Ecco la nuova Aston Martin DB12, ha la bellezza di 680 CV
Un nuovo nome e grandi ambizioni, ma niente V12 per la DB12: modello di punta per Aston Martin
"La prima Super Tourer al mondo", così Aston Martin definisce la nuova DB12. In realtà, un nome che è stato usato già un paio volte in passato per definire vetture che colmano il divario tra le GT e le supercar. Ma prendiamolo per buono, perché descrive bene quello che Aston sta cercando di fare. La missione di Aston è quella di diventare la Ferrari britannica, successi in F1 compresi.
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Inoltre c’è da aggiungere che le gran turismo sembrano ormai qualcosa di troppo datato e che la DB11 non è mai stata tra le migliori esponenti di questa categoria. Ma non è ancora il momento di sostituirla: la DB11 è in circolazione da soli sette anni (la DB9 che l'ha preceduta è durata il doppio) e Aston ne ha ancora bisogno per recuperare i costi sostenuti. Per questo è stata sottoposta a una revisione molto approfondita.
Motore, addio al V12
La cosa più rilevante riguarda quello che non c'è più sulla DB12: il V12 è morto. L’obiettivo sulle emissioni è stato finalmente raggiunto, ma sulla DB12 non c'è un ibrido e nemmeno una qualsiasi forma di elettrificazione. La DB12 monta un V8 biturbo da 4,0 litri di origine Mercedes, qualcosa che abbiamo già visto sulla DB11: su questo modello sviluppa una potenza di 535 CV. Tuttavia, per la DB12 l'obiettivo è aumentare la sportività, c’era quindi bisogno di qualcosa in più. Per questo il V8 è stato rivisto da Aston per fornire maggiore potenza. Gli alberi a camme sono stati modificati, il rapporto di compressione è stato portato a 8,6:1 e l’impianto di raffreddamento migliorato (grazie a due nuovi radiatori ausiliari e un radiatore dell'olio di dimensioni raddoppiate), inoltre i turbocompressori sono più grandi: interventi che hanno permesso al V8 di guadagnare quasi 150 CV. Un incremento enorme, che ha portato la potenza a ben 680 CV. Tutti questi cavalli hanno (ovviamente) effetto sulle prestazioni: la DB12 scatta da 0 a 100 Km/h in 3,6 secondi, mentre la velocità tocca i 325 km/h. Anche la coppia è aumentata, del 34%, fino a 800 Nm, disponibili da 2.750 a 6.000 giri.
Aston DB12, il telaio è più rigido
Per gestire al meglio la potenza il telaio in alluminio con elementi incollati della DB12 presenta un maggior numero di rinforzi, che hanno permesso di aumentare del 7% la rigidità torsionale, con particolare attenzione alla zona dell'asse posteriore. Gli ammortizzatori adattivi a controllo elettronico sono completamente nuovi, con layout delle sospensioni anteriori a doppio braccio e posteriori multilink. Il servosterzo elettrico è stato oggetto di una calibrazione ancora più precisa.
E le Gomme? Aston è il primo produttore OEM a utilizzare di serie i nuovi pneumatici Michelin PS5S, dotati di inserti in foam in grado di ridurre il rumore di rotolamento del 20%. Aspetto che permette un maggiore comfort e un comportamento da GT. La trasmissione con cambio a otto marce utilizza un rapporto finale più corto, il differenziale posteriore a slittamento limitato è a controllo elettronico, i cerchi da 21 pollici sono di serie, la carreggiata anteriore aumenta di 6mm, quella posteriore di 22 mm. La DB12 monta di serie dischi d'acciaio anteriori da 400 mm e posteriori da 360 mm, a richiesta è disponibile l’impianto frenate carboceramico, che riduce le masse non sospese di 27 chilogrammi.
L’auto a secco pesa 1.685 kg (Aston è molto sensibile al peso), quindi si prevede un peso finale di circa 1.820 kg (alla pari con la DB11). Quello che è interessante notare è che Aston è intervenuta sulla distribuzione del peso, spostata sul posteriore con un rapporto pari a 48:52. Il design della DB12 si avvicina alla brutale muscolosità della DBS, ma con le linee più moderne. Le ruote si incastrano alla perfezione nei passaruota, le prese d'aria allargate, la curvatura del cofano e i fianchi larghi: è un design decisamente emozionante.
Interni, una vera trasformazione
Dentro ci sono diverse novità: quasi tutti i pulsanti di derivazione Mercedes sono stati eliminati. Inoltre Aston ha sviluppato direttamente l'infotainment: speriamo che sia una buona cosa, visto che con la DBX qualche problemino c'è stato. Sicuramente permette aggiornamenti più puntuali, grazie al sistema over-the-air. La DB12 utilizza un display touchscreen da 10,25 pollici con un tempo di reazione di 30ms. La nuova partnership con Bowers & Wilkins permette di scegliere un super impianto hi-fi opzionale, con 15 altoparlanti e 1.170 watt di potenza.
La postazione di guida è stata interamente ridisegnata, il selettore del cambio a pulsante è sparito e ci sono molti comandi fisici per ridurre i tempi di consultazione dei menu sul display. Ma sono i sedili sportivi opzionali la prova più evidente che la DB12 ha preso una nuova direzione. Sono pù rigidi, meno imbottiti, con profilo maggiorato. Il sedile Performance in carbonio è il top della gamma. E questo dovrebbe consentirle di colmare il vuoto tra la massiccia Bentley Conti GT, e l’iperattiva Ferrari Roma.
Prezzi e disponibilità
I prezzi della DB12 non sono ancora stati annunciati, ma le consegne dovrebbero iniziare in autunno. Nel 2023 ricorrono i 75 anni delle Aston DB e questo, come ci viene detto, è "il modello DB più completo nella storia dell'azienda. Nessuna Aston Martin di serie si è dedicata così completamente alla definizione di nuovi parametri dinamici". Scopriremo a luglio se sarà all'altezza di quanto dichiarato.
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