Everrati SIgnature, da benzina a elettrico
"La Everrati non ha alcuna intenzione di domare i tratti ribelli delle vecchie Porsche 911" dice Justin Lunny, fondatore della Everrati, che si occupa della conversione elettrica.
“Tutto quello che facciamo qui è reversibile”, dice Justin Lunny, fondatore della Everrati. Chiaramente non è la prima volta che gli chiedono quanto sia rischioso sacrificare una Porsche alla causa di Everrati. “Le aggiorniamo ma non le roviniamo. Se il cliente vuole, gli diamo il motore originale impacchettato. Quando mettiamo mano a un’auto il nostro obiettivo è renderla divertente e coinvolgente, anche se l’esperienza finale è necessariamente diversa”.
Tesla inside
L’auto che vedete qui è la Everrati Signature: è basata sulla Porsche 911 964 con la carrozzeria larga di fine anni Ottanta. In alternativa si può scegliere anche la Pure, basata sulla 964 wide body. Il processo è semplice: il cliente porta la sua 964 o sceglie quella che preferisce (coupé, cabrio o Targa, narrow o wide body) nel ricco catalogo di Everrati. È fondamentale solo che la carrozzeria sia in ordine, tutto il resto si può sistemare o eliminare. L’auto prescelta viene poi messa sulla bilancia, così i tecnici sanno come distribuire al meglio i moduli di alimentazione per replicare la distribuzione dei pesi dell’originale, e poi messa a nudo, restaurata e dotata di un motore Tesla ricondizionato (ma con una batteria nuova). Di serie ha 440 CV, ma con il Performance Pack arriva a 500 CV e 500 Nm, praticamente gli stessi numeri di una 992 nuova, ma più leggera. Con i suoi 1.350 kg circa è persino più leggera della 964 Tiptronic su cui si basa. Scatta a 100 km/h in 4 secondi e ha un’autonomia di 240 km.
Il cliente tipo
I prezzi partono da 290 mila euro. Ma chi spende una cifra del genere per una 911 che ha ben poco di un’auto d’epoca e l’autonomia di una Honda e? “I nostri clienti vogliono convertirsi all’elettrico in un modo unico e personale”, dice Justin. “È gente a cui le auto piacciono davvero. Gente che ha la Tesla da 10 anni e adesso vuole una macchina per divertirsi nel weekend.” Justin nel weekend si diverte con una Ferrari 812 GTS, ma durante la settimana guida una Taycan. Mike Kerr, direttore tecnico della Everatti, invece, è un appassionato di 964. Cura maniacalmente la sua da vent’anni, ma è sempre più tentato dal salto di potenza che otterrebbe trasformandola in un’elettrica: ne raddoppierebbe i cavalli senza intaccare l’handling.
Lo stesso DNA
La Everrati infatti non usa la scusa del cambio di motore per domare i tratti ribelli delle vecchie 911. Li conserva tutti. Non ci sono nemmeno balie elettriche. Le sospensioni sono quelle di serie, eventualmente a regolazione elettronica come optional. Le 911 all’apparenza si assomigliano tutte ma l’evoluzione sotto pelle è enorme e continua. I pedali di questa 964 Everati Signature sono leggermente disassati, come in una supercar anni Settanta: per fortuna sono solo due una preoccupazione in meno. Il servosterzo c’è, ma è appena percepibile. Quello che invece c’è in abbondanza è il rumore. I propulsori elettrici sono maturati di pari passo con la tecnologia e il lusso dell’abitacolo e quindi tendiamo ad associarli a un ambiente super confortevole e silenzioso, ma su un’auto con un abitacolo di trent’anni l’esperienza di guida viscerale rimane piacevolmente intatta. Compreso un tale baccano da non sentire troppo la mancanza della colonna sonora tradizionale del sei cilindri boxer e da cancellare qualsiasi bisogno dell’active sound system sviluppato dalla Everrati, regolabile via app per imitare il sei cilindri boxer. Con la potenza di una 911 moderna in un telaio del 1991 (senza l’ESP) non ho bisogno di una finta colonna sonora per allertare i miei sensi. Scaricare a terra la potenza non è spaventoso (in fin dei conti questo è un telaio ben concepito e le gomme sono grosse e moderne), ma con la trazione posteriore e nessun aiuto elettronico non è certo quel genere di auto elettrica dove ti basta premere il gas e ti sembra di andare sui binari, con un’esperienza un po’ mono dimensionale. Qui devi tenere conto di molte cose e i rischi in agguato sono tanti, non è molto diverso che essere su 964 manuale con metà della potenza scaricata a terra su gomme più strette e sospensioni più antiquate. Ed è questa la bravura della Everatti: cambia il cuore ma non l’anima delle auto.
Non finisce qui
Questa 964 è elettrizzante e i controlli sono super comunicativi: ogni millimetro di corsa del pedale e ogni grado dello sterzo si trasformano in reazioni pure. È dotata della frenata rigenerativa regolabile ma, mentre nel traffico basta usare solo un pedale, quando si guida su strade aperte si può usare il freno in modo naturale. Esattamente quello che vuoi da una 911 d’epoca. È davvero impressionante. Non avverti nemmeno la mancanza del cambio manuale. La Everrati comunque ci sta lavorando: il prossimo progetto avrà un “sound aumentato” e cambiate simulate. In futuro la Everati ha anche intenzione di costruire internamente i suoi motori e di realizzare diverse auto classiche iconiche. Un cliente ha persino offerto una Porsche 959 a km zero, ma la Everrati si è rifiutata di trasformarla in elettrica. Che vi piaccia o no, le classiche elettriche sono una realtà e sono destinate ad aumentare. Ma è bello sapere che questa nuova nicchia è in mano a gente responsabile, no?
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