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Pneumatici usati: ecco come sceglierli in modo sereno

Negli ultimi anni, sempre più automobilisti stanno rivalutando l’acquisto di pneumatici usati, spinti non soltanto dalla necessità di risparmiare, ma anche da una maggiore consapevolezza ambientale.

Top Gear Team
Pubblicato il: 16 apr 2025
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Ridare nuova vita a un treno di gomme in buono stato significa ridurre la quantità di rifiuti da smaltire e contenere l’impatto della produzione industriale sul pianeta, senza rinunciare alla sicurezza su strada.

Scegliere pneumatici di seconda mano non rappresenta più una soluzione d’emergenza, ma un atto ponderato che si inserisce in una visione più sostenibile della mobilità: è un concetto ormai chiarissimo anche per molti siti come www.4gommeusate.it, che stanno iniziando a proporre pneumatici usati e garantiti, spinti dalla volontà di proporre soluzioni sicure per utenti sempre più interessati a queste tematiche.

Naturalmente, per abbracciare questa scelta in modo sereno, è fondamentale farlo in modo attento. Capire come valutare correttamente l’età, lo stato d’uso e la compatibilità degli pneumatici consente non solo di evitare brutte sorprese, ma anche di guidare con tranquillità. Acquistare usato, dunque, non è sinonimo di rinuncia: al contrario, può essere una scelta intelligente, responsabile e perfettamente sicura.

Quando ha senso acquistare gomme di seconda mano

Non sempre serve investire in gomme nuove: per esempio, chi utilizza l’auto in modo saltuario, su percorsi urbani o a velocità moderate, può trarre grande vantaggio da pneumatici di seconda mano in ottimo stato. Lo stesso vale per le auto di cortesia, i veicoli aziendali a rotazione o quelli in prossimità della dismissione. Anche nei cambi di stagione, quando si cercano set alternativi per l’inverno o l’estate, l’usato diventa un’opzione concreta.

La chiave è la coerenza tra l’uso previsto e le condizioni delle gomme: valutare correttamente il contesto consente di ottimizzare costi e risorse, senza pregiudicare la sicurezza. In questo modo, un treno di pneumatici usati può rivelarsi una scelta economicamente vantaggiosa, ed allo stesso tempo perfettamente adeguata alle reali necessità del veicolo.

L’età conta: come leggere e interpretare il codice DOT

L’età di uno pneumatico non si misura soltanto in chilometri percorsi, ma anche nel tempo trascorso dalla sua produzione. Anche una gomma mai montata, se rimasta a lungo in magazzino, può subire processi di invecchiamento che ne compromettono elasticità e prestazioni. Per determinare con precisione l’età dello pneumatico, è sufficiente leggere il codice DOT stampato sul fianco, in cui le ultime quattro cifre indicano la settimana e l’anno di fabbricazione.

Ad esempio, un codice “3019” corrisponde alla trentesima settimana del 2019. In fase di acquisto, è opportuno dare priorità a pneumatici prodotti da meno di sei anni, poiché il deterioramento naturale della mescola può iniziare anche in assenza di utilizzo. Uno pneumatico troppo datato, sebbene poco usurato, potrebbe infatti perdere aderenza e reattività in frenata. L’età, quindi, è un parametro fondamentale, spesso sottovalutato, che incide in modo diretto su comfort di guida e sicurezza.

L’importanza della compatibilità: misure, indice di carico e velocità

Ogni automobile ha specifiche precise riportate sul libretto di circolazione, che indicano dimensioni, indice di carico e codice di velocità compatibili; ignorare queste indicazioni può tradursi in un decadimento delle prestazioni, aumento dei consumi o addirittura sanzioni in caso di controlli. È importante quindi che gli pneumatici usati rispettino pienamente queste caratteristiche tecniche.

Un errore frequente è considerare solo le misure del diametro o della larghezza, trascurando gli altri valori che influiscono sulla risposta dinamica del veicolo. Inoltre, sullo stesso asse è indispensabile montare pneumatici identici per struttura e caratteristiche, così da evitare comportamenti anomali in frenata o in curva. 

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Battistrada e superficie laterale: cosa osservare per una guida sicura

Il battistrada è il vero indicatore dello stato di salute di uno pneumatico usato. Oltre a garantire l’aderenza su strada, influisce su frenata, tenuta di strada e capacità di espulsione dell’acqua in caso di pioggia. Una gomma può apparire visivamente integra, ma se il battistrada è vicino al limite di legge – pari a 1,6 mm – rischia di compromettere la sicurezza in maniera significativa.

Gli esperti consigliano tuttavia soglie più cautelative: almeno 3 mm per gli pneumatici invernali, così da affrontare neve e strade fredde in modo adeguato, e 4 mm per quelli estivi, il cui comportamento si altera sensibilmente con l’usura. Oltre alla profondità, è utile valutare l’usura irregolare: segni come intagli, abrasioni laterali o consumo più accentuato su una parte del battistrada possono indicare squilibri meccanici o stress precedenti.

Oltre al battistrada, anche la superficie laterale dello pneumatico racconta molto sulle sue condizioni e sull’affidabilità residua. Crepe, tagli, rigonfiamenti o segni di abrasione non sono semplici imperfezioni estetiche, ma possibili segnali di indebolimento strutturale.

Un fianco danneggiato può nascondere deformazioni interne causate da urti contro marciapiedi, buche profonde o pressioni errate prolungate, compromettendo la tenuta e aumentando il rischio di cedimento improvviso. È fondamentale osservare attentamente anche le valvole e il tallone, cioè la parte che aderisce al cerchione: segni di usura o rigidezza anomala possono incidere sull’ermeticità e sul comportamento del pneumatico in marcia.