Opinione: Lancia dovrebbe pensare al futuro, non al passato
A volte è meglio lasciare il passato alle spalle. Vediamo se vale anche per Lancia...
Nel 2009 ho scritto un articolo sul fatto di non tornare indietro. Stavo pensando alla Luna, poiché era il 40° anniversario dell'Apollo 11. La dozzina di persone che avevano camminato sulla sua superficie avevano mostrato coraggio e determinazione ben oltre la portata di quasi tutti gli altri comuni mortali. Loro stessi erano di gran lunga l'elemento più affidabile e collaudato dell'intero razzo da 2.800 tonnellate a cui si erano legati. E stavano partendo verso un vuoto ostile e nero, a quasi 400.000 km da ogni possibilità di salvataggio.
La loro unica connessione in tempo reale era un segnale radio che trasportava voci su un letto di interferenze e video in bianco e nero che pareva sempre mostrare una tempesta di neve. Per l'intero pianeta Terra che guardava con il cuore in gola sotto di loro, ciò esprimeva in modo chiaro la distanza e il pericolo dell'impresa.
In primo luogo il volo spaziale riguardava il potere delle nazioni e in seconda battuta il valore della scienza. Al giorno d’oggi, al centro di tutto c'è la ricchezza. Il mondo è guidato dall’ego degli ipercapitalisti che si pongono ben oltre i limiti delle istituzioni terrene. Immagino che Musk, Bezos e Branson pensino che, poiché un numero sufficiente di persone ha dato loro abbastanza soldi, in qualche modo si siano guadagnati una legittimità equivalente a uno Stato nazionale.
Dopo che saranno saliti nello spazio, inizieranno a prendere i turisti a pagamento e poi quelle bellissime immagini spettrali di Armstrong e Aldrin saranno usurpate da Instagrammer extraplanetari. Portare quei pochi nello spazio distrarrà dal migliorare la vita dei molti sul nostro pianeta. A quel punto desidereremo sicuramente che l’umanità non sia mai tornata indietro.
Ora, a che punto desidereremo che Lancia non tornasse mai indietro? Quest’anno Lancia si rilancerà come marchio elettrico Stellantis. La sua comunicazione presenta scatti di brutali Integrale e Stratos vincenti nei rally, di bellissime Aurelia degli anni Cinquanta e di super avanzate Lambda degli anni Venti. A modo suo, l'azienda ha incarnato l'equivalente automobilistico del volo spaziale.
Ma il volo spaziale oggi è diverso dall’era del Saturn V e lo è anche la Lancia. OK, alcuni degli acquirenti di oggi potrebbero ricordare le auto da rally, e una piccola percentuale di quella piccola percentuale è a conoscenza delle adorabili Fulvia, e un'altra piccola percentuale ancora ricorderà quei modelli classici che hanno reso la Lancia una marca aristocratica. Ma in fondo Lancia, da quel punto di vista, è un marchio morto.
C'è la possibilità che il passato di Lancia possa essere una buona fonte d'ispirazione per un gruppo di designer ed esperti di marketing di Stellantis determinati a creare un marchio startup. Ma il pubblico che scavasse nel passato di Lancia, non troverebbe solo gemme preziose, ma anche tanta terra e pure qualche verme...
Lo stesso vale per Jaguar. Jaguar ha vinto Le Mans e ha costruito berline e auto sportive epiche. Questa è una buona ispirazione per le persone all’interno dell’alveare dove si trova la divisione di ricerca e sviluppo di Gaydon. Ma per le persone che non hanno mai assistito a eventi di auto d’epoca, la parola Jaguar probabilmente significa una malmessa X-Type diesel. Non è una buona associazione per quando la Jaguar tenterà un nuovo decollo nel 2025.
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