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Prova BYD Dolphin Comfort – Comoda con brio

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Daniele Confalone
Pubblicato il: 13 gen 2024
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    1 elettrico anteriore

  • POTENZA

    204 CV

  • 0-100

    7,0 secondi

La BYD Dolphin è un’elettrica cinese dalle linee tutt’altro che aggressive: non vi aspettereste che abbia la bellezza di 204 CV e 310 Nm di coppia, né che bruci lo “0-100” in 7 secondi. Roba da “wow effect” nelle partenze al semaforo. Già che si parla di prestazioni, aggiungiamo che la velocità massima è meno eccitante: 160 km/h, sempre da scheda ufficiale.

60,4 kWH PER OLTRE 400 KM

Ho guidato la versione Comfort, che costa 35.490 euro e impiega una batteria 60,4 kWh, con 427 km di autonomia dichiarata nel ciclo combinato WLTP. È un buon valore, che facendo due conti con le informazioni lette nel computer di bordo durante il test – svolto in città con qualche puntata su veloci arterie periferiche – appare credibile. In ogni caso, nel ciclo urbano la BYD parla addirittura di un range di 560 km con una singola ricarica. 

ACCETTA FINO A 80 KW

La Dolphin si può rifornire da colonnine AC fino a 11 kW o CC fino a 88 kW; nel secondo caso, ripristinare la carica dal 10% all’80% richiede soli 40 minuti. La batteria si basa su un’architettura interna lamellare (denominata Blade) con chimica ferro-litio-fosfato, senza cobalto. Secondo la BYD è più sicura delle convenzionali Li-Ion in caso di intense sollecitazioni meccaniche e termiche. L’auto può anche fornire elettricità ad apparati esterni (fino a 3,3 kW).

GUIDA SEMI-AUTONOMA

Con lo stesso powertrain della Comfort c’è la Design (37.490 euro, offre pure il tetto panoramico e la tinta bicolore). Più abbordabili le due versioni con batteria “ridotta” da 44,9 kWh: la Boost (31.490 euro e 176 CV) e la Active (30.790 euro e 95 CV), che fa rinunciare ai cerchi da 17” (li ha da 16”) e alle sospensioni posteriori Multi-link. Standard per tutte la generosa dotazione di ADAS, che include il cruise control adattivo e il traffic-jam, e raggiunge il livello 2 di guida semi-autonoma.

C’È ANCHE IL SUPERFLUO

L’abitacolo della Dolphin è arioso, e condito di vezzi stilistici ispirati al mondo marino: per esempio, le maniglie nelle porte richiamano le pinne dei delfini. Gratificante l’alternanza colori e materiali, ancorché alcune superfici siano rigide al tatto, e molte le soluzioni pratiche, con vani portaoggetti anche sotto l’alto tunnel “flottante”. Di serie le poltrone sportive in pelle “vegana”, regolabili e riscaldabili elettricamente, e il touchscreen da 12,8” posizionabile in verticale o in orizzontale. 

La climatizzazione sfrutta una pompa di calore (la stessa che mantiene alla temperatura ottimale il powertrain e la batteria), e si gestisce dal suddetto display richiamando un menu: una soluzione “trendy” ma meno pratica dei canonici comandi fisici. Più piccolo lo schermo digitale che funge da cruscotto e visualizza dati essenziali quali la velocità e l’autonomia, come pure le “spie” dei fari (meno visibili di quelle luminose tradizionali.

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SPAZIOSA ANCHE DIETRO

Lunga 429 cm,  alta 157 cm (una quota quasi da monovolume) e con un passo di 270 cm, la Dolphin è davvero spaziosa in rapporto agli ingombri esterni, non solo davanti ma pure nella zona posteriore: sul divano non è di troppo nemmeno un terzo occupante, grazie pure al pavimento privo di rialzi. Meno generoso il bagagliaio: 345 litri espandibili a 1.310 rinunciando ai posti dietro (lo schienale del divano è frazionato 60:40).

PRENDETEVELA COMODA

La buona visuale garantita dalla posizione di guida “dominante” aiuta in città, senza contare che in manovra vengono in soccorso le telecamere perimetrali, che sono di serie. Bene anche il comfort, con sospensioni che filtrano a dovere le asperità e non sono rumorose sullo sconnesso.

Certo, se impostate la modalità Sport (le altre sono la Normal, la Eco e la Snow) la Dolphin schizza in avanti quasi come una sportiva, e partendo “allegri” è sin troppo facile far stridere le gomme. Ma fra le curve non dovete chiederle troppo: quando si alza il ritmo il rollio si fa sentire, assieme all’inerzia degli oltre 1.650 kg di massa. Perfettibile pure la precisione dello sterzo, che comunque è comunicativo e, data la sua leggerezza, mai affaticante. 

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