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Opinione: ecco perché compreremmo ancora l'irritante Alfa Romeo 4C

La 4C sarà anche imperfetta ma resta un vero e proprio chiodo fisso per Top Gear. Cavolo, eccoci di nuovo qui a parlare di lei...

Testo di Vijay Pattni tradotto e adattato da Paolo Sardi
Pubblicato il: 18 dic 2023
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Nel dare forza, coraggio e scopo alla vita, le perle di saggezza di Marco Aurelio hanno trasceso il tempo e lo spazio. Oggi però queste perle si ritrovano  a dover fare i conti con un'auto sportiva italiana a quattro cilindri ribelle e tremendamente fastidiosa.

Perché anche se Marco Aurelio avrebbe potuto benissimo dire che "hai potere sulla tua mente" - compra una Cayman! Compra una Cayman! Per amor del Cielo, compra una Porsche Cayman! – alla fine non hai assolutamente la forza di resistere al fascino dei cerchi in lega che ricordano i dischi dei vecchi telefoni e della silhouette che evidenzia la presenza del motore centrale.

Dannazione, eccoci di nuovo qui. Voglio un'Alfa Romeo 4C, tantissimo.

Il tempo cura le ferite

Principalmente perché è da un po’ che non guido un’Alfa Romeo 4C e ho dimenticato quanto ciò possa essere sgradevole. Da tempo l'incubo di trovarsi a bordo della coupé di Arese lungo una strada secondaria mal asfaltata è scomparso, sostituito solo dall'idea che se dovessi fare il grande passo, potrei avere quella che sembra una supercar sul vialetto di casa.

Sarebbe un'immagine stupenda! Nel mondo del design attuale pieno di eccessi, fatto di aggressività esagerata da un lato e di efficienza aerodinamica dall’altro, la 4C sembra semplicemente magnifica. Sembrava magnifica già come concept nel 2011. Sembrava di nuovo magnifica quando è stata lanciata nel 2013 e per tutta la sua vita breve e movimentata. E adesso sembra magnifica come prospettiva di possesso di lungo periodo.

In fondo – e ci rendiamo conto che è pura vanità – non suonerebbe semplicemente bello dire “sì, ho un’Alfa”? Certo, Marco Aurelio metteva in guardia contro i pericoli delle passioni corporee e del desiderio di ricerca del divino, ma lui non ha mai sentito il cuore pulsante di una 147 GTA cantare allegramente a squarciagola.

Il problema delle aspettative...

A ben vedere tuttavia non c'era niente di buono nel modo in cui l'Alfa 4C si comportava. Sulla carta la 4C prometteva fuochi d'artificio, il principale dei quali era un quattro cilindri turbo da 1,7 litri.

Bene - abbiamo pensato tutti - l'Alfa ha una lunga tradizione con i quattro cilindri, il classico quattro cilindri in linea bialbero ne è un superbo esempio. Ma ahimè, il rombo della 4C, nonostante i suoi 240 CV, era un po’ fiacco. Che un'Alfa ronzi invece che librarsi in volo è sicuramente un crimine, in Italia come in qualsiasi angolo del pianeta.

Bene - abbiamo pensato tutti - ha un telaio in carbonio. Pesa meno di una tonnellata. Non ha il servosterzo. Sicuramente sarà un'auto dalla guida avvincente, no? Sicuramente emozionante, se si considera emozione “dare la caccia a ogni imperfezione della strada e reagire in modo eccessivo”. Avete presenti quei giovani segugi forti e incredibilmente testardi che si dimenano al ritmo dei loro nasi? Ecco l'Alfa è esattamente come quel genere di cane.

Marco Aurelio stava chiaramente immaginando la 4C quando disse che l'arte di vivere è più simile alla lotta che alla danza. Ecco, la Cayman balla, la 4C si combatte. 

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Difetti? Quali difetti?

Ma che importa. A chi importa che occorre un corso avanzato di yoga solo per entrare e uscire dalla porta; che una volta dentro non si è certo in una cabina di prima classe; che l'utilizzo quotidiano è impensabile; che si dovrebbe convivere con il rimorso di non aver preso quella maledetta Cayman...

Dimentica tutto questo. Soffermati sulla bellezza della vita. Perché hai potere sulla tua mente. Pensa che il disagio di guidare un'Alfa 4C non è dovuto alla 4C stessa, ma quello che pensi di lei, e hai il potere di cambiarlo in ogni momento.

Dannazione, eccoci di nuovo qui. Voglio un'Alfa Romeo 4C, tantissimo.

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