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Corvette Z06, ecco perché può sfidare le Ferrari

redazioneTopGear
Pubblicato il: 25 lug 2022
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    LT6 5.5L DOHC V-8 Direct Injection

  • POTENZA

    670 CV

  • 0-100

    2,7 secondi

Nell’anno dell’elettrificazione c’è chi ha avuto il coraggio di lanciare una supercar che non è né ibrida né elettrica, priva persino di turbo compressore. In quest’epoca crepuscolare della combustione interna, il motore di questa nuova supercar è il V8 di serie aspirato più potente di sempre. Roba da rimanere stupiti e anche un po' perplessi. Soprattutto dopo aver appena letto che la nuova Ferrari più “popolare”, la 296 GTB (qui la nostra prova), ora può essere guidata (anche) esclusivamente in modalità elettrica.

Ad avere l’audacia di andare controtendenza rispetto all’attuale status quo è stata Corvette. Non con un modello qualsiasi, non con la C8 da 495cv, ma con un’auto speciale come la Z06. Il suo motore è capace di erogare 670 CV a 8.600 giri e 623 Nm di coppia, ha valvole di aspirazione in titanio e tutto il caratteristico temperamento di ogni V8 aspirato. Cioè bellicoso. Se è vero che Corvette è la Porsche 911 americana, questa Z06 è la sua GT3. Di fatto, nel folklore delle auto sportive americane, non c’è niente di più iconico e quest’ultima incarnazione della Corvette: un’auto che ha le carte in regola per sfidare le supercar europee.

Ha un motore che merita

In cima ad un tipico e assolato parcheggio multipiano americano, un boato rabbioso preannuncia l’arrivo di una coppia di Corvette: una Z06 e una Z06 con optional Z07, per intenderci l’equivalente degli optional RS della GT3.

Una delizia per le orecchie. La Corvette di ottava generazione è la prima a mettere il motore dietro al pilota, sconvolgendo quasi 70 anni di storia dell’automobilismo a stelle e strisce, e le ampie prese dietro le portiere non lasciano dubbi al riguardo. Certo, il design è poco raffinato – non ci sono le fiancate fluide di una McLaren, le curve tipiche di una Porsche e le linee sinuose di una Ferrari. Ma design a parte, quello che ci interessa è capire cosa si nasconde sotto la carrozzeria perché, esattamente come la GT3, il motore della Z06 non ha nulla in comune con il modello base, che monta il famoso V8 “small block” da 6.200 cc. La Z06 ha un motore completamente nuovo e, cioè, l’LT6: un V8 a carter secco da 5.500 cc, con albero motore piatto preso in prestito dalla C8R GTLM da corsa, capace di portare la Z06 da 0 a 100 km/h in soli in 2,7 secondi. Numeri da prima della classe! Ma ancora più significativo è il rapporto peso/potenza: 429 CV per tonnellata. Inoltre, poiché la coppia massima è disponibile a 6.300 giri, serve un pò di perizia, e attributi, per sfruttarla. Una supercar un po’ ignorante – nella migliore eccezione del termine - che ricorda alcune delle più memorabili Lamborghini.

Il suono è tipicamente italiano

Il suono del V8 americano ricorda quello della Ferrari. Inserisci la marcia, selezionando M per cambio manuale, tirando entrambi le leve, innesti la modalità “cheat” che consente di far salire di giri il motore da fermo e così potrai godere a piacimento della sua voce rabbiosa.

L’analogia con Ferrari non è affatto impropria: il suono non è stridente e istrionico come quello del 458, ma il canto del V8 LT6 è autentico e ha la purezza tipica delle auto da corsa e, quindi, la stessa la velocità di risposta, con i giri che salgono e scendono istantaneamente. Volendo capire come viene costruito il V8, Corvette consente ai clienti di visitare la linea di montaggio e unirsi alla squadra di tecnici che assemblano i motori: quel tipo di attività marketing “esperienzale” finora riservata esclusivamente ai clienti delle case europee.

Sospensioni, ruote e freni

Sulla Corvette Z06 ovviamente le sospensioni sono state radicalmente riviste seppure non nella stessa misura del V8. La Z06 è complessivamente più larga di 90 mm, che non è affatto poco. Una scelta tecnica adottata per aumentare l’aderenza laterale, ragione per cui la Z06 monta pneumatici mastodontici: quelli posteriori sono da 345 mm, 40 mm in più rispetto a quelli standard.

Di conseguenza i pannelli della carrozzeria sono completamente nuovi, per avvolgere le ruote. Tra le altre caratteristiche peculiari della Z06 ci sono gli ammortizzatori magnetoreologici, che utilizzano una miscela di olio liquido e particelle di ferro immersa in un campo magnetico. Variando l’intensità del campo magnetico si può intervenire sul comportamento dell’ammortizzatore. Sono inoltre presenti molle più rigide, differenziale elettronico e un inedito cambio con una trasmissione finale più corta, a tutto vantaggio dell’accelerazione.

Optional in chiave USA

Gli americani amano i numeri e alla Z06 non mancano di certo. Ma per avere il massimo occorre mettere mano al portafoglio per l’acquisto del pacchetto Z07, con cui ti porti a casa un alettone posteriore diverso, che raddoppia il carico aerodinamico rendendolo efficace non alla massima velocità – contesto in cui serve poco – ma, già tra i 140 e 200 km/h, per aumentare l’aderenza là dove serve, ovvero, sul misto veloce. Nel pacchetto Z07 ci sono anche sospensioni più rigide del 15%, freni carboceramici e pneumatici Michelin Cup 2R che però, per ovvi motivi, dovrai sostituire spesso. Volendo - crepi l’avarizia! - puoi acquistare anche 4 leggerissimi cerchi in carbonio, in modo da alleggerire la Z06 di altri 18 kg.

A conti fatti, con un peso di 1.560 kg, cioè circa 150 kg in più di una GT3, la Z06 mantiene molte delle caratteristiche dell’auto standard e, tra queste, il tettuccio apribile elettronicamente o manualmente. La versione elettronica ripone il pannello del tettuccio nel bagagliaio, dietro il V8, limitando però non poco la capacità di carico.

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L’abitacolo è tutt’altro che brutto

D’accordo, la personalizzazione degli interni del nostro esemplare di Z06 propone scelte cromatiche discutibili, ma gli interni di serie sono davvero belli. Il layout è azzeccato e la qualità della manifattura è di altissimo livello.

Ciò detto, la misura di questa Z06 sta tutta nel suo V8 aspirato che, nell’era del “downsizing” e dell’elettrificazione, legittima l’ambizione di questa sbalorditiva Corvette. In definitiva però, quello che davvero conta è se, e quanto, la Z06 emoziona. Personalmente abbraccio ogni nuova innovazione tecnologica ma - a meno che non si tratti di una Ferrari, così come ci insegna la 296 GTB – ogni innovazione porta con sé maggiori complicazioni che inevitabilmente attutiscono le emozioni di guida più autentiche che, invece, la Z06 conserva intatte. Troverà un pubblico al di fuori degli Stati Uniti? Se ci è riuscita la Mustang nel 2016, quando la Ford decise di distribuirla in Europa, diventando l’auto sportiva più venduta nel vecchio continente davanti all’Audi TT, non vedo perché non dovrebbe riuscirci la Corvette con la Z06. Infine, trovo in qualche modo appropriato che l’America, paese che si muove al rombo dei V8, produca una supercar con questo tipo di motore proprio ora che molti costruttori europei lo stanno abbandonando.