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Audi Activesphere, SUV coupé con realtà aumentata

Rigorosamente elettrico, questo concept (il quarto della serie “Sphere”) combina, a detta di Audi, coupé, crossover e pick-up

Adriano Tosi
Pubblicato il: 27 gen 2023
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La questione del mix di tipologie di auto sta scappando di mano. O forse avrebbe senso smetterla lì con le categorie predefinite e inventarsi nuovi nomi, nuove classificazioni. Prendete la quarta declinazione della serie “Sphere”, concept con cui Audi sta immaginando e nello stesso tempo comunicando dove andrà, come sarà. Si chiama Activesphere, appunto, e a detta degli uomini dei quattro Anelli mette insieme coupé, crossover e pick-up. Un po’ come se la pizza fosse anche bistecca e, perché no, pure zuppa di legumi. Roba che nemmeno l’inventore del gelato al wasabi (esiste, cercate in rete se non ci credete), forse, avrebbe coraggio di proporre.

Sostenibilità vera?

Tutto all’insegna della sostenibilità, sia chiaro: Audi Activesphere è a trazione elettrica e poco male se 5 metri (di lunghezza) per 2,07 (di larghezza) su ruote da 22 pollici di diametro per 285 di larghezza, facciano a pugni col concetto di impatto zero (non conosciamo ancora il peso ma difficilmente sarà “piuma”). Del resto, così fan tutti: l’elettrica Volvo EX90, peraltro già in vendita, ferma l’ago della bilancia a quota 2.800 kg e, con la sua batteria mostruosa da 107 kWh, ha un impatto iniziale sull’ambiente a dir poco pesante, per stare in tema. Essendo a emissioni zero allo scarico, però, piace alla UE e quindi si fregia - legittimamente - del “bollino verde”. Ma torniamo all’Audi Activesphere e atteniamoci a come la descrivono i suoi ideatori.

Del resto, così fan tutti: l’elettrica Volvo EX90, peraltro già in vendita, ferma l’ago della bilancia a quota 2.800 kg e, con la sua batteria da 107 kWh, ha un impatto iniziale sull’ambiente a dir poco pesante, per stare in tema

Carrozzeria a configurazione variabile

Particolarità della Audi Activesphere è la “carrozzeria a configurazione variabile, con lo stile muscolare di una sportiva cui si accompagna la versatilità di un pick-up. In questo modo, proietta in una nuova dimensione il DNA della famiglia Audi allroad quattro”. Se vi state chiedendo in che senso pick-up, la risposta è che la zona posteriore in stile Sportback può essere trasformata, premendo un pulsante, in un pianale di carico aperto, denominato “active back”, ideale per trasportare le attrezzature sportive. Immancabili, in un quadro di tale versatilità, le sospensioni pneumatiche adattive e la trazione integrale elettrica.

Infotainment del futuro

Audi Dimension: si chiama così il nuovo approccio all’infotainment portato al debutto da Audi Activesphere. In sostanza, abbina mondo reale e mondo virtuale dando vita alla mixed reality, che “permette agli utenti d’interagire mediante “zone touch”, efficaci ma prive di supporto fisico: gli occhiali mostrano ed eseguono le funzioni reagendo al tocco delle persone”. In che modo? Ecco un esempio concreto: se l’utente (Audi lo chiama proprio così: né guidatore né passeggero) concentra lo sguardo su di un’informazione, dimostrando interesse, il sistema fornisce ulteriori dettagli. I contenuti informativi diventano così elementi in grado di reagire ai comandi gestuali.

Per il resto, nell’abitacolo di Audi activesphere dominano gli angoli retti e le superfici verticali e orizzontali, messe in risalto dalle colorazioni a contrasto. Optando per la guida autonoma, volante e pedaliera divengono a scomparsa.

La bella vita di chi sta a bordo

A bordo della activesphere ognuno può fruire di contenuti personalizzati (ma anche parlare gli uni con gli altri, in modo vero e non virtuale, non sarebbe male). In che modo? Mediante i visori a contenuti personalizzati. Mentre il conducente è al volante e si concentra sulla guida, sempre che ne abbia voglia e non attivi la guida autonoma, i passeggeri possono preparare le attività da svolgere una volta a destinazione, gestire la climatizzazione, sfogliare una selezione di brani musicali o, ancora, proiettare display virtuali lungo la plancia e la console per accedere ai contenuti web. Inoltre, siccome i sensori per la mixed reality rilevano gli spazi interni con precisione al millimetro, i layout virtuali possono essere sovrapposti e fruiti in base alle esigenze individuali.

Ognuno può fruire di contenuti personalizzati; ma anche parlare gli uni con gli altri, in modo vero e non virtuale, non sarebbe male.

Piattaforma modulare elettrica PPE

Come tutte le altre declinazioni della famiglia “sphere”, anche questo concept nasce sulla base della piattaforma PPE (Premium Platform Electric), che debutterà sul mercato con i primi modelli già alla fine del 2023. PPE è progettata per dare origine a modelli molto diversi tra loro, spaziando dai SUV alle berline-coupé, sino alle Avant (station wagon). La batteria ha una capacità di 100 kWh e la trazione integrale origina dalla presenza di due motori elettrici: uno in corrispondenza di ciascun assale.

La potenza complessiva del powertrain si attesta a 442 CV, mentre la coppia raggiunge i 720 Nm. Lo schematismo delle sospensioni all’avantreno e al retrotreno è a cinque bracci. L’autonomia? 600 km. Quanto ai tempi di ricarica, la tensione nominale di 800 Volt consente la ricarica in corrente continua (DC) con potenze sino a 270 kW. Quanto basta per assorbire, in 10 minuti, energia sufficiente per percorrere oltre 300 chilometri, mentre in meno di 25 minuti il livello di carica passa dal 5% all’80%.

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Anche per il fuoristrada

Veniamo ora alle doti offroad: gli ampi passaruota non sono tali solo per motivi estetici. Servono piuttosto a favorire la mobilità nei percorsi più accidentati. A tal proposito, la luce dal suolo della Audi Activesphere può essere aumentata o ridotta di 40 mm rispetto all’assetto standard di 20,8 cm da terra, in base alle esigenze. E se pensate che il fuoristrada sia solo di facciata, leggete le quote della Activesphere concept: l’angolo di attacco è di 18,9 gradi, quello di uscita è di 28,1 gradi.

Dietro è come tu la vuoi

Abbiamo accennato all’inizio al trasformismo di questo concept. Nel concreto, la zona posteriore consente il trasporto di attrezzature sportive voluminose, pur con un profilo della carrozzeria discendente. Alla pressione di un tasto, infatti, il lunotto scorre longitudinalmente, sovrapponendosi al tetto in cristallo, mentre la sezione inferiore del portellone si abbatte similmente alla sponda di un pick-up: in questo modo si apre uno spazio di carico attrezzato per il trasporto di due e-bike.