Renault 4 E-Tech Electric – Torna il mito e va a corrente
La discendente elettrica della mitica R4 di qualche decennio fa è una crossover che punta a unire la versatilità con l’eleganza. Due le versioni, differenziate per potenza e autonomia
Se andate a caccia di somiglianze con la leggendaria R4 nata negli Anni 60, nella nuova Renault 4 E-Tech Electric riconoscerete più che altro citazioni. Per esempio la calandra, un riuscito elemento monoblocco che integra elementi a led tondeggianti, i gruppi ottici posteriori verticali ellittici, il portellone (ad apertura elettrica) che arriva a filo del paraurti ponendo la soglia di carico a 61 cm dal suolo (quindi comoda) e pure l’aspetto del terzo finestrino. Ma per tutto il resto la neonata elettrica francese non appare come una riedizione dell’originale. L’impostazione è completamente nuova: se ieri praticità era sinonimo di giardinetta, oggi fa rima con crossover.
DOPO MEZZO SECOLO, È CRESCIUTA
Dunque dal passato la nuova edizione a batterie va a ripescare la concretezza e l’aria sbarazzina, me all’essenzialità quasi scarna dei bei tempi andati contrappone tanta ricercatezza nel design e, soprattutto, una costruzione raffinata. Il tutto con dimensioni che sono, logicamente, lievitate per incontrare le attuali esigenze di abitabilità e pure di sicurezza. Così, se la R4 sulla quale hanno viaggiato da bimbi coloro che oggi sono boomer (quell’auto rimase in produzione dal 1961 al 1992) misurava 367 cm di lunghezza, 149 di larghezza e 144 cm di altezza, nel caso della sua pronipote che va a schierarsi nel frequentato terreno delle B SUV queste quote valgono 414, 178 e 158 cm. Il tutto per una massa di 1.410 kg, ragionevole per un’elettrica di queste dimensioni.
LA PIATTAFORMA È LA AMPR SMALL
Sì, la Renault 4 E-Tech Electric è ben più grande della recente Renault 5 E-Tech Electric (392 cm), con la quale condivide la piattaforma Ampr small. L’impronta, dicevamo, è da crossover, con cerchi da 18” gommati 195/60, raffinate sospensioni posteriori multi-link e una discreta attitudine ai fondi difficili, anche per via dei 18,1 cm di luce a terra: vero che la trazione è esclusivamente anteriore, ma in opzione si può avere l’Extended Grip con modalità specifiche All-terrain e Snow, che tornano utili quando si lascia l’asfalto. Rispetto alla Renault 5, la R4 ha pure il passo e lo sbalzo posteriore più lunghi (+8 cm e +12 cm rispettivamente), il che va a vantaggio dello spazio a bordo e della capacità del bagagliaio.
NON È UNA WAGON MA CI PROVA
A proposito di spazio, l’abitacolo è in effetti bello accogliente, anche nella zona posteriore, mentre il baule offre 420 litri di capacità e dispone pure di un pozzetto (35 litri) accessibile da una doppia botola nel pavimento. Per i “carichi” speciali si può abbattere sia il lo schienale del divano (in due parti) sia quello della poltrona anteriore destra. Inoltre, sparsi qua e là ci sono portaoggetti per una capacità complessiva di 23 litri. Detto questo, l’essenzialità della fortunata antenata di oltre mezzo secolo fa è solo un ricordo. Qui materiali (in gran parte di riciclo) e finiture trasmettono sensazione di qualità, e non mancano rivestimenti morbidi: l’abbiamo potuto verificare toccando con mano la vettura in un pre-show che ne anticipava il pubblico esordio al Salone dell’Auto di Parigi, in corso in questi giorni.
HEY RENO! E L’AVATAR RISPONDE
L’impianto multimediale OpenR Link della Renault 4 E-Tech Electric si controlla da un touchscreen da 10”, che assieme al cruscotto digitale (10,1” negli allestimenti superiori, 7” in quello base) forma un unico elemento ricurvo di notevole effetto. Il sistema integra le funzionalità di Google e l’assistente vocale-avatar che risponde al comando Hey Reno, e sfrutta ChatGPT per aiutare il conducente a fare un mucchio di cose, dal programmare la ricarica al sostituire una ruota. In tutto questo sono stati opportunamente conservati alcuni comandi fisici, fra i quali quelli per le funzioni base della climatizzazione (gestita da una pompa di calore, utilizzata anche per il pre-condizionamento della batteria quando si programma la ricarica).
GLI ALLESTIMENTI SONO TRE
L’allestimento base è denominato Evolution ed è l’unico con cerchi in acciaio con coprimozzo (mentre gli altri li hanno in lega, in ogni caso da 18”). Salendo di livello troviamo il Techno e l’ancor più sciccoso Iconic, con interni più pregiati e dettagli in colore giallo squillante. La Renault 4 E-Tech Electric – che è assemblata in Francia, cosa che vale anche per i motori e per le batterie – può logicamente contare su tutti gli ADAS di ultima generazione, che consentono di ottenere la guida autonoma di livello 2. Due, invece, le motorizzazioni, da 120 CV e 225 Nm di coppia e 150 CV e 245 Nm di coppia. La più potente (accreditata di 8,5 secondi nello 0-100 e 150 km/h di punta autolimitati) ha anche una batteria di maggior capacità, 52 kWh contro i 40 kWh; cambia dunque l’autonomia WLTP, di circa 400 km per la versione superiore (denominata Comfort range) e di poco più di 300 per l’altra (Urban range). Notevole la capacità di traino dichiarata: 750 kg.
FINO A 100 KW IN RICARICA
La Comfort range può essere ricaricata in corrente continua fino a 100 kW, riportando il livello della batteria dal 15% all’80% in 30 minuti; la Urban range invece si ferma a 80 kW, ma dichiara le stesse tempistiche perché la batteria è più piccola. In corrente alternata (massino 11 kW) occorrono invece 4,5 ore per portare dal 10% al 100% l'accumulatore da 52 kWh e 3,5 ore per quello da 40 kWh. Il caricatore AC è bidirezionale, dunque la Renault 4 E-Tech Electric può cedere energia alla rete (V2G, vehicle to grid) e a dispositivi esterni (V2L, vehicle to load). Ancora in tema di gestione energetica, è possibile regolare l’intensità della rigenerazione in rilascio su tre livelli (mediante i paddle al volante), o impostare la modalità one pedal per arrivare all’arresto della vettura solo sollevando il piede dall’acceleratore.
LA PERSONALIZZI COME VUOI
Al di là delle differenze legate ai vari allestimenti, la Renault 4 E-Tech Electric lascia ampio spazio alla personalizzazione. Insomma, la vivacità è quella di un tempo e non solo si possono scegliere vari colori, magari abbinati a tetto e cofano neri, ma pure diverse decal da applicare alla carrozzeria. Inoltre ci sono le versioni plein sud con tetto in tela che si apre elettricamente e scopre anche la parte posteriore dell’abitacolo. Così, fra cerchi di diverso disegno, dettagli vari e tutto il resto, la Casa francese parla di 670 possibili combinazioni. Anche perché il discorso non riguarda solo gli esterni, ma anche dell’abitacolo, dove sono previste addirittura delle cover per la leva del selettore di marcia – che è ancorata al piantone di sterzo – e, udite udite, il tocco definitivo di “francesità” di un portabaguette in vimini da agganciare di fianco alla consolle.
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