Ecco alcune tra le donne più veloci della storia dell'automobilismo
Celebriamo la Festa della Donna ricordano chi ha saputo battere rivali e pregiudizi
Maria Teresa de Filippis
Prima donna a gareggiare in Formula Uno, la de Filippis ha partecipato a cinque gran premi nel 1958 e 1959. Nata a Napoli, iniziò a correre all'età di 22 anni dopo che due fratelli scommisero che non era in grado di guidare velocemente. Ci riuscì, eccome. La De Filippis vinse la sua prima gara sulla costiera amalfitana con una Fiat 500 e arrivò fino alla F1.
Parlando nel 2006, ha detto: "L'unica volta che mi è stato impedito di correre è stato al Gran Premio di Francia. Il direttore di gara disse: "L'unico casco che una donna dovrebbe indossare è quello del parrucchiere". A parte questo, non credo di aver incontrato pregiudizi, ma solo sorpresa per il mio successo".
Lella Lombardi
Finora l'unica donna pilota a ottenere punti in Formula Uno è stata Lella Lombardi, che si classificò sesta al Gran Premio di Spagna del 1975. La gara fu accorciata da 75 a 29 giri dopo un incidente che causò la morte di cinque spettatori, il che significa che furono assegnati solo metà punti. Così la Lombardi raccolse mezzo punto per le sue imprese.
Iniziando la sua carriera come autista per le consegne dell'azienda di famiglia, l'italiana - che morì di cancro nel 1992 - partecipò a 17 gare di F1, prendendo il via in 12 occasioni. Lo "spirito competitivo" della Lombardi ha dato il via a un percorso che ha spinto altre donne a prendere in considerazione gli sport motoristici in senso più ampio. Grazie mille, Signora.
Michele Mouton
La più grande donna pilota di sempre? Michele Mouton ha vinto quattro rally per l'Audi e si è classificata seconda nel campionato mondiale nel 1982 dietro a Walter Rohrl. Ha anche vinto la Pikes Peak International Hill Climb nel 1986, stabilendo il record del percorso.
"Una delle migliori" agli occhi di Sir Stirling Moss e una "superdonna" secondo Niki Lauda, la Mouton ha iniziato la sua carriera sulle colline della Costa Azzurra a 14 anni a bordo di una Citroen 2CV, ma si è avvicinata ai rally solo su invito di un amico a 19 anni. Guardate la sua ascesa al successo nel documentario Queen of Speed, vincitore di un Emmy nel 2022.
Desiré Wilson
La sudafricana Desiré Wilson ha iniziato guidando vetture midget, ma è probabilmente la pilota donna più brava e più sfortunata, con numerosi tentativi di qualificazione che si sono conclusi con guasti al motore o altri problemi tecnici.
Un'altra delle cinque donne che hanno partecipato (anche se in questo caso non hanno corso) a un Gran Premio, Wilson non è riuscita a qualificarsi per il GP di Gran Bretagna nel 1980. La Wilson ha avuto più successo nella breve serie di F1 British Aurora, dove ha conquistato la bandiera a scacchi a Brands Hatch. Di conseguenza, una delle tribune del circuito è stata intitolata a lei.
Jutta Kleinschmidt
Considerata universalmente come una delle gare automobilistiche più dure al mondo, la Parigi-Dakar vide Jutta Kleinschmidt schierarsi la prima volta al via nel 1988 su due ruote. Nel 2001, la tedesca ha conquistato la vittoria nella categoria auto a bordo di un Mitsubishi Pajero insieme al copilota Andreas Schulz, entrando nella storia come prima donna a vincere il rally.
"È incredibile. La macchina era molto solida, ma non era la più veloce. Ma non abbiamo commesso errori di navigazione né di guida", ha dichiarato la Kleinschmidt dopo la gara. Ora gareggia nella serie di fuoristrada elettrici Extreme E con il vincitore della Dakar Nasser Al-Attiyah.
Top Gear
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Sabine Schmitz
Chiunque abbia seguito sullo schermo TGTV nel corso degli anni conoscerà Sabine Schmitz. La "Regina del Nurburgring" ha completato decine di migliaia di giri del mitico circuito tedesco durante la sua vita, compreso lo straordinario 10:08 su un furgone Ford Transit.
La Schmitz vinse anche l'impegnativa 24 Ore del Nurburgring prima dell'inizio del nuovo secolo. Due volte. Purtroppo la sua vita è stata stroncata da un cancro nel 2021 e un angolo del circuito dove si era fatta conoscere è stato ribattezzato in suo onore. Riposa in pace, Sabine.
Sarah Fisher
La Fisher detiene un record. È la donna con il maggior numero di partenze nella 500 miglia di Indianapolis, con nove partecipazioni e un miglior piazzamento al 17° posto nel 2009. Iniziando da giovanissima - figlia di un meccanico che gareggiava a sua volta - la Fisher ha stabilito alcuni record per essere la più giovane partecipante, mentre saliva di grado nella sua carriera di pilota.
La pilota originaria dell'Ohio ha collezionato un totale di 81 presenze in IndyCar, vincendo il premio di "pilota più popolare" per tre volte tra il 2001 e il 2003. Il suo libro 99 Things Women Wish They knew Before Getting Behind The Wheel of Their Dream Job - 99 cose che le donne vorrebbero sapere prima di mettersi al volante del lavoro dei loro sogni - è stato pubblicato nel 2010.
Danica Patrick
Danica Patrick è diventata la prima (e finora unica) donna a vincere una gara IndyCar, prendendo la bandiera a scacchi alla Indy Japan 300 nel 2008, con poco più di cinque secondi di vantaggio sul secondo classificato Helio Castroneves. "È un traguardo che si è fatto attendere", ha dichiarato in seguito. "Sapevo di avere la stessa strategia di Helio e quando l'ho passato per la testa della corsa non potevo crederci. È una cosa favolosa".
La Patrick ha trascorso quasi tutta la sua carriera negli Stati Uniti, conquistando pole e podi sia in IndyCar che in NASCAR. Nel 2009 ha ottenuto il quinto posto in classifica generale in IndyCar, lo stesso anno in cui si è piazzata al terzo posto alla Indy 500.
Susie Wolff
La Wolff ha guidato nel DTM per sette anni e nel 2012 ha ottenuto un ruolo di collaudo e sviluppo con la Williams, partecipando poi a quattro weekend di GP per la casa di Grove. Durante il suo periodo da pilota professionista ha battuto in vari momenti della sua carriera piloti del calibro di Lewis Hamilton, Paul di Resta, Mika Hakkinen, Ralf Schumacher, Tom Kristensen e David Coulthard, per poi appendere definitivamente il casco al chiodo nel 2015.
Dopo un periodo come team principal del team Venturi Formula E, la storica sostenitrice delle donne negli sport motoristici ha ora assunto il ruolo di capo della scuola di corse F1 Academy, interamente femminile, che si propone di educare le ragazze che vogliono gareggiare.
Simona de Silvestro
Conosciuta come Iron Maiden - ovvero la fanciulla di ferro - Simona de Silvestro è originaria della Svizzera e ha trascorso un periodo di tempo alla Sauber come "pilota affiliato" nel 2014. Tuttavia, la collaborazione è terminata a causa di un disaccordo contrattuale tra il team e il suo management.
Ha poi corso per l'Andretti Autosport, arrivando quarta nel Gran Premio di Indy della Louisiana. Sempre per Andretti ha partecipato alla finale di Londra del campionato inaugurale di Formula E, nel 2020 ha corso con Porsche nell'ADAC GT Masters 2020 e ha assunto il ruolo di pilota di riserva per il team TAG Heuer Porsche Formula E per la stagione 2022-23.
Jamie Chadwick
Jamie Chadwick si è dimostrata promettente fin dall'età di 11 anni. Entrando a far parte dell'Aston Martin per correre con una V8 Vantage, ha finito per vincere il Campionato britannico GT 2015. Al suo primo anno. Questo ha reso Chadwick il più giovane pilota e la prima donna a vincere il titolo.
Da allora la sua carriera è andata avanti a gonfie vele, vincendo le prime tre stagioni del campionato W Series, riservato alle sole donne, una manciata di partecipazioni alla Extreme E con un podio... e facendo da pilota di sviluppo per la Williams in F1. Nel 2023 gareggerà per Andretti Autosport in Indy NXT, la serie monoposto di supporto che si chiamava Indy Lights.
Tatiana Calderon
Nel 2022 Tatiana Calderon si è assicurata una guida in IndyCar con l'AJ Foyt Racing, diventando così la prima donna pilota a ottenere almeno una guida part-time nella serie negli ultimi nove anni. Purtroppo, il suo impegno è stato interrotto per motivi di sponsorizzazione.
Prima di allora, la Calderon aveva lavorato come collaudatrice per l'Alfa Romeo in F1 per quattro anni, e in precedenza aveva corso in GP3 (ora nota come Formula 3) e in Formula 2. Nel 2020 e nel 2021 ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans nella categoria LMP2 insieme a Sophia Floersch e Beitske Visser, piazzandosi al 13° posto assoluto al primo tentativo.
Pippa Mann
Dopo aver corso in Formula Renault 2.0 e 3.5, la Mann è passata alla serie Indy Lights nel 2009, vincendo la sua prima gara al Kentucky Speedway nella stagione successiva. La pilota britannica è forse più conosciuta per le sue imprese alla Indy 500, che ha disputato otto volte. Il suo miglior risultato è stato il 16° posto nel 2019, dopo essersi qualificata al 30° posto e aver messo fuori gioco Fernando Alonso.
Nel 2021 ha ottenuto una vittoria nella classe SP8 alla 24 Ore del Nurburgring insieme a Celia Martin, Christina Nielsen e Carrie Schreiner, tornando sul podio nella categoria SP8T l'anno successivo.
Molly Taylor
Il campionato Extreme E inaugurale si è svolto nel 2021 e delle cinque gare disputate in quell'anno Molly Taylor ne ha vinte tre insieme al compagno di squadra di Rosberg X Racing Johan Kristoffersson; la coppia è stata incoronata campione in quella stagione.
La Taylor ha partecipato a diverse gare del Campionato mondiale di rally e nel 2016 è diventata campionessa australiana di rally, prima donna a vincere questo titolo.
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