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Hyundai Ioniq 6 e RN22e, il coraggio di cambiare

Avete presente la Ioniq 5, l’altra elettrica nativa di Hyundai? Ecco, la Ioniq 6 è il suo opposto. A testimonianza delle larghe vedute del marchio coreano. E la cattivissima RN22e...

Adriano Tosi
Pubblicato il: 26 set 2022

Qualcuno la chiama family feeling, altri la fanno rientrare nella mancanza di idee: stiamo parlando della somiglianza tra modelli di uno stesso marchio (e a volte non solo, ma questo è un altro discorso…). Il nostro giudizio? Dipende. Capita che, oggettivamente, alcuni modelli sembrino realizzati in scala, “sminuendo” la percezione che si ha di ognuno di loro. L’auto più grande e costosa diventa meno esclusiva, se ce n’è una (a volte anche due) più piccola e praticamente identica; l’auto più piccola ed economica sembra un “vorrei ma non posso”. Ci sono invece casi di ispirazioni che non sfociano nel copia-incolla e che, piuttosto, fanno capire immediatamente l’appartenenza a un determinato marchio. Beh, Hyundai non corre alcun pericolo: il family feeling c’è, alcuni espedienti stilistici si ripetono da un modello all’altro ma ognuno di essi ha un’identità ben precisa.

Ioniq 5 e Ioniq 6, due pianeti differenti

A rendere oggettivo, e osservabile anche a occhio nudo, quanto avete appena letto sono, fra le altre, Hyundai Ioniq 5 e Ioniq 6, le due elettriche “native” del marchio. In quanto tali si poteva pensare a uno stile simile tra le due; invece, più lontane non potrebbero essere. Spigoli vivi, angoli e tagli netti la “5”; archi, volumi fluidi e raccordati la seconda. A detta dei designer Hyundai - e guardando le foto non si può dar loro torto - l’ispirazione per la Ioniq 6 è arrivata dalle streamliner, un genere di auto in voga negli anni Trenta e Quaranta del Novecento. L’impressione che si ricava davanti alla macchina non è però quella di un modello retrò, anzi. La carrozzeria, così esplicitamente aerodinamica (0,21 di Cx), è molto attuale nella sua ricerca della massima efficienza, senza mai risultare eccessiva in alcun aspetto. Detto questo, è ovvio che la personalità della Ioniq 6 è forte e che in quanto tale potrebbe essere divisiva. Staremo a vedere l’accoglienza sul mercato.

RN22e

Siccome Hyundai, anche quando si parla di elettrico, non ha la minima intenzione di rinnegare la propria vocazione sportiva, ecco che insieme alla Ioniq 6 ci ha svelato in anteprima la RN22e. Di cosa si tratta? Della declinazione più aggressiva - e ovviamente potente - della Ioniq 6. Al momento siamo ancora nella fase di concept - infatti la vettura non si poteva nemmeno aprire - ma i coreani ci stanno lavorando e il suo arrivo sul mercato è già previsto, sebbene in un secondo momento. Sensazioni? Beh, quando a una berlina molto "levigata" e bassa si abbassa l'assetto, si mettono minigonne e alettone e si cambiano i cerchi con altri più grandi l'effetto wow è garantito. Il tutto, qui, esaltato dalla livrea azzurra tipica delle Hyundai N. 

Pixel, ed è subito Hyundai Ioniq

Detto delle grandissime differenze tra Hyundai Ioniq 5 e Ioniq 6, le due hanno però un tratto in comune: il pixel nella grafica dei gruppi ottici (ma anche all’interno del volante, per esempio) che serve a far capire che ci si tratta di un’auto digitale, prima ancora che elettrica. Una macchina sempre connessa e sulla quale si trovano le stesse identiche funzioni che si hanno a portata di tasca, sullo smartphone.

Abitacolo ufficio

Il pavimento piatto in virtù delle batterie a loro volta piatte (che però rubano qualche cm in altezza), il tunnel “libero” per il medesimo motivo e l’assenza della leva del cambio sono tre fra gli elementi che accomunano le auto elettriche. Tre “mancanze” che consentono di ricavare spazi che normalmente sono occupati; è proprio qui che si aprono ampi margini per l’inventiva dei designer d’interni. Quelli di Hyundai, oltre ad aver posizionato un ampio portaoggetti nella zona che normalmente è la base del cambio, hanno disegnato un tunnel piatto tra i sedili anteriori. Scopo: offrire una sorta di tavolo, un piano d’appoggio stabile e comodo per metterci il laptop e lavorare, durante le ricariche, nell’eventualità in cui non si trovi una colonnina ultra rapida. In questo caso, infatti, 18 minuti bastano per portare la batteria dal 10 all’80%. Per tutti gli altri dettagli sulla Ioniq 6 vi rimandiamo all’articolo dedicato. Per il resto, l’aspetto molto moderno e tecnologico è la cifra stilistica dell’abitacolo di questa auto. Il giudizio sulla qualità è sospeso fino a che non avremo modo di “vivere” per qualche giorno la Ioniq 6 nella sua versione definitiva e non come prototipo. Quando? All’inizio del 2023, circa.

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