Raffaele Fusilli, A.D. Renault Italia: "L'innovazione non deve far mai dimenticare il proprio passato"
"I brand storici del mondo dell'auto hanno il dovere di innovarsi ma anche quello di far valere la propria storia, altrimenti sono spacciati"
Nella lunga serie di automobili che si ispirano a un modello del passato, la Alpine A110 è - parere della redazione di Top Gear Italia - una delle prime tre per fedeltà al modello originario, se non proprio la prima. La leggerezza viene prima della potenza (che comunque non è "robetta"), il piacere di guida prima delle prestazioni pure: due semplici regole che ogni appassionato della guida vorrebbe siano sempre rispettate e che invece, sempre più spesso, le auto sportive moderne infrangono. Ecco perché, se anche Alpine annuncia il passaggio all'elettrico, che tendenzialmente significa più potenza e più prestazioni ma anche peso in aumento, ecco che scatta "l'allarme" tra i fan del marchio transalpino. Una sirena che l'Amministratore Delegato di Renault Italia spegne con convinzione. Anzi, nella chiacchierata con lui è emerso anche un altro aspetto che ci ha fatto molto piacere ascoltare in merito alle auto del passato. Qui sotto per tutti i dettagli.
TG: Alpine, non possiamo non partire da qui. La A110 ha fatto innamorare chiunque l’abbia guidata non tanto per le prestazioni quanto per le sensazioni di guida autentiche, come quelle di una volta, che sa trasmettere. Con il passaggio del marchio all’elettrico - già annunciato - non si corre il pericolo di fare il pieno di potenza e coppia ma di smarrire quella leggerezza e quell’immediatezza che l’hanno fatta tanto amare?
R.F.: “Alpine non cambierà mai il suo DNA: la A110 E-Ternité, concept elettrico della nostra A110, incarna proprio la volontà di garantire alte prestazioni e il tradizionale piacere di guida. Ecco perché il peso aumenta, sì, ma solo di 258 kg, nonostante le batterie e il tetto scorrevole. Direi quindi di sì, l’obiettivo di Alpine - e di tutti i suoi investimenti in ricerca e sviluppo, motorsport compreso - è quello di mantenere le sue doti di agilità, peso contenuto, prestazioni d’eccellenza come accade attualmente con il motore termico".
TG: Clio RS e Megane RS hanno reso “democratico”, per molti anni, il concetto di sportiva. In futuro le versioni sportive di Renault non saranno più curate da Renault Sport bensì proprio da Alpine. E saranno elettriche. Saranno ancora alla portata di tutti (o quasi)?
R.F.: "Sgombriamo il campo da qualsiasi dubbio: l’elettrico continuerà a costare più del termico ancora per un po’ di tempo, le due tecnologie si allineeranno attorno al 2026/2027 solo perché il termico aumenterà di prezzo (per via dell’Euro 7, ndr) e l’elettrico scenderà un po’ grazie alle economie di scala. In tutto questo, Alpine si posiziona come brand alto di gamma però né di lusso né esotico. Motivo per cui dobbiamo rimanere abbordabili ma con contenuti che diano un valore percepito superiore rispetto all’investimento richiesto. La nostra visione si costituirà nel Garage Alpine, popolato da una vettura di segmento B ad altissime prestazioni, poi un SUV a sua volta 100% Alpine nello spirito e nel DNA e poi una rivisitazione della A110. Tutte con tecnologia elettrica ad alto contenuto di innovazione".
TG: Renault, e l’Alleanza di cui fa parte, credono nell’elettrico fin da tempi non sospetti. Se dovesse spiegare a un cliente qual è il vantaggio di scegliere una Renault elettrica, quali argomenti porterebbe?
R.F.: "Se guardo all’ultima nata Megane E-Tech, direi tre cose. La prima è che è bella: muscolare e compatta. Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché parliamo tanto di digitale e di elettrico però non scordiamoci che compriamo, guidiamo e guardiamo tutti i giorni degli oggetti, la cui bellezza è importante. Il secondo motivo è legato alla nostra esperienza lunga 12 anni nel campo dell’elettrico: sulla Megane elettrica abbiamo circa 200 brevetti che derivano dal mondo della Formula 1. La Megane E-Tech secondo noi è la GTi dell’elettrico: con 220 CV, 0-100 km/h in 7,2 secondi e 450 km di autonomia, stiamo parlando di prestazioni complessive al top. Il terzo motivo è che collegati a questa macchina ci sono parecchi servizi furbi: l’app Mobilize Charge Pass per esempio permette di ricaricare in oltre 250.000 colonnine in tutta Europa. Oppure Energy Assistant: se per qualunque motivo l’auto dovesse fermarsi perché scarica, sul posto arriva la ricarica per raggiungere la destinazione. E tanto altro".
TG: Prima la R5, poi la R4. Con Renaulution guardate al futuro ma siete radicati fortemente nel passato. Si può dire che Renault non rinnega l’oggetto automobile? Che abbraccia le nuove frontiere della mobilità connessa, condivisa ed elettrica, ma non si dimentica da dove viene?
R.F.: "Assolutamente sì. Noi abbiamo la grandissima fortuna di avere due leggende in famiglia, due miti. R4 e R5 hanno fatto la storia, la R4 ha fatto un miracolo: è stata capace di essere popolare nelle aree rurali e di essere iper cool nelle zone "più bene” delle aree metropolitane. Oggetti così, se non li rilanci e non li riutilizzi, sei un pazzo. Ciò che noi faremo è prendere queste due icone, valorizzarle per la storia che hanno avuto e rilanciarle con soluzioni elettriche e digitali. Il passato è fondamentale anche perché, diciamocelo chiaramente: se i brand europei, con una grandissima storia alle spalle, non sfruttano al massimo i valori e i miti che hanno costruito nel passato, beh, sono morti rispetto a una concorrenza che arriva da Oriente. Aziende senza alcuna storia ma con due cose che noi non possiamo per il momento avere: prevalenza tecnologica e grande capacità di abbattere i costi. Investire sul nostro passato dunque è vitale, ma ciò non toglie che l’Occidente si deve dare una traiettoria di autonomia tecnologica sulle auto elettriche, altrimenti la nostra industria è spacciata. Detto questo, si tenga conto che ci vorranno comunque tempo e investimenti importanti".
Top Gear
Italia Newsletter
Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter. Riceverai tutte le nuove notizie nella tua casella di posta.
Ricevi tutte le ultime notizie, recensioni ed esclusive direttamente nella tua casella di posta.
TG: Un’ultima battuta sulla Formula 1: Gasly saprà fare meglio di Alonso?
R.F.: "Con Luca de Meo l’idea è di disputare 100 Gran Premi per poi essere competitivi al top. Ovviamente l’ambizione per il 2023 è di giocarsela per fare qualche podio. Alonso, due volte Campione del Mondo, l’abbiamo preso anche con l’obiettivo di far crescere la squadra. Gasly è un giovane molto promettente, di grande talento, e sostanzialmente non avremo una prima guida: lui e il compagno Ocon hanno in sostanza lo stesso palmares e quindi sarà divertente".