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Ferrari, anche la F1 è sempre più un business

Ferrari annuncia l'ingresso di Lorenzo Giorgetti come Chief Racing Revenue Officer, per rafforzare il connubio tra sport e affari. Intanto annuncia il nome della monoposto F1 per il 2023: SF-23

Adriano Tosi
Pubblicato il: 08 feb 2023

Per “una” Ferrari in attesa di un titolo mondiale da 15 anni (da 16 anni quello piloti), quella di Formula 1, ce n’è “un’altra” che meglio non potrebbe andare: è il ramo commerciale, quello che produce auto stradali. Il 2022 si è infatti chiuso con il record storico in termini di vendite, fatturato e utili. Di quanto, lo vedremo tra pochissimo; prima, ci piace sottolineare come l’azienda di Maranello condivida con i suoi dipendenti gli ottimi risultati, che quest'anno riceveranno un bonus superiore di oltre il 10% rispetto ai 12 mila ottenuti a valere sul 2021. Benedetto Vigna, amministratore delegato del Cavallino Rampante, ha spiegato: "Abbiamo dato un premio di competitività fino a 13.500 euro lordi ai dipendenti. È il riconoscimento per tutto quello che fanno ogni giorno i colleghi". 

Inoltre, a testimonianza ulteriore che il business è tale anche quando si parla di sport, Ferrari ha annunciato l'ingresso di Lorenzo Giorgetti (foto qui sopra) con il ruolo di Chief Racing Revenue Officer, riportando direttamente al CEO Benedetto Vigna. Obiettivo di Giorgetti è quello di portare benefici agli sponsor e a Ferrari. Giorgetti approda a Maranello dopo essere stato Chief Commercial Officer di AC Milan e aver svolto un ruolo decisivo nel rilancio commerciale e di marketing del club. In precedenza ha guidato per un decennio la direzione commerciale della divisione sportiva di RCS Media Group ed è attualmente membro del board della Global Esports Federation. Il CEO Benedetto Vigna ha così commentato: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Lorenzo in qualità di Chief Racing Revenue Officer. Con la sua esperienza e la sua leadership, Ferrari svilupperà ulteriormente le collaborazioni a lungo termine con i nostri sponsor in tutte le attività sportive – compreso il mondo in grande espansione degli Esports – e con l’appassionata community globale di tifosi”

Che la Purosangue sarebbe stata un gran successo non era difficile da prevedere, visto come sono andate le sue “colleghe SUV del lusso” Porsche Cayenne, Lamborghini Urus, Bentley Bentayga, ecc.. La conferma arriva adesso dai numeri: entro il quarto trimestre del 2023, lo Sport Utility del Cavallino arriverà al 20% dei volumi totali di Ferrari. A proposito di futuro, la prima elettrica è confermata per il 2025 e, secondo alcune voci, avrà un dispositivo per generare - elettronicamente - il sound; di che genere, ancora, non si sa. 

Produzione propria Ciò che invece è certo, e che farà piacere agli appassionati del Cavallino, è che Ferrari non ha alcuna intenzione di demandare all’esterno tutto (o quasi) ciò che rappresenta l’anima di un’auto. Assale, inverter e assemblaggio delle celle delle batterie verranno infatti realizzati internamente nell’e-Building. E poi, per ricollegarci all’inizio di questo articolo, l'amministratore delegato non ha usato mezzi termini:: "Vogliamo tornare a essere competitivi".

I risultati nel dettaglio Eccoci ora ai numeri: le consegne sono aumentate del 18,5%, arrivando a ben 13.221 unità: il 78% derivano dai modelli endotermici, il 22% dalle tre ibride. Le aree di maggior successo? Cina, Hong Kong e Taiwan, con un +72,6%. La regione Emea ha registrato invece un incremento pari alll’8,5%, le Americhe del 21,8% e l'Asia-Pacifico del 17,1%. I ricavi hanno superato la soglia dei 5 miliardi di euro,  toccando i 5,095 miliardi. 

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