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Prova Jeep Renegade 1.3 T4 Trailhawk 4xe – Una PHEV da avventura

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Daniele Confalone
Pubblicato il: 18 lug 2024
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    1.3 quattro cilindri turbobenzina + motore elettrico

  • POTENZA

    240 CV

  • 0-100

    7,1 secondi

  • C02

    43 g/km

A guardarla da fuori è sempre lei, la Jeep Renegade, con la sua originale carrozzeria le cui linee squadrate strizzano l’occhio al mondo delle off-road dure e pure. Dentro, invece, è stata appena aggiornata: oltre a un nuovo volante, ci sono cambiamenti in fatto di strumentazione e di infotainment, che si evolvono per far stare al passo dei tempi questa italo-americana che, assieme alla più grande Compass, viene prodotta nello stabilimento di Melfi (PZ).

UNA FORMULA CHE FUNZIONA

Si tratta dunque di cambiamenti marginali per uno dei SUV più graditi al pubblico: nel nostro Paese è in testa alle classifiche per quanto riguarda i modelli con motorizzazione ibrida plug-in, e dal 2014, anno dell’arrivo sul mercato, la Jeep Renegade ha venduto oltre due milioni di esemplari in tutto il mondo. Al di là dell’estetica, dietro il successo c’è probabilmente anche la “formulazione compatta”: se si esclude la Avenger, meno specialistica ma comunque anch’essa disponibile anche a trazione integrale, con i suoi 424 cm di lunghezza la Renegade è la Jeep più adatta anche all’impiego cittadino.

 

L’IMPOSTAZIONE È QUELLA NOTA

Vetrature verticali e parabrezza poco inclinato definiscono il perimetro di un abitacolo piuttosto arioso – per merito pure della notevole altezza – seppure non luminosissimo. L’impostazione generale ovviamente rimane quella nota, con spazio adeguato per quattro adulti e alcune soluzioni funzionali distintive di questo modello, quali l’appariscente maniglione sulla destra della plancia: il passeggero anteriore può usarlo per sorreggersi nei tratti off-road o anche per salire e scendere più agevolmente dall’auto. Nella media il bagagliaio (330/1.277 litri), che dato il tipo di veicolo ha la soglia di carico piuttosto alta da terra.

UN NUOVO SISTEMA MULTIMEDIALE

Mettendosi al volante si nota innanzitutto che la vecchia strumentazione con tachimetro e contagiri analogici ha ceduto il posto a un display TFT da 10,25”. Allunga il passo, anzi la diagonale, anche il touchscreen nella plancia, che cresce 8,4” a 10,1”. Lo schermo è l’interfaccia con un impianto multimediale anch’esso evoluto (nuovo il sistema operativo), che conta sulla connessione 4G e supporta Android Auto e Apple Carplay senza necessità di collegare lo smartphone via cavo. Adesso, inoltre, il pannello centrale funge anche da monitor per la retrocamera, altra novità per la Jeep Renegade.

DIETRO, SPINGONO GLI ELETTRONI

Nell’ambito della gamma appena aggiornata, che comprende pure la mild-hybrid 1.5 T4 da 131 CV a trazione anteriore, la Renegade T4 240 CV AT6 PHEV 4xe Trailhawk è quella che meglio rispecchia lo spirito Jeep: è la più adatta al fuoristrada, pur senza perdere nulla in fatto di versatilità nell’uso su asfalto.
La sigla PHEV nella denominazione indica che si tratta di una ibrida plug-in, ossia ricaricabile anche alla spina. Il suo powetrain si compone di un quattro cilindri turbo a benzina di 1,3 litri capace di 180 CV e di un motore elettrico da 60 CV. Il primo, abbinato a un cambio automatico a sei rapporti, è collegato alle ruote anteriori, mentre l’unità elettrica agisce sull’asse posteriore garantendo la trazione integrale senza necessità di un albero di trasmissione né di differenziali aggiuntivi.

PRESTAZIONI VIVACI

Con questo schema la potenza dei due propulsori si somma algebricamente, generando un output complessivo di 240 CV. Non pochi, anche considerando i 1.770 kg di massa della vettura, e del resto le prestazioni sono vivaci: lo 0-100 si chiude in 7,1 secondi e la velocità massima è di 199 km/h.
L’apporto del motore elettrico ha consentito di ottenere consumi omologati superiori ai 50 km/l, valore che è però utopistico nell’uso reale, a meno di non coprire brevi tragitti ed effettuare frequenti ricariche: a tal proposito, collegandosi a una colonnina da 7,4 kW (il connettore è sulla sinistra della vettura, dal lato opposto al tappo del serbatoio per la “verde”), si fa il pieno di energia in circa due ore.

OTTIMIZZATA PER L'OFF-ROAD

Senza rinunciare alle prestazioni su asfalto, dove si rivela discretamente agile e anche confortevole (sebbene a velocità elevata ci sia qualche fruscio di troppo), è nel fuoristrada che la Jeep Renegade 1.3 T4 Trailhawk 4xe ha una marcia in più rispetto ai normali SUV. E non solo perché, compatta com’è, si districa bene anche lungo i viottoli delle nostre montagne.
Questa versione ha un’altezza minima da terra maggiorata (20,1 cm in totale), protezioni sottoscocca nei punti critici, paraurti conformati per favorire gli angoli di attacco e di uscita (di 28°, mentre l’angolo di dosso è di 18°) e modalità di guida dedicate, che si selezionano dalla manopola del Selec-Terrain alla base della plancia. Oltre al programma Auto, ce ne sono di specifici per neve, sabbia e fango, cui si aggiunge quello denominato Rock: associato alla funzione Low (che comunque non impiega un vero e proprio riduttore), ottimizza la risposta di meccanica ed elettronica per i terreni duri e per le situazioni in cui occorre avanzare a velocità ridottissima.

DIFFICILE ARRESTARLA

Passando dalla teoria alla pratica, la Jeep Renegade 4xe Trailhawk sa dire la sua. L’ho guidata sul percorso off-road che fa parte del complesso di piste dell’impianto di Balocco (VC), dove vengono collaudate le vetture del gruppo Stellantis. Anche senza gommatura specialistica (la macchina montava le M+S 235/55 R17 di serie), ho superato in scioltezza tratti fangosi ma pure passaggi impegnativi e pendenze fino al 70%. Se nelle discese ripide aiuta il sistema che frena automaticamente la vettura lasciando a chi guida il solo compito di gestire lo sterzo, nelle rampe in salita come sugli ostacoli pronunciati si apprezza il modo in cui viene ripartita la trazione: se una ruota perde aderenza o addirittura si stacca dal suolo, il sistema reagisce istantaneamente e manda coppia alle altre, permettendo di trarsi d’impaccio con relativa facilità.

FINO A 50 KM A EMISSIONI ZERO

Importante sottolineare che la disponibilità della trazione integrale non è inficiata dallo stato della batteria del sistema ibrido, dato che la carica viene mantenuta anche dal motore termico. In ogni caso, il fatto che l’ibridazione giovi alla mobilità in off-road non toglie che, una volta tornata nel mondo civile, la Jeep Renegade 4xe Trailhawk possa muoversi a zero emissioni come qualsiasi altra PHEV, e godere dei vantaggi riservati a questo tipo di vetture (ad esempio l’accesso ad alcune zone urbane a traffico limitato). Secondo la Casa gli 11,4 kWh di capacità della batteria agli ioni di litio assicurano fino a circa 50 km di autonomia in modalità elettrica pura, in questo caso con trazione affidata alle ruote posteriori e possibilità di toccare i 130 km/h.

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