SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
1 elettrico anteriore
- POTENZA
280 CV
- 0-100
5,9 secondi
Ci sono vetture che la gente sceglie con scarso coinvolgimento emotivo, neanche stesse acquistando una nuova asciugatrice. E poi ci sono marchi come Alfa Romeo, che ha aficionados animati da una passione viscerale, degna degli ultras più sfegatati del calcio. Se da una parte il Biscione non fatica dunque a richiamare l'attenzione sui suoi nuovi modelli, dall'altra si trova a fare i conti con il palato esigente del proprio pubblico, che vorrebbe in listino soltanto "vere Alfa". Cosa si intenda con queste parole è presto detto: auto di carattere, prestanti e piacevoli da guidare. Immaginate dunque la pressione sui tecnici del progetto Junior Veloce, chiamati a ottenere quanto sopra con un crossover compatto elettrico, partendo da componentistica Stellantis. Ci sono riusciti? Se siete di fretta, accontentatevi di un sì e del voto finale. Se avete tempo, invece, adesso vi racconto da cosa nasce questo 8.
Una chiara identità
Lo dico subito: le immagini non rendono del tutto giustizia alla Alfa Romeo Junior Veloce, che dal vivo esprime più carattere di quello che traspare dalle foto. A mio gusto l'elemento più riuscito è il frontale. Cofano spiovente, parafanghi larghi e mascherina a scudetto esprimono temperamento. Anche i fari con i tre elementi luminosi messi in fila sanno di Alfa, nonostante un taglio forse fin troppo elaborato. A recuperare pulizia provvede la fiancata, mentre la coda è ispirata alla Giulia TZ. O almeno così dicono al Centro Stile.
Family feeling
La presenza di geni Alfa Romeo si coglie anche nell'abitacolo della Junior Veloce. Sulla plancia ammiccano bocchette a forma di quadrifoglio stilizzato e anche il volante compatto a tre razze ha un che di familiare. Alle sue spalle una palpebra a doppio cannocchiale incornicia la strumentazione digitale da 10,25 pollici. Questa è la stessa misura del secondo display dedicato all'infotainment.
Se la completa connettività farà la gioia dei giovani alfisti, quelli con famiglia saranno rassicurati da un bagagliaio che va dai 400 ai 1.285 litri. Su questa variante elettrica sotto il cofano c'è pure un frunk utile a tenere in ordine i cavi di ricarica senza che rischino avvolgervi come un boa constrictor. Un plauso incondizionato va poi ai sedili Sabelt dell'esemplare in prova, che fasciano bene il busto senza risultare troppo costrittivi.
Arrangiamento d'autore
Il grosso del lavoro dei tecnici del Biscione si è concentrato però sotto la carrozzeria. Rispetto alla Junior vulgaris prossima ventura, la Veloce ha un assetto sportivo ribassato di 25 mm, barre antirollio dedicate e cerchi da 20 pollici. Altre dotazioni esclusive sono il differenziale autobloccante Torsen e dischi maggiorati, con pinze anteriori monoblocco a quattro pistoncini.
A definire questo quadro sono stati gli stessi ingegneri che in passato hanno lavorato sulle varie 8C, 4C e Giulia Quadrifoglio. Come queste, la Junior Veloce è stata affinata sulla pista di collaudo di Balocco. Ed è proprio qui che la Casa ha deciso di fare provare la macchina, che sin dai primi metri mostra come i suoi padri abbiano voluto dotarla di uno sterzo molto diretto. Anche sul circuito battezzato Langhe, che riproduce saliscendi e tortuosità tipici delle strade collinari si riesce seguire l'andamento del tracciato senza bisogno di muovere la mani sul volante.
Falsa grassa
Grazie al baricentro rasoterra e alla valida messa a punto dell'assetto, quest’Alfa si rivela disinvolta e gustosa anche quando si passa a un'autentica pista, il cosiddetto misto Alfa. Qui, la Junior Veloce dimostra come per magia meno dei suoi 1.590 kg di peso, restando composta anche sui cordoli e quando l'asfalto costringe le sospensioni a fare gli straordinari. Il pilota ha sempre la sensazione di avere la situazione sotto controllo e una chiara idea di come lavorino le gomme, peraltro create su misura per questo genere di vettura. Ciò vale anche quando si accelera con decisione all'uscita dalle curve lente a ruote ancora sterzate. Solo al limite il differenziale Torsen indurisce un filo lo sterzo tirando verso il centro della curva, fenomeno comunque ben più piacevole del sottosterzo che si manifesterebbe in sua assenza.
Una guida coinvolgente
D'altro canto la Junior Veloce è molto generosa in fatto di coppia. Il suo motore elettrico, alimentato da una batteria agli ioni di litio da 54 kWh, sviluppa ben 345 Nm e una potenza di 280 cavalli, quanto basta per scattare da 0 a 100 in 5,9 secondi. A proposito di tempi, quando la carica finisce servono 30 minuti per passare dal 10 all’80% con una ricarica rapida da 100 kW. Per gestire il powertrain il pilota ha a disposizione l’immancabile selettore DNA con tre driving mode: Dynamic, Natural e Advanced efficiency. L'ultima modalità limita la coppia a 300 Nm, mentre Dynamic esclude la frenata rigenerativa. In questo modo si ha un maggior feeling nella guida sportiva, poiché di solito non c'è una proporzione costante tra la pressione esercitata sul pedale e la decelerazione ottenuta. Si tratta però di un peccatuccio veniale e che non incide sul giudizio complessivo: la Junior Veloce farà forse storcere il naso agli alfisti tradizionalisti, ma ha il carattere e il dinamismo per distinguersi nel panorama dei B-SUV elettrici. E chiederle di più in questo momento non avrebbe senso.
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