Il World Rallycross diventa elettrico. Possono bastare 690 CV?

3, 2, 1... Via! Prende in via oggi, in Norvegia, il nuovo FIA World Rallycross Championship, categoria che in diversi Paesi - specie nel Nord Europa - gode di un notevole seguito. Il nuovo Campionato si appresta ad entrare in una nuova era, convertendosi all'elettrico con la top class, la RX1e, La sua formula, d'altro canto, prevede gare sprint e si presta bene a questa evoluzione, anche se magari tanti puristi scuoteranno mestamente la testa. A consolare questi ultimi c'è però un ricco sottoclou, con auto più tradizionali.

Partenze a razzo

Delle delle macchine cosa si può dire? Per esempio che somigliano a hatchback endotermiche, con le loro brave differenze estetiche anche se poi, gira e rigira, sotto la pelle il livellamento è la regola. Per tutti c'è infatti lo stesso pacchetto da 690 CV e 890 Nm. Niente male, in fondo, tanto che i grandi boss della categoria dichiarano senza timori di smentite che queste vetture siano in grado di battere le Formula 1 nello scatto da 0 a 100 km/h. Peccato non avere ancora altri dati, sarebbe stato bello scorrere la scheda tecnica.

Benvenuti al Nord

Dopo la grande festa inaugurale di Stjørdal, le sfide vere e proprie si svolgeranno a Hell e la battaglia si annuncia... infernale. Al via del Mondiale Rallycross ci sono personaggi di ogni genere, molti dei quali scandinavi. Si va dal più volte iridato Johan Kristoffersson, che è in cerca di conferme, al campione mondiale e olimpionico di sci alpino Aksel Lund Svindal, che debutterà nella classe di contorno, la RX2e. Tra gli altri protagonisti attesi del circus ci sono i fratelli svedesi Timmy e Kevin Hansen, doppiamente figli d'arte. Il padre Kenneth scrive infatti nel curriculum di essere stato 14 volte  European Rallycross Champion, mentre la mamma, Susann Bergvall ha trionfato nel 1994 nella classe 1400Cup. Buon sangue non mente.