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La Maggiore GranTurismo è un omaggio alla Ferrari 288 GTO

V8 biturbo da 600 CV, cambio manuale a sei marce... e il telaio di una Ferrari 308. Dovrebbe essere interessante...

Testo di Craig Jamieson tradotto e adattato da Paolo Sardi
Pubblicato il: 03 set 2022
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Facciamo le presentazioni di rito: quella che vedete è la Maggiore Granturismo. Ok, il nome potrebbe non dirvi molto, ma la ricetta la conoscete bene: motore centrale, trazione posteriore, fari che si sollevano dal muso. Il tutto rivestito da una carrozzeria magnifica. Un po' di contorno ed è pronta da gustare.

Vediamoci chiaro

Ma come potrete auspicare, queste poche parole non bastano certo a descrivere il mezzo in questione. Ciò che appare in queste immagini ha iniziato la sua vita come una Ferrari 308 (però avrebbe potuto essere anche una 208 e una 328, tanto usano tutte lo stesso telaio), ma quello che ha creato la Automobili Maggiore su quella base è un autentico tributo alla Ferrari 288 GTO e al suo creatore, Nicola Materazzi. Ora come ora vi starete chiedendo cosa abbia portato una vecchia 308 a diventare un omaggio alla prima Ferrari da strada turbocompressa. Volete una risposta breve? Non l'avrete.

Pezzi pregiati

Come prevedibile, il telaio della 308 si presenta restaurato a puntino e rinforzato per bene, pronto a essere completato da sospensioni con bracci in lega di alluminio di derivazione aeronautica e freni Brembo da competizione. Il nuovo assetto allarga le carreggiate - la 308 originale era stabile come una saponetta bagnata, confrontata con le supercar d'oggigiorno - prima che venga fissato un telaio ausiliario posteriore con il vecchio V8. Ebbene, abbiamo detto il vecchio V8. Qui in effetti di originale c'è il basamento, con nuove teste, otto corpi farfallati separati, condotti di alimentazione con intercooler, airbox in carbonio e turbine in serie. Il risultato sono 600 CV. Ah, ora il motore è montato in posizione longitudinale, collegato a un cambio manuale a sei marce. Insomma, sono cambiate tante cose.

Retrospettiva

Ma questo è nella logica delle cose, anche in chiave storica: Il V8 della 308 è forse il motore Ferrari più modificato, perfezionato e sviluppato attraverso i decenni. La sua carriera è iniziata con il motore V6 da corsa di Alfredo "Dino" Ferrari, che ha poi dato vita ai motori delle Ferrari Dino stradali, della Fiat Dino e della Lancia Stratos. Da lì in poi, ha guadagnato un paio di cilindri in più, andando a equipaggiare le Ferrari cuneiformi, come la 308, la 208 e la Mondial - prima di essere dotato dell'iniezione elettronica e della distribuzione a quattro valvole. A quel punto è entrato in scena Nicola Materazzi, calando il V8 turbo come l'asso di briscola e creando, tra i vari modelli, anche la 288 GTO. Dovreste averne sentito parlare...  Quindi avere un motore che ha scritto pagine memorabili della storia della Ferrari sembra importante, e modificarlo, aggiungendogli anche un turbo appare coerente sia con la mentalità della Ferrari che con quella dello stesso Materazzi.

Una grave perdita

Ma nel caso ci fosse confusione in materia, vale la pena di ricordare che il buon Materazzi è stato il project manager della Maggiore GranTurismo. A questo punto i conti tornano. Sfortunatamente il padre della 288 GTO e della F40 è venuto a mancare proprio qualche giorno prima che la vettura facesse il suo debutto in società all'Hampton Court Palace Concours. Gianluca Maggiore, fondatore della Automobili Maggiore, ha così commentato: "Uno dei più grandi dispiacere è non aver potuto condividere questo momento con  una delle persone che ha guidato il progetto. Questo resta un sincero omaggio a uno dei più grandi ingegneri e designer che il mondo dell'auto abbia mai avuto.".

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