
Bugatti Bolide: l'ultima celebrazione del leggendario W16
Bugatti Bolide nasce per celebrare l'iconico motore W16 8.0 litri quadriturbo, prima che la nuova Tourbillon introduca un V16 ibrido.
Com'è guidare la Bugatti Bolide?
Semplice: meno difficile di quanto sembri. Un sollievo, considerando che, se fosse aggressiva quanto il suo aspetto suggerisce, pochi sopravvivrebbero a un giro di pista. Con il suo design affilato e il profilo da predatore, la Bolide si annida nel box del circuito Paul Ricard come un'arma pronta all'attacco. Mi ricorda il Minotauro, una creatura mitologica implacabile, forse per la griglia a ferro di cavallo che richiama l'anello al naso di un toro.
Questa hypercar, dal valore superiore ai 4 milioni di euro (tasse escluse), è già entrata nella leggenda: ne verranno prodotte solo 40 unità e Bugatti stessa ammette che alcuni proprietari potrebbero non guidarla mai. Ma ridurla a un'opera d'arte statica sarebbe un peccato. Il brivido che si prova guardandola si trasforma in pura estasi quando inizia a muoversi.
Il tributo definitivo al W16
Bugatti Bolide nasce per celebrare l'iconico motore W16 8.0 litri quadriturbo, prima che la nuova Tourbillon introduca un V16 ibrido. Un propulsore mitico, che nel 2005, con la Veyron, ha ridefinito il concetto di potenza su strada: 1.000 cavalli, velocità massima di oltre 400 km/h e un prezzo da un milione di euro. Oggi, con la Bolide, i cavalli sono 1.600.
All'annuncio nel 2020, molti pensavano che la Bolide fosse solo un esercizio di design virtuale. Non è il caso. Certo, non ha raggiunto il peso di 1.250 kg e i 500 km/h promessi inizialmente, ma ciò che Bugatti ha realizzato è straordinariamente vicino a quell'idea.
Come ha fatto Bugatti a ridurre il peso?

Non partendo dalla Chiron. La monoscocca in carbonio è completamente nuova, realizzata da Dallara e conforme alle normative Le Mans Hypercar. Inoltre, tutto ciò che un'auto stradale richiede è stato eliminato. Sorprendentemente, il motore è rimasto pressoché invariato, nonostante il telaio possa generare fino a 2,5 g in curva e 2.900 kg di deportanza.
Quello che poteva sembrare un esperimento azzardato è stato invece sviluppato con un'attenzione incredibile ai dettagli, come sottolinea Mate Rimac: "La sfida più grande era mantenere la qualità e il livello di finitura di una Bugatti, pur costruendo un'auto da pista. Una vera Bugatti non può limitarsi a essere veloce: deve essere rifinita come un gioiello."
Dentro l'abitacolo della Bolide

L'accesso non è dei più semplici: il sedile fisso è posizionato in avanti e la spalla viene bloccata dalla porta una volta chiusa. L'abitacolo è compatto, spartano e avvolgente, con un volante 3D stampato di dimensioni ridotte, tre display quadrati essenziali e pochi elementi di lusso. Anche l'aria condizionata arriva tramite semplici tubi flessibili, ma funziona perfettamente.
Una volta acceso il W16, la Bolide prende vita con un rombo profondo e vibrante. Non è esageratamente rumoroso, ma la sua presenza è imponente. Il suono si diffonde attraverso l'asfalto, rendendolo percepibile non solo all'udito, ma anche al tatto.
Prestazioni e sensazioni di guida

In pista, la Bolide impressiona per la sua trazione impeccabile. La spinta è costante, senza picchi improvvisi: accelera in modo lineare e devastante. Durante il primo giro, con gomme ancora fredde e pioggia leggera, l'auto scivola leggermente, ma il controllo della trazione lavora in modo impeccabile, mantenendo il pilota in piena fiducia.
Nonostante la potenza, la Bolide non è una belva indomabile: il suo telaio comunica in modo chiaro, permettendo di sfruttare la coppia senza il timore di perdere il controllo. Il differenziale gestisce la potenza in modo impeccabile, rendendo ogni uscita di curva un'esperienza incredibilmente appagante.
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I freni Brembo in carboceramica, con tecnologia derivata dalla Formula 1, devono dissipare più energia per giro di qualsiasi altra vettura da corsa. Ogni frenata è brutale e precisa, al punto da far sentire il pilota come in caduta libera prima dell'apertura del paracadute.
La Bolide ha davvero rivali?
Forse solo la Pagani Huayra R può competere per qualità costruttiva e dedizione al motore. Altre hypercar da pista, come la Ferrari FXX K o l'Aston Martin Valkyrie AMR Pro, puntano più sulle prestazioni pure, mentre la Bolide rimane fedele all'idea di una Bugatti estrema, ma accessibile.
Più che un'auto da corsa, è un tributo a un motore leggendario. Un'opera d'arte su ruote, ma non da esporre in salotto. Da guidare.