I grandi fallimenti - La meteora A1 Grand Prix
Un'idea ambiziosa che aveva buone potenzialità... ma che è diventata comunque uno dei più grandi fallimenti nella storia dell'automobile
La chiamavano “The World Cup of Cars”, la Coppa del Mondo delle Auto. I piloti gareggiavano per le rispettive nazioni su macchine identiche e il team vittorioso alla fine della stagione veniva proclamato lo Stato più veloce. A onor del vero, nel motorsport c’è stato anche di peggio. Per esempio, Taki Inoue. Come ogni Coppa del Mondo moderna che si rispetti, l'A1GP era alimentata dai petrodollari del Golfo.
Un fuoco di paglia
Concepita e inizialmente finanziata dallo sceicco Maktoum Hasher Maktoum Al Maktoum di Dubai, partì in modo promettente, con l’annuncio di circa 25 Paesi iscritti per la prima annata 2005-06, con piloti come Nelson Piquet Jr, Adrian Sutil, Karun Chandhok e Will Power. Si dice che sei milioni di spettatori si fossero sintonizzati per assistere in diretta all'apertura della stagione. Ma nel giro di un paio d'anni le cose cominciarono a precipitare. Alcuni diedero la colpa alla programmazione: a differenza della maggior parte delle altre serie motoristiche, la stagione dell'A1GP si svolgeva durante l'inverno dell'emisfero settentrionale. Quale pazzo programmerebbe mai una Coppa del Mondo a dicembre?
La brutta copia
Altri hanno dato la colpa all'eterna nemesi del motorsport: il denaro. Con l’uscita di scena dello sceicco fondatore e l'inizio della crisi economica globale, la situazione finanziaria dell'A1GP passò da “traballante” a “dissesto completo”, con il collasso della serie nel 2009 dopo appena quattro stagioni completate. Il vero problema della A1GP, tuttavia, era che si trattava di una categoria internazionale, a ruote scoperte e senza contatto. E il mondo ne aveva già una e pure ben affermata, la Formula Uno. Ecco allora cosa avrebbe dovuto essere l'A1GP: una serie senza budget astronomici, con piloti di livello mondiale a tenere alto l’onore delle loro nazioni in vetture identiche, con tante sportellate e con l'ultimo pilota a cedere pronto a rivendicare il dominio globale. Non diteci che non vi sareste sintonizzati per questo spettacolo…
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