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Bugatti W16 Mistral: un addio con colpo di scena finale

Prima di uscire dal listino l'otto litri francese punta a un nuovo record: vuole fare della Mistral la roadster più veloce del mondo

Top Gear Team
Pubblicato il: 23 ago 2022
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Alla Bugatti W16 Mistral spetta un compito ingrato: mettere la parola fine alla saga del motore W16, iniziata con la Veyron del 2005. Dopo di lei, infatti, nessun altra Bugatti monterà più il sedici cilindri otto litri quadriturbo che ha scritto pagine memorabili della storia dell'automobilismo. La stessa Mistral, peraltro, ambisce a restare a sua volta negli annali come la roadster più veloce del mondo. Con i suoi 1.600 CV punta senza mezzi termini ad avvicinarsi al traguardo dei 500 km/h e magari anche a superarlo. Se riuscirà o meno nell'impresa lo scopriremo solo più avanti. Adesso vale la pena rimirarla per bene, perché c'è davvero di che rifarsi gli occhi. 

Solo per pochi

La Bugatti W16 Mistral è stata presentata nei giorni scorsi a Pebble Beach e sarà costruita in soli 99 esemplari. Come spesso accade ultimamente per le ultime supercar, tutti sono già stati già accaparrati, alla faccia di un prezzo di 5 milioni di euro. L'entusiasmo e la fiducia della clientela hanno d'altra parte un loro fondamento. Bugatti è maestra in materia di coachbuilding e anche stavolta ha saputo sviluppare bene un nuovo progetto partendo da una base meccanica preesistente. Sotto la pelle della Mistral si nasconde infatti una Chiron, ma questa variante ha una sua precisa identità.

Segni particolari

A rendere unica la Bugatti W16 Mistral sono in primis i fari, ma a ben vedere l'intero frontale è riprogettato. La tipica calandra a ferro di cavallo apre una profonda rientranza ed è affiancata da ampie prese d'aria. Sul lato opposto, in coda, i LED creano una particolare firma luminosa a X. Nella parte superiore risaltano invece le prese d'aria ai lati dei montanti e i due airscoop in carbonio, che portano ossigeno al motore (ai massimi regimi ne aspira 70.000 litri al minuto...) e svolgono anche il compito di roll-bar.

Un'opera d'arte

L'elemento più particolare è però il parabrezza, che trova continuità nei finestrini, ricordando un po' la visiera di un casco. L'esemplare mostrato durante la Monterey Car week abbinava nero e giallo, rendendo omaggio alla livrea più amata da Ettore Bugatti. E a un'opera di suo fratello Rembrandt è ispirato invece il pomello del cambio, un vero e proprio gioiello di alluminio, legno e ambra che riproduce, l'Elefante Danzante,

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