Kia Sportage PHEV GT-Line - Fatti notare

Sportage. Tanto basta. Un nome che è quasi un brand a sé stante e che per alcuni è quasi sinonimo di SUV, ancor prima che i SUV venissero inventati, o quanto meno identificati come tali. Beh, l’ultima generazione di Sportage fa di tutto per farsi notare. Le linee sono così decise che è impossibile confonderla con altre auto. Nei suoi 4,51 metri di lunghezza Kia ha spinto fortissimo con il design, ma il risultato, ve lo dico, a me piace davvero un casino.

Bella... e brava

E se cercate conferma sull’effetto wow che può offrirvi la nuova Sportage, beh non avete che da entrare nell’abitacolo. Ok, l’idea di raggruppare tutti gli schermi in un unico pannello non è nuovissima e non è nemmeno di Kia (mai sentito parlare di Mercedes Classe A?). Ma a Seoul l’hanno applicata alla grande. Bella ed efficace poi la soluzione studiata per la fascia touch nella zona centrale della console. È commutabile e con lei puoi comandare il clima, oppure richiamare le funzioni principali del sistema di infotainment. Tante funzioni in poco spazio, in un mix tra analogico e digitale molto azzeccato. Alle soluzioni smart aggiungo anche la parte posteriore dei poggiatesta anteriori che diventa un appendiabiti, o le prese USB posteriori posizionate in modo intelligente direttamente dietro gli schienali.

Du is megl che uan

Protagonista di questa prova è la PHEV 4X4, l’ultima arrivata nella gamma Sportage: ha una batteria da 13,8 kWh e motore elettrico posizionato nel cambio automatico e capace di dare un bel supporto al 1.600 turbo a benzina, oltre che di muovere in autonomia la Sportage per circa 50 km percorrenza reale. In totale fanno 265 CV, il cambio è un automatico a 6 marce e devo dire che per quanto uno schema di trazione come questo sia concepito per la massima efficienza, l’unione dei due mondi permette davvero di sommarne i punti di forza. In ripresa si sente in modo netto il contributo dell’elettrico e l’allungo è quello di un motore a benzina. No, ok, questa non è un’auto sportiva e nemmeno vuole esserlo, però di sicuro ripresa e accelerazione sono tra i suoi punti di forza. La Sportage è brillante, e dinamica da guidare più di quello che ti aspetti. Quanto ai consumi, devo dire che mi ha piacevolmente impressionato. In una trasferta estiva con tanto di bici sul tetto, bagagliaio completamente carico e batteria scarica sono riuscito a restare sotto i 9 litri per 100 km. Ok non è un dato da far strabuzzare gli occhi, ma altre PHEV nella stessa situazione fanno molto ma molto peggio. 

La giusta via di mezzo

Piacere di guida e comfort? Devo dire che l’equilibrio raggiunto da Kia sulla Sportage è ottimo. Lo sterzo è abbastanza pronto negli inserimenti e non è male dal punto di vista della precisione. Ovviamente non si possono pretendere miracoli in termini di connessione con l’asfalto. Quanto alle sospensioni, frenano abbastanza il rollio in curva e nello stesso tempo riescono a digerire bene le irregolarità dell’asfalto. L’insonorizzazione? Ottima. Solo a 130 orari si inizia ad avvertire qualche fruscio, più che normale però tra i SUV, data l’altezza della carrozzeria.

Un aiuto dagli ADAS

Ottimo il funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida, tutti molto progressivi e ben calibrati: voto negativo solo per il mantenimento automatico della corsia che tende ogni tanto a essere un po’ troppo invasivo. Accade in particolare nelle stradine extraurbane secondarie, quando le linee bianche vengono lette dal sistema come limiti invalicabili. Il che sarebbe anche vero, sulla carta, ma quando si incrocia un altro veicolo, oppure si vuole superare un ciclista e lasciargli più spazio possibile nella fretta non si mette la freccia, beh, si deve litigare parecchio con lo sterzo per andare dove si vuole, anche calpestando le linee stesse.

Leggi anche: Nuova Kia Niro, come va la full hybrid