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Top Gear's Top 9: le auto con le vetrature più originali

Perché queste auto sono considerate autentici pezzi di design? Si vede... ehm... chiaramente!

Top Gear Team
Pubblicato il: 14 gen 2024
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01 Chevy Corvette Stingray C2

Il lunotto posteriore diviso della Corvette di seconda generazione potrebbe essere stato ispirato dall'iconica "spina dorsale" della Bugatti 57SC, ma l'interpretazione della Sting Ray è probabilmente ancor più famosa. Apparve solo sull'auto del 1963, per essere eliminato l'anno successivo a causa di lamentele (abbastanza prevedibili) sulla scarsa visibilità posteriore. Di conseguenza, oggi le poche Stingray C2 sono tra le Corvette classiche più preziose.

02 Land Rover Defender

Sì, sulle auto precedenti potevi abbassare il parabrezza. Ma non è questa la vetratura che ci interessa qui. Qui i riflettori sono per i "finestrini da safari" della Defender, posizionati attorno alla curva del tetto per offrire maggiore visibilità nell'area dei sedili posteriori. La stessa Land Rover ha ritenuto opportuno riproporli per l’attuale Defender, mentre la Ineos Grenadier li ha “reinterpretati” come maniglie esterne, optando invece per due tettucci apribili nella parte anteriore per avvistare una giraffa vicina.

03 Citroen C6

La ressegna "Grandi finestrini posteriori francesi del 21° secolo" ci porta anche alla delizia concava sul retro della strabiliante Citroen C6 - l'ultima grande berlina di lusso a portare il distintivo del double chevron prima che DS diventasse una realtà a sé. Il vetro curvato verso l'interno ha permesso a Citroen di progettare un'auto berlina convenzionale con il profilo più elegante di una berlina. Chi ha bisogno di un tergilunotto posteriore?

04 Volkswagen Maggiolino

Pensa a una "Volkswagen a vetro sdoppiato" e probabilmente ti verrà in mente il Bulli T2, con il suo parabrezza diviso in due. Il Maggiolino iniziò invece la sua vita con due finestrini posteriori. Questo modello sopravvisse in catalogo dal 1945 al 2003 (anche se la produzione iniziò ufficialmente nel 1938, nessun esemplare fu realmente consegnato ai clienti) senza grandi stravolgimenti. Uno dei primi cambiamenti di rilievo, avvenuto nel 1953, fu il passaggio dal lunotto diviso a quello singolo, per una produzione più semplice e una migliore visibilità posteriore.

05 Peel Trident

Perché preoccuparsi solo del tetto quando puoi costruire un'auto che è tutta un finestrino? L'auto gemella sportiva della Peel P50 era una boccia per pesci rossi su tre ruote, con l'intera parte anteriore della carrozzeria che si apriva in avanti per consentire l'accesso all'abitacolo monoposto, in verità un po' soffocante.

06 Nissan Cube

Un'altra idea innovativa nella progettazione dei finestrini è stata quella di metterne di più su un lato dell'auto piuttosto che su un altro. Ecco la stranezza più venduta del mercato giapponese di Nissan: la Cube. È una mini-monovolume basata sulla Micra, che nella prima generazione sfoggiava una scocca asimmetrica, con grossi montanti da una parte e vetri avvolgenti dall'altra.

07 Peugeot RCZ

Cosa fai quando desideri costruire una rivale per l'Audi TT, ma il tuo brand non ha il prestigio dei Quattro Anelli dell'Audi? Ti impegni di più con il design. La TT originale aveva un suo stile, ma in seguito l'Audi non l'ha mai veramente innovata. Peugeot è stata abbastanza coraggiosa da montare un tetto a doppia bolla e un lunotto a gobba che pare abbiano migliorato i flussi d'aria sulla RCZ. Questa soluzione catturava l'attenzione anche quando la macchina era ferma. 

08 Opel Astra Panoramic

A metà degli anni 2000, Opel guardava la sua monotona Astra e si chiedeva “perché i parabrezza devono fermarsi al tetto?”. Così è arrivata l'Astra Panoramica, che aveva meno metallo e più vetro. Naturalmente c'erano dei problemi. Le alette parasole avevano bisogno di un meccanismo di montaggio scorrevole in modo da poter essere portate in posizione utile e la eventuale scheggiatura del parabrezza era un incubo. Alla fine questa versione è durata poco in listino ma ciò non ha impedito a Citroen di copiare il parabrezza XXL per i suoi modelli C3 e C4 Picasso.

09 Maybach 62

Il tettuccio apribile della Maybach fu una sorta di trionfo tecnologico per la Mercedes: vetro che poteva cambiare colore. Con il semplice tocco di un pulsante, i passeggeri dei sedili posteriori potevano trasformare il vetro da trasparente a blu scuro opaco, per difendersi dai raggi del sole o dagli obiettivi indiscreti dei paparazzi. Al giorno d'oggi le auto come la McLaren 750S Spider offrono la stessa caratteristica, senza la brutta struttura a griglia della Maybach.

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