L'Aston Martin Bulldog premiata dal pubblico di Villa d'Este

Il genere curvy sta tornando di moda non per il pubblico di Villa d'Este, che quest'anno ha voluto premiare gli spigoli. Ad aggiudicarsi la Coppa d'Oro, il riconoscimento assegnato in base alle schede compilate dai visitatori del Concorso d'Eleganza, è stata infatti l'Aston Martin Bulldog. Impossibile non dedicare un po' di spazio alla concept inglese, che pare disegnata con il righello e sfoggia soluzioni originali, come i fari a scomparsa in mezzo al muso e le porte ad ali di gabbiano.

Esemplare unico

L'Aston Martin Bulldog è un esemplare unico. La storia racconta che in teoria la macchina avrebbe dovuto essere realizzata in una piccola serie a tiratura limitata. Il boss dell'Aston Martin di quei tempo, Victor Gauntlett, stroncò tuttavia il progetto, ritenendo eccessivi i costi di produzione. Il primo prototipo non ebbe dunque alcun seguito e fini dapprima in Arabia e quindi nel gli Stati Uniti. Dopo varie peripezie la Bulldog è stata acquistata dal collezionista Philip Sarofim, proprietario tra le altre cose anche della Bertone Stratos Zero.

Come prima, più di prima

Del restauro della vettura si sono occupati gli esperti della CMC, un'azienda dello Shropshire, guidati - che coincidenza -  da Richiard Gauntlett, il figlio di Victor. Il lavoro è durato due anni buoni, nei quali la linea è stata riportata agli antichi spendori mentre lontano dalla vista sono state fatte tante migliorie. Basti pensare che anche il telaio tubolare è stato rinforzato. Quanto al motore, si è passati dai 5,3 litri originari ai 5,7 di oggi. Il V8 ha rinunciato all'iniezione in favore di carburatori Weber ed è ora dopato da due turbine Garrett, che gli permettono di superare di gran lunga i 650 CV e di toccare i 320 km/h.