Chris Harris e i veicoli a "emissioni zero"
"Non esistono veicoli a emissioni zero, quindi smettetela di raccontare favole, per favore" dice Chris
Mentre scrivo questa notizia, la Toyota si schiera a favore di un futuro elettrico e rinuncia all'idrogeno. È logico non spingere per qualcosa che i politici completamente ignoranti del mondo hanno deciso di non fare, ma è triste vedere un innovatore come Toyota cedere. Ma non c'è motivo di lamentarsi, la decisione è presa.
Una frase insensata
Ciò che mi ha colpito nelle notizie publicate da tanti media su questa vicenda è stato l'uso ripetuto di un'espressione che mi fa scattare il campanello d'allarme, tanto che potrei aver bisogno di un'ulteriore terapia: "veicoli a emissioni zero". Non è mai stato prodotto un oggetto del genere, eppure questa frase che si è insinuata nelle menti nell'ultimo decennio vi ha ormai messo radici. È la pianta infestante del vocabolario automobilistico. Leggete queste tre parole e ditemi come può un'azienda automobilistica, sia legalmente che moralmente, fare una simile affermazione su qualsiasi cosa produca?
Ami, mon amour! Però...
Vivo a Bristol, una piccola città con una grande avversione per le auto inquinanti. Da poco tempo uso anche una Citroen Ami, che è ideale per il mio modo di usare l'auto in città, ma anche un ottimo modo per sviare le molte persone che fanno smorfie quando mi vedono guidare una M5. Tutti quelli che si fermano a parlare della piccola Citroen - e sono molti - riescono in qualche modo a far cadere quella maledetta frase. Di solito in questo contesto: "Certo, è così bello essere a emissioni zero". È come osservare un coccodrillo addormentato e dire "ovviamente questo non morde mai". È qualcosa che fa sentire le persone sicure e tranquille, come se stessero accadendo cose buone. Ma in realtà è una semplificazione pericolosa.
... pensiamoci bene
La Citroen Ami, in fase di costruzione, emette probabilmente meno della metà di CO2 e di altre sostanze nocive rispetto a una C3. Le sue emissioni allo scarico sono pari a zero in città, ma l'elettricità che utilizza deve essere prodotta da qualche parte. Come si possa definire "zero" un'auto del genere nel 2023 è alquanto sconcertante. I grandi inquinatori ora compensano tutto ciò che fanno. Se però davvero si aspettano che crediamo che un'azienda automobilistica pianti abbastanza alberi da compensare il processo francamente rovinoso per l'ambiente della produzione di una batteria per auto, allora devono pensare che siamo un branco di idioti. In realtà, Volkswagen ci ha confermato che lo siamo, dicendoci che i suoi diesel erano puliti, nonostante i nostri occhi ci dicessero che la verità era la fuliggine.
Serve chiarezza
L'industria automobilistica si è sempre concessa un preoccupante margine di manovra quando si tratta di descrivere le sue nuove tecnologie. Ogni piccolo balzo in avanti nella sicurezza, per quanto profondamente positivo potesse essere nella vita reale, è sempre stato supportato da parole che erano semplicemente troppo vanagloriose. Finché l'ufficio legale è contento di poter difendere un'affermazione, si può dire quello che si vuole, ma c'è un'altra espressione ripetutamente sbandierata che mi fa trasalire: "self-driving car" , auto a guida autonoma. Elon ha fatto questa affermazione da tempo, ma è chiaro a chiunque abbia un po' di cervello sa che siamo ben lontani da una realtà commerciale. Di certo, "veicolo a emissioni zero" e l'altro portatore di assurdità in agguato "ibrido a ricarica automatica" sono concetti che non si nascondono solo nelle zone grigie dell'interpretazione, ma sono palesemente falsi. Bene, ora che mi sono tolto questo sassolino dalla scarpa, vado a guidare la mia Citroen Ami a basse emissioni.
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