Lynk & Co The Next Day Concept, la “minaccia” cinese
Altro che auto economiche: Lynk & Co, parte del gigante Geely, dimostra che i cinesi puntano molto in alto
Lynk & Co probabilmente vi dice poco o nulla. Idem Geely. Bene, vi basti sapere questo: la prima è una delle tantissime aziende che compongono il secondo, che è un Gruppo cinese, un colosso da oltre 2 milioni di veicoli all’anno (in crescita) e all’interno del quale si trovano pezzi pregiati del calibro di Volvo, smart e Lotus. Aziende importanti per la storia e il prestigio che si portano dietro, certo, ma anche e soprattutto per il valore aggiunto che sono in grado di offrire dal punto di vista della tecnologia. Detta in altro modo: da una parte c’è la forza economica che solo un gigante cinese può avere, dall’altra il know-how delle Case automobilistiche europee. Fatta la premessa, necessaria per dare il giusto peso a ciò di cui stiamo parlando, la notizia è che Lynk & Co è ora pronta per un cambio di passo, di cui il “The Next Day Concept” rappresenta la bandiera. Ecco tutti i dettagli.
Una GT tutta da guidare (o così pare)
Prima di tutto, “The Next Day Concept” è una GT a quattro porte spinta da un powertrain ibrido plug-in, cioè dotato di batteria ricaricabile anche dalla rete elettrica di casa. Come sempre, quando ci si trova di fronte a un veicolo di questo tipo, la domanda spontanea è in merito all’eventuale arrivo sul mercato. La risposta è che per ora non si hanno notizie in tal senso, ma non è questo il punto su cui concentrarsi.
Sì perché “The Next Day Concept”, a partire dal nome, anticipa infatti molto sul futuro di Lynk & Co, che si parli di design o di clientela alla quale si rivolge. Nulla è stato comunicato in merito alla scheda tecnica, se non che il motore endotermico aziona le ruote anteriori, mentre l’elettrico si occupa di quelle posteriori. È vero, è ancora presto per avventurarsi in certe supposizioni, ma tutto fa pensare che prestazioni e piacere di guida - qualora la vettura abbia un futuro commerciale - saranno al centro dello sviluppo.
Portiere scenografiche
Passando a ciò che sappiamo, o meglio vediamo, di questa GT spiccano le portiere con apertura a farfalla, anche note come "suicide doors”, che contribuiscono a conferire le forme di una grande liftback futurista. Che si tratti di una Lynk & Co lo si capisce solo dal frontale, che non si discosta dalla soluzione dei sottili fari verticali, mentre tutto il resto è decisamente più sportivo e ambizioso.
In linea più generale, è opportuno ritornare sul fatto Lynk & Co sia all’interno di un gruppo immenso, Geely, che controlla e ha accesso alle tecnologie Volvo e smart, oltre a godere del vantaggio di essere cinese. Sì, l’approvvigionamento di microchip e di materie prime (discorso valido in particolare con le auto 100% elettriche), è meno problematico per le aziende cinesi. Un elemento non da poco, soprattutto se questo si va a sommare alla validità del prodotto. Detto in modo più esplicito: nessuno, anche i marchi premium, dovrebbe sottovalutare la “minaccia” rappresentata da Lynk e Co, Geely e tanti altri marchi e gruppi del Dragone.
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