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Prova BYD Seal U DM-i Design – Tenere emozioni

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Daniele Confalone
Pubblicato il: 04 giu 2024
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    1.5 benzina + 2 elettrici

  • POTENZA

    324 CV

  • 0-100

    5,9 secondi

  • C02

    26 - n.d. g/km

La Seal U ha da poco debuttato in versione elettrica pura, come del resto sono EV gli altri quattro modelli che sino al suo ingresso componevano la gamma del costruttore cinese, attivo in Europa da soli due anni ma decisamente “motivato”. Adesso questo generoso SUV (478 cm di lunghezza) esce dalla scia di famiglia e si mette sotto il cofano un quattro cilindri a benzina. Sia chiaro, senza rinunciare all’elettrificazione. La Seal U DM-i è, infatti, una ibrida plug-in, e la sigla che porta sta per intelligent Dual Mode. Alla versione elettrica assomiglia come una goccia d’acqua, se non fosse per le feritoie nella calandra. E nel complesso, le linee richiamano quelle della sportiveggiante (e molto più "acquattata") BYD Seal berlina.

UN MOTORE A BENZINA E DUE A CORRENTE

Il powertrain della Seal U DM-i Design che ho guidato impiega un 1.5 turbo a ciclo Atkinson (quindi improntato all’efficienza energetica più che alle prestazioni pure), capace di 131 CV, e due motori elettrici, uno da 204 CV sull’asse anteriore e uno da 163 CV su quello posteriore. Quindi la trazione è integrale. In termini di potenza di sistema, si hanno a disposizione 324 CV e 550 Nm di coppia, ragion per cui non c’è troppo da stupirsi se questo grosso SUV da 2,1 tonnellate scatta, secondo la Casa, da 0 a 100 orari in 5,9 secondi (la velocità massima è limitata a 180 km/h).

TANTO SPAZIO, MA NON NEL BAULE

A bordo, lo spazio è parecchio: complici i 277 cm di passo, l’abitabilità è buona anche nella zona posteriore. Neppure mancano pratici portaoggetti (fra i quali un’ampia vasca sotto il tunnel “sospeso”). Invece, non è da record il bagagliaio, che denuncia una capacità di 425/1440 litri. Materiali e finiture sono gradevoli, e al centro della plancia spicca il touchscreen da 15,6” ruotabile elettricamente in orizzontale o in verticale: è l’interfaccia per accedere al sistema multimediale (con navigatore, comandi anche vocali, connessione 4G e compatibilità Android Auto/Apple CarPlay) e alle varie funzioni di bordo, dal climatizzatore ai settaggi della vettura. Ben leggibile anche lo schermo a cristalli liquidi da 12,3” che costituisce il completissimo cruscotto.

UNA BATTERIA DA 18,3 KW

Il selettore di marcia è una originale levetta di cristallo nel tunnel, dove ci sono altri comandi fisici fra i quali quello per scegliere fra il funzionamento HEV, ossia ibrido, oppure EV, ossia elettrico. In questo secondo caso, la Seal U DM-i Design può percorrere, stando ai dati ufficiali, fino a 70 km a emissioni zero: merito della batteria LFP da 18,3 kWh (la cui capacità, comunque, non viene mai sfruttata completamente), che è alloggiata nel pianale. Ricaricandola da una colonnina a corrente continua (fino a 18 kW) bastano 30 minuti per passare dal 30% all’80%, mentre i tempi aumentano in corrente alternata (nel qual caso sono accettati fino a 11 kW). Va da sé che a rifornire la batteria provvedono pure la frenata rigenerativa, regolabile su due livelli (peccato non ci sia un comando diretto ma si debba passare dal menu delle impostazioni), e il motore termico.

IN SERIE E IN PARALLELO

Anche scegliendo la modalità HEV, ossia quella ibrida (che comunque si attiva in automatico quando si esaurisce la batteria), il sistema privilegia la trazione elettrica. Finché la richiesta di potenza è contenuta (come per esempio in città), il powetrain funziona come elettrico puro o come ibrido in serie, in questo caso utilizzando il 1.5 come generatore per alimentare la batteria e delegando comunque la trazione ai motori elettrici. Altrimenti, se servono prestazioni più “importanti” o la velocità cresce, il sistema di adatta divenendo un ibrido parallelo: il 1.5 viene collegato alle ruote davanti e partecipa alla trazione.

Utile la possibilità di prestabilire il livello di carica di mantenimento della batteria (fra il 25% e il 70%), da utilizzare quando si intende tornare alla marcia in EV (se non ci si ferma a una colonnina, alla ricarica provvede il motore termico).

SI GUIDA COME UN’ELETTRICA

Rimarchevole che il passaggio fra le diverse modalità di funzionamento avvenga con la massima fluidità: in marcia si deve prestare parecchia attenzione per percepire l’alternarsi dei motori, anche perché il termico è efficacemente insonorizzato. Inoltre la risposta all’acceleratore è pronta e briosa, come quella di una “vera” EV. Ed è logico, dato che a lavorare in prima linea sono sempre i motori elettrici, ai quali il 1.5 è di fatto asservito.

PRENDETEVELA COMODA 

Questa vivacità però non fa della Seal U DM-i Design un SUV da guidare con il coltello fra i denti: le sospensioni sono tarate sul soft, almeno per i canoni europei, e se da un canto digeriscono le sconnessioni come nulla fosse, dall’altro, se si alza il ritmo lasciano emergere rollio e beccheggio sopra la media. Inoltre, nelle frenate intense il passaggio fra l'azione rigenerativa e l'intervento dei dischi inficia un po' la modulabilità al comando. “Turistico” anche lo sterzo, il cui feeling migliora selezionando la modalità di guida Sport (le altre sono la Eco, la Normal, la Snow, la Sand e la Muddy, con le ultime tre che ottimizzano la trazione integrale per i fondi difficili). Insomma, è guidata in relax che la BYD Seal U DM-i Design dà il meglio di sé, anche in tema di consumi (dopo un centinaio di km percorsi fra città e strade ad alto scorrimento, il computer di bordo ha calcolato quasi 16 km/l di media, che per una macchina di questa stazza non sono pochi).

DUE VERSIONI, E UNA TERZA IN ARRIVO

Per risparmiare, anche al distributore, c’è l’alternativa della Boost (39.800 euro invece di 47.800): mossa da un 1.5 aspirato a ciclo Miller e da una singola unità elettrica anteriore, ha una potenza complessiva di 218 CV e promette fino a 80 km di autonomia EV. Dopo l’estate si aggiungerà la Comfort: è basata sulla Boost ma dichiara fino a 125 km a emissioni zero, grazie a una batteria maggiorata (26,6 kWh). Aspetto interessante: tutte le Seal U DM-i hanno la funzione V2L, dunque possono alimentare dispositivi esterni fornendo fino a 3,3 kW di potenza

PIATTO RICCO 

Indipendentemente dalla versione, la dotazione di serie della BYD Seal U DM-i è completa: include – fra l’altro – un variegato set di ADAS (compresi il cruise control adattivo e il mantenimento di corsia), i fari full-led con abbaglianti automatici, il portellone elettrico, il tetto apribile panoramico in vetro, i rivestimenti in pelle “vegana”, le poltrone riscaldate, ventilate e regolabili elettricamente, la piastra di ricarica wireless per due smarphone, l’ausilio al parcheggio con telecamere a 360°, l’head-up display e i cerchi in lega da 19” con razze nere lucidate. Per far capire che stanno facendo sul serio, quelli della BYD mettono sul piatto anche una garanzia “pesante”: 6 anni o 150.000 km, che diventano 8 anni/200.000 km per la batteria e 8 anni/150.000 km per i motori elettrici.

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