Guida
L’ Alpine A110 GT permette di lanciarsi nel misto con tanto gusto e poca fatica. La massa appena superiore ai 1.100 kg e la sua ottima ripartizione, 44:56, rendono questa coupé una vera divoratrice di curve. Ogni intervento sull’acceleratore, sui freni e sul volante innesca reazioni rapide, che fanno sentire un po’ pilota qualunque guidatore. Il raffinato schema a quadrilatero delle sospensioni e la giusta taratura di molle e ammortizzatori assicurano inserimenti in traiettoria fulminei e una tenuta di strada granitica, senza neppure troppi scossoni sulle buche. Forzando l’andatura, ovvero staccando tardi e portando la frenata fin quasi a centro curva la macchina resta composta e ben controllabile. In uscita, poi, si può invece affondare con decisione il piede destro contando sul buon grip regalato dalle Michelin Pilot Sport 4, sotto l’occhio vigile di controlli elettronici mai troppo invasivi.
Seconda spremitura
I tecnici francesi hanno lavorato duro per regalare più smalto al turbobenzina 1.8 TCe e per portare la potenza massima dai 292 CV della vecchia A110 S ai 300 attuali, erogati a 6.300 giri. Con la nuova mappatura dell’elettronica - e complice la presenza del rombante scarico Sport - anche la coppia massima aumenta di 20 Nm e passa da 320 Nm a 340 Nm, sempre costanti tra i 2.400 e i 6.000 giri. Numeri a parte, i motoristi Alpine hanno cercato una maggior vivacità in allungo e la loro missione si può dire compiuta, anche se per accorgersene occorre spremere come si deve qualche marcia. Il quattro cilindri transalpino gira regolare ai bassi e inizia a fare sentire presto una spinta robusta. La sua progressione è inesorabile, con un crescendo veemente che non si esaurisce una volta superato il regime di potenza massima. In questo quadro pare addirittura troppo prudenziale l’intervento dell’elettronica, che tarpa le ali in allungo quando a orecchio il motore avrebbe ancora qualcosa da dire e soprattutto da dare.
Telepatia
L’altro fronte su cui si sono concentrati gli ingegneri Alpine è quello della trasmissione. Se a livello di hardware non ci sono grandi novità, il software che controlla il cambio robotizzato a sette marce e a doppia frizione adotta ora nuove logiche. Il risultato è che la A110 GT sembra leggere nel pensiero e cambia puntualmente proprio quando lo si farebbe in modalità manuale, agendo sulle palette fisse alle spalle del volante. Quando è attiva la modalità di guida Normal, la centralina privilegia comodità ed efficienza, passando con dolcezza e tempestività ai rapporti superiori in accelerazione e scalando con la dovuta calma nei rallentamenti. Selezionando con il tasto rosso sul volante la funzione Sport, il regime delle cambiate si sposta invece più in alto, ma senza quell’inutile ostinazione nel tirare le marce riscontrata talvolta su altri modelli. Con un’elettronica così efficace a propria disposizione, il pilota può serenamente delegare in toto la scelta dei rapporti ai microchip e concentrarsi soltanto su acceleratore, freno e sterzo.