accordi di collaborazione con la Fiat. Desiderosa di compiere un salto di qualità, la NSU chiese all'ingegner Ferdinand Porsche un nuovo progetto e costui partorì la Typ 32. Senza riuscire a ottenere il necessario supporto dalle banche e la NSU abbandonò il progetto, che Porsche propose ad altri. Da lì nacque poi la Volkswagen Maggiolino.
Meglio quattro ruote che tre
Nel periodo della ripresa post-bellica, la NSU tornò a dedicarsi alle due ruote, tanto che a metà degli anni Cinquanta era il maggiore produttore di motocicli al mondo. La domanda di motociclette era però in calo. La gente, sempre più agiata, voleva guidare le automobili. La NSU provò dapprima a sviluppare un veicolo a tre ruote chiamato Max Kabine (lo si vede qui sopra) e derivato dalla moto NSU Max. Ma, intuendo che avrebbe fatto fiasco, alla fine del 1955, la direzione di NSU diede semaforo verde al progetto di una vettura compatta e alla conversione degli impianti industriali. I primi tre prototipi furono messi in strada già a metà del 1956 (foto in basso) e le linee di produzione furono pronte nel giro di un altro anno. Nell'estate del 1957, l'azienda di Neckarsulm presentò la NSU Prinz, che era stata inizialmente chiamata NSU Lido, in produzione pre-serie.
Una gamma molto semplice
Ma com'era la prima NSU Prinz? Era una moderna berlina a due porte con carrozzeria autoportante interamente in acciaio con motore posteriore bicilindrico da 20 CV. La gamma si articolava su due modelli: la Prinz I base, disponibile solo in verde chiaro, e la più lussuosa Prinz II. Questa aveva barre cromate anteriori e posteriori, la scritta Prinz sulla fiancata, una quadro strumenti sul cruscotto e finestrini a scomparsa. Inoltre era disponibile in un'ampia gamma di colori, come il bianco calla, il blu indaco, il verde cedro, il grigio lava e il beige Sahara. Al lancio, la NSU Prinz costava 3.645 marchi, mentre la Prinz II veniva 3.985 marchi.
"Guida una Prinz e sei un re"
La prima NSU Prinz fu consegnata nel marzo 1958. Il successo faticò però ad arrivare: dal 1958 al 1960, furono venduti solo 1.648 modelli della Prinz I. Fu invece più fortunata la più lussuosa Prinz II, che vendette 62.587 unità in tre anni. Nel 1959, l'azienda lanciò un'altra versione, la NSU Sport Prinz, ispirata al design italiano dell'epoca. Nel 1961 fu invece coniato lo slogan "Guida una Prinz e sei un re" per la Prinz 4, l'auto che sarebbe diventata la bast seller di famiglia con 576.619 esemplari venduti. Per tanti resterà quella di: "Prinz verde! Tua!", ma oggi le sue quotazioni sono in crescita e ha una folta schiera di estimatori tra gli amanti delle auto d'epoca.
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