SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
2.0 quattro cilindri turbobenzina
- POTENZA
300 CV
- 0-100
5,4 secondi
- C02
174 g/km
La BMW X2 è cambiata da cima a fondo e basta guardarla per capirlo: ha abbandonato il profilo da hatchback rialzata del modello uscente per sposare l’impostazione da SUV coupé (anzi, stando alla nomenclatura BMW, da SAC, sport activity coupé) delle sorelle maggiori X4 e X6. Insomma, adesso anche la più accessibile delle “X pari” ha il suo bel lunotto spiovente e la coda affusolata. Ma soprattutto mostra i muscoli, con un frontale davvero grintoso e fiancate molto “mosse”.
LA M E LE ALTRE
Per la prima volta la X2 è disponibile anche in versione elettrica, che si chiama iX2 e, nella declinazione bimotore xDrive30, ha la trazione integrale e ben 313 CV. Ma allora la M35i xDrive del nostro test? Beh, in termini di potenza pura le sta in scia, dato che ha 300 CV. Ma, soprattutto, vanta una messa a punto generale che ne fa la più sportiva della gamma. Per la cronaca, fra quelle già in vendita (come lo è la protagonista di questo Primo Contatto, che parte da 63.200 euro) e quelle che arriveranno fra qualche mese, ci sono anche le versioni a benzina (mild hybrid da 170 CV) e diesel (con 150 CV oppure mild hybrid con 163 CV), nonché l’elettrica d’accesso con trazione anteriore e 204 CV.
UN CUORE BITURBO
Ma torniamo alla “nostra” M e ai suoi 300 CV. A renderli disponibili (fra i 5750 e i 6500 giri) ci pensa un quattro cilindri da 2,0 litri a benzina sovralimentato mediante due turbocompressori. Generosa pure la coppia: fra i 2000 e i 4500 giri ci sono 400 Nm. Tanta grazia viene inviata alle ruote attraverso un cambio robotizzato a doppia frizione con 7 rapporti e il sistema di trazione integrale xDrive. Secondo la BMW, la X2 M35i xDrive brucia lo “0-100” in 5,4 secondi e tocca i 250 km/h di punta.
DÀ SPAZIO NON SOLO ALLA GRINTA
Rispetto alla vecchia X2, questa nuova è più lunga di una ventina di centimetri (mentre il passo cresce di un paio), ha carreggiate più ampie ed è pure un po’ più larga e alta. Ne segue che è più spaziosa. Non solo davanti, dove si possono ordinare anche le avvolgenti poltrone con poggiatesta integrato (sportive, eppure tutt’altro che “strette”), ma anche dietro. Vero è che l'andamento del tetto non agevola l’accesso, ma sul divano due adulti stanno comodi (non un eventuale terzo, però): lo spazio per le gambe è buono e, a meno di essere più alti della media, anche l’agio per la testa è sufficiente. Quanto al bagagliaio, la X2 fa meglio della SUV X1 con la quale condivide la piattaforma, offrendo un vano da 560/1470 litri.
TOUCH MA NON TROPPO
Esteticamente più “classico” della carrozzeria, l’abitacolo presenta materiali e finiture all’altezza delle attese. D’effetto il cruscotto digitale configurabile da 10,25”, che forma un unico display (leggermente curvo) con il touchscreen del sistema multimediale (10,7”); da quest’ultimo, dotato di connessione 5G, si gestiscono la maggior parte delle impostazioni della vettura, oltre che il navigatore e varie app (incluse quelle di streaming e gaming, scaricabili dal BMW Connected Drive Store). Non mancano alcuni comandi tradizionali: sono sulle razze dello sportivissimo volante (dalla corona sagomata e “marcatura ore 12” rossa) e nel tunnel, nei dintorni della levetta del selettore del cambio.
ALLA GUIDA DELLA X2 M35I XDRIVE
Questa X2 porta il badge M con un certo sussiego, ed esteticamente si fa notare più che altro per la calandra specifica e per i quattro terminali di scarico incastonati nell’estrattore posteriore. Ma a distinguerla dalle sorelle meno “pompate” c’è anche altro, dall’assetto ribassato di 15 mm (le sospensioni sono a controllo elettronico) ai freni sportivi (volendo, fra i molti optional c’è l’impianto M Compound), ai cerchi da 20” gommati 245/40 R20 (a richiesta si può arrivare a 21”). Anche la taratura dello sterzo è specifica, e impostando la modalità Sport (che è personalizzabile) il comando si indurisce sensibilmente. Idem le sospensioni, che fanno sì che la X2, nonostante l’altezza e soprattutto i suoi quasi 1.800 kg si stazza, si beva le curve rimanendo piatta come non ti aspetteresti.
VELOCE CON NONCHALANCE
Della citata e rilevante massa, il 2.0 turbo sembra non tener conto. Bene assistito dal cambio automatico (che anche se comandato tramite i paddle al volante è più dolce che fulmineo), spinge con una linearità che disorienta. Capiamoci: lo scatto da fermo è bruciante e le riprese poderose pure ad andatura sostenuta, eppure manca il brivido. Insomma, sarà anche per via del sound sin troppo civile del quattro cilindri, ma questa M non fa paura… almeno finché non si getta un occhio al tachimetro.
GRANTURISMO
In modalità Comfort, poi, la nuova SUV coupé tedesca rinfodera gli artigli e si atteggia a tigre da salotto. Si conferma veloce, ma risulta ancor più facile da controllare, anche se non si è esperti. E, soprattutto, si scopre inaspettatamente comoda e silenziosa, quasi fosse una granturismo nata per macinare chilometri in souplesse. Certo, quando l’asfalto non è perfetto o si passa sulle giunzioni autostradali, puntualmente le sospensioni sportive rimandano qualche contraccolpo. Quasi a ricordarci che il reparto Motorsport della Casa di Monaco ha fatto il possibile, ma non l’impossibile, per permettere alla "cattiva" X2 M35i xDrive di vestire all'occorrenza i panni di auto da famiglia.
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