Horacio Pagani racconta la Utopia Roadster

Dopo essersi mostrata nelle prime immagini ufficiali a fine luglio ed aver sfilato nella Monterey Car Week a metà agosto, la Pagani Utopia Roadster è stata protagonista anche di una première europea. Nell'occasione l'azienda ha scelto di giocare in casa e non solo per modo di dire, utilizzando come cornice la sua sede di San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena. A fare gli onori c'era Horacio Pagani in persona, che ha voluto parlare del nuovo modello partendo dalla sua genesi.

Il cliente al centro del progetto

"La Utopia è stata concepita sin dall’inizio per avere due varianti, quella coupé e quella Roadster. E il progetto si è dato obiettivi molto ambiziosi: ottenere per le due vetture lo stesso peso, un comportamento su strada uguale e anche la medesima sicurezza" - ha voluto precisare subito Pagani, che ha quindi aggiunto: "Per definire le caratteristiche della Utopia Roadster abbiamo ascoltato i nostri clienti, in modo da soddisfare le loro richieste. In fondo siamo in pratica un costruttore monoprodotto, non possiamo permetterci di sbagliare una vettura. Ebbene, le loro richieste sono state di un’auto leggera, veloce, certo, ma anche facile da guidare. Solo pochi hanno chiesto potenze estreme".

Con il pallino della leggerezza

Proprio il peso è stato un argomento che ha tenuto banco durante la presentazione. "Siamo riusciti a rimanere sotto la soglia dei 1.300 kg. Siamo ai livelli della Zonda, nonostante il fatto che qui abbiamo scelto di omologare l’auto secondo le più restrittive normative americane sulle emissioni e di garantire i massimi standard di sicurezza, Tenete presente che anche se limassimo un'altra cinquantina di chili supereremmo comunque i crash test. Noi non accettiamo però mai compromessi: in tante voci facciamo tre volte meglio dei valori che ci vengono imposti come limite". Tornando al motore e alla sua efficienza, Horacio Pagani ha voluto fare una precisazione: "Siamo davanti a risultati straordinari per una vettura che ha una coppia da trattore, nell’ordine dei 1.100 Nm. Da questo punto di vista è incredibile il lavoro svolto da Mercedes-AMG, che per cinque anni ha dedicato un team specifico allo sviluppo di questo motore".

V12 e manuale, a furor di popolo

Già, il motore. Dalla platea c'è stato chi ha chiesto come mai non sia stato scelto un V8 biturbo ibrido al posto del V12 biturbo e il buon Horacio è stato ancora una volta chiarissimo: "Abbiamo ascoltato di nuovo i nostri clienti. La maggioranza di loro ha dichiarato di preferire il dodici cilindri e di non avere alcun interesse verso l'elettrificazione. Li abbiamo semplicemente accontentati. Abbiamo fatto lo stesso in materia di trasmissione. In molti ci hanno chiesto di avere ancora il cambio manuale. Non è stato facile realizzarne uno in grado di resistere a tutta quella coppia ma possiamo permettere all'acquirente di provare entrambe le soluzioni, quella manuale e quella automatica sequenziale con palette al volante. E più del 60% degli ordini è per il cambio manuale".

Autentiche opere d'arte

A margine della presentazione della Utopia Roadster, Horacio Pagani ha voluto aprire anche le porte della Modena Design, reincarnazione della azienda che fondò nel 1991 per sviluppare tecnologie incentrate sui materiali compositi. Qui oggi si mescolano il design e l'inventiva, le tecnologie avanzate e la manualità artigiana per ottenere prodotti unici, anche per l'industria aeronautica e biomedicale. È incredibile vedere macchine a controllo numerico lavorare blocchi di alluminio da oltre 40 kg per ricavare volanti incredibilmente elaborati da neanche un chilo e mezzo. "Qui si fondono arte e scienza, seguendo l'ispirazione di Leonardo da Vinci" dice Pagani, che mostra con orgoglio pezzi che non sfigurerebbero esposti sotto la teca di una gioielleria, pur con standard da Formula 1. C'è insomma da scommettere che se Leonardo fosse oggi un automobilista vorrebbe guidare una Pagani.