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La MX-5 diventa NM Concept: quante emozioni in pista!

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Adriano Tosi
Pubblicato il: 14 ott 2022
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    1.998 cc, 4 cilindri in linea, aspirato a benzina

  • POTENZA

    184 CV

Toccare i 170, 180 km/h circa e avere la percezione di andare almeno al doppio della velocità. Arrivare in staccata e pestare sul freno, sì, ma senza esagerare, vorrai mica spiattellare le gomme. Girare il volante e sentire i muscoli delle braccia che lavorano, perché il servosterzo non c’è. Infine, andare sul gas e ricordarsi che l’unico controllo di trazione si trova nel piede destro. In due parole: un sogno. Alla faccia delle auto moderne, se non altro la maggior parte di esse, così isolate dal mondo da risultare asettiche, così controllate dai chip che potrebbe guidarle in modo relativamente veloce anche un neopatentato; relativamente perché poi, al limite, la differenza la fa sempre il “manico”. Mi basta mezzo giro sulla NM Concept by Gorgona Cars per vivere le emozioni che vi ho descritto qui sopra, mezzo giro per realizzare che da questa barchetta monoposto non scenderei mai.

Nuda, monoposto

Partiamo dalle basi: NM significa Naked Monoposto, Concept perché per ora siamo appunto nella fase di una vettura sperimentale. A realizzarla, come anticipato sopra, è Gorgona Cars. Un nome che potrebbe far pensare a una casa automobilistica fatta e finita, magari a un brand di nicchia di un consolidato gruppo internazionale. Nulla di tutto ciò, Gorgona Cars è piuttosto una start-up nata - davanti a una birra, e questo basta per darle più credibilità di quanta ne abbiano molte aziende politically correct - dalla passione di due amici per le automobili. Il tutto, sia chiaro, supportato da competenze specifiche molto forti: entrambi lavorano nel settore automotive da anni e uno dei due è ingegnere meccanico. Tradotto, sanno quello che fanno, la NM Concept non è frutto dell’improvvisazione.

Migliorare un progetto vincente del passato

Passione per le auto, dunque. Meglio se analogiche, a trazione posteriore e leggere: sì, si tratta della carta d’identità della Mazda MX-5 e di pochissime altre auto al mondo. Omar e David, questo il nome dei due amici dietro a Gorgona Cars, si mettono in testa di prendere la prima MX-5, la NA (presentata nel 1989), e modificarla pesantemente. Per prima cosa rimuovono tetto e capote, poi si occupano dei tre punti deboli della MX-5 del 1989: potenza, coppia e rigidità torsionale. Il telaio viene rivisto da cima a fondo e non solo vengono applicate nuove saldature ma il modulo PPF, la “gabbia” metallica che collega il motore/cambio e il differenziale posteriore - per dare rigidità alla vettura - è quello della MX-5 ND, l’ultima. Dalla ND arriva anche il 4 cilindri 2.000 cc da 184 CV, insieme al suo cambio e al suo differenziale, oltre all’omologazione Euro 6. Quest’ultimo è un aspetto di non poco conto nell’ottica di una futura omologazione. Altre modifiche interessano l’assetto, più basso, mentre non c’è traccia di sistema di assistenza alla guida.

Sentirsi un tutt’uno con la meccanica

Come anticipato all’inizio, il fatto che l’elettronica sia stata spenta impone di accendere il cervello. Il che non significa necessariamente andare piano, vuol dire piuttosto procedere per gradi, senza eccessive confidenze iniziali, e attivare al massimo i sensi. In altre parole, guidare una macchina 100% analogica è il modo migliore - e il più rapido - per godersi la guida allo stato puro. Detto questo, ci tengo a specificare che non sono “contro” l’ABS, l’ESP, la frenata automatica d’emergenza o qualsiasi altro dispositivo possa salvare delle vite. Per fortuna esistono, per fortuna sono sempre più diffusi anche sulle citycar. Il punto è un altro: se si parla di auto sportive, progettate attorno alle esigenze di una nicchia di appassionati, le Case automobilistiche confondono il concetto di potenza e coppia con quello di divertimento al volante. Buttano lì 1.000 CV e 1.000 Nm come fossero acqua fresca; peccato che invece spessissimo siano abbinati a quintali e quintali di batterie. Il che, a prescindere da come la si pensi sull’auto elettrica, fa a pugni con il concetto di purezza della guida.

se si parla di auto sportive, progettate attorno alle esigenze di una nicchia di appassionati, le Case automobilistiche confondono il concetto di potenza e coppia con quello di divertimento al volante. Buttano lì 1.000 CV e 1.000 Nm come fossero acqua fresca

Che feeling!

Con tutto il rispetto per le supercar da centinaia di migliaia di euro, l’esperienza di guida più pura che si possa provare è quella regalata da un go-kart. Ecco, la NM Concept è l’auto stradale - sebbene tecnicamente non sia ancora omologata, ma le carte bollate arriveranno a breve - che più si avvicina all’esperienza di un go-kart. Metti lo sguardo sul punto di corda e ti ci ritrovi in un attimo. Incredibile. Dalla sua, ovviamente, il peso: 870 kg (ma dicono Omar e David che ci sono ampi margini di miglioramento). Ma non è tutto: a rendere la NM Concept così istintiva è la rigidità del suo telaio unita all’assenza del servosterzo e dell’ABS. In ogni istante sai cosa stanno facendo le ruote, le correzioni vengono fuori dalle mani senza quasi che ce ne si renda conto.

Si controsterza e basta, perché i sensi percepiscono che è quella la manovra che serve in quel momento. A proposito di sterzo è duro non perché un software fa venir meno la servoassistenza ma perché la scatola guida è “nuda e cruda”. La mancanza dell’ABS? Sulle prime mi ha un po’ preoccupato (a causa anche delle chiazze di umido sull’asfalto), lo ammetto, ma poi si è subito trasformata in un’occasione in più per attivare i sensi. Anche ritardando la frenata e, soprattutto, tenendo il freno anche nella prima parte dell’inserimento in curva, la modulabilità è così buona che non si arriva facilmente al bloccaggio. Il tutto, accompagnato da un cambio che ti fa venire voglia di cambiare marcia anche quando non serve.

Il prezzo? Non si sono montati la testa

Tutto perfetto dunque? Ovviamente no e non avrebbe senso pretenderlo. Si notano per esempio alcune imperfezioni qua e là a livello di allineamento di pannelli della carrozzeria. I più esigenti potrebbero non apprezzare la strumentazione ripresa pari pari dall’ultima MX-5. Non ci si deve però dimenticare che la realtà di Gorgona è molto piccola, i processi produttivi non sono quelli di un colosso dell’auto e che le cifre richieste da per la NM non sono esattamente alla portata di tutti, ma nemmeno troppo esose, come spesso accade in caso di restomod e retromod.

Il kit di trasformazione verrà venduto a circa 85.000 euro IVA compresa, esclusa l’auto di partenza, la Mazda MX-5 NA, appunto. Quanto a questa, è il cliente che può decidere se fornirla a Gorgona Cars o se affidarsi totalmente.

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