SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
2 elettrici, ant. e post.
- POTENZA
325 CV
- 0-100
5,1 secondi
Tempo fa - magari ve lo ricorderete - la Forze dell’Ordine avevano provato ad acquistare un po' di berline coreane come auto civetta. Sobrie e anonime, erano i mezzi perfetti per far passare inosservati gli agenti in borghese. Oggi come oggi la Hyundai Ioniq 6 non potrebbe certo prendere il posto quelle antenate. Anche nell’elegante grigio scuro di queste foto, la macchina desta la curiosità anche del più distratto dei passanti. A qualsiasi semaforo ci si trova sempre con mille occhi addosso. Con forme flessuose e una linea di cintura arcuata, ispirata alle streamliner degli Anni 20 e 30, la Ioniq 6 sfoggia una personalità unica ed esce a testa altissima dalla galleria del vento, con un Cx di 0,21. A condire il tutto ci sono dettagli originali come le luci a pixel e i cerchi di foggia originale.
C’è spazio da vendere
Anche a livello dell’abitacolo la Ioniq 6 non cede alla tentazione di rifarsi a soluzioni scontate. La plancia, in particolare, pare disegnata con il righello e ha i bordi esterni piegati verso i pannelli delle porte per accentuare il senso di ariosità. Che i centimetri a disposizione siano tanti non è però solo un trucco da illusionista. Chi siede davanti sta da re, piazzato su sedili grandi, comodi e pure climatizzati. A dividere il pilota e il suo secondo c’è un mobiletto stretto e piatto che fa da piano d’appoggio perfetto per il computer o il tablet degli stacanovisti che decidono di lavorare durante le soste per le ricariche. Al contrario di quanto accade sugli aerei, poi, qui la business class è però in coda. La zona posteriore è ampia quasi quanto quella di una limousine, tanto che chi occupa il divano può in pratica accavallare le gambe.
Telecamere sul retro
Tornando al volante e guardandosi attorno si nota un’ottima visuale sulla zona davanti al muso. La situazione non è altrettanto rosea dietro, dove il lunotto piccolo e la forma della coda costringono ad affidarsi a sensori e telecamere quando c’è da far manovra in retromarcia. Per tenere tutto sotto controllo occhi dunque puntati sullo schermo centrale da 12 pollici, la stessa dimensione del display della strumentazione digitale. L’elettronica supporta il pilota anche in mille altri modi, segnalandogli ogni situazione di potenziale pericolo e richiamandolo poi all’ordine quando supera i limiti, dà segni di stanchezza o non tiene la macchina sulla retta via. Alla prima svista c'è un beep in agguato, neanche si giocasse a Taboo!
Frena in punta di dita
Visibilità a parte - e alla faccia delle dimensioni importanti - la Hyundai Ioniq 6 si trova a suo agio anche in città sia per il diametro di sterzata ragionevole sia per il fatto di poter gestire a piacere l’intensità della frenata rigenerativa. tramite le levette al volante. Con quella massima e un occhio lungo ci si può quasi dimenticare del pedale del freno, mentre con la regolazione opposta si veleggia come uno skipper della Coppa America, facendo tanta strada in rilascio.
Occhio alla patente...
A differenza di certe altre elettriche, la Ioniq 6 non teme neppure l’autostrada. Pronta fendere l'aria in modo esemplare, procede senza sforzo apparente e senza fruscii anche quando ci si distrae e ci si ritrova in un amen a velocità da ritiro immediato della patente. Per evitare certi guai è meglio affidarsi al cruise control adattivo, che funziona alla grande, Promosso a pieni voti anche il sistema che governa i cambi di corsia, durante i quali la strumentazione regala effetti speciali e mostra le immagini riprese dalle telecamere di coda.
Dr Ioniq e Mr Hyundai
Nel misto si ha invece modo di provare per bene i tre driving mode, selezionabili con il pulsantino sulla sinistra del volante. Sport affila per bene gli artigli di questa Hyundai, rendendo impetuose le risposte agli affondi del piede destro. Baricentro basso, trazione integrale e cerchi da 20 consentono di mettere alla frusta i cavalli senza grandi controindicazioni, anche se prima o poi (più prima...) ci trova a fare i conti con una massa di 2,1 tonnellate In Normal tutto si fa più misurato e composto, mentre in Eco la cattiveria si stempera ulteriormente, sacrificata sull’altare dell’autonomia.
Ricarica rapida
A proposito di conti, alternando le tre modalità e facendo un bel po’ di autostrada, ho rilevato un consumo di circa 17 kWh/100 km. È un dato onesto e tutto sommato non troppo lontano dalla percorrenza promessa. L’ultima annotazione è per i tempi e le modalità di ricarica. Grazie alla piattaforma a 800 V, in teoria questa Hyundai può essere ricaricata anche a 350 kW. Con la postazione Free to X dell’area di servizio Brianza Nord sulla A4 ho visto la batteria passare dal 28 all’82% in circa 20 minuti. Quanto basta per far tirare un sospiro di sollievo anche a chi soffre di ansia da autonomia.
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