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Prova

Maserati GranTurismo Folgore, la prova in esclusiva mondiale

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Maverick Greissing
Pubblicato il: 30 nov 2022
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Guida

Sound sintetico

Avviando la Folgore, premendo il pulsante Start sul volante, Maserati ci ha risparmiato l’odioso sibilo tipico delle auto elettriche con un sound sintetico che rievoca il sound caratteristico dei V8 termici. Detto così può sembrare oltremodo artificioso ma non lo è perché, senza scimmiottare il sordo borbottio di un V8 che gira al minimo, lo reinterpreta in chiave digitale. Immagino che sarà oggetto di molte discussioni ma, in ogni caso, aggiunge una dimensione sonora inedita, e in qualche modo appropriata, trattandosi di un’auto elettrica.

Vera Gran Turismo

In modalità di guida GT, con l’esuberante cavalleria e coppia limitata all’80%, il comportamento della Folgore è equilibrato, accessibile, confortevole: si viaggia sul velluto e l’esperienza di guida è quella tipica delle migliori “granturismo” del Tridente. Dopo una manciata di giri mi è parso del tutto evidente che Maserati ha brillantemente risolto l’annosa equazione di bilanciamento tra lussuosa comodità adatta alle lunghe percorrenze e prestazioni sportive.

E che prestazioni!

Incapace di resistere alla tentazione, passo alla modalità Sport e percepisco immediatamente il VDCM che libera il 100% della potenza e irrigidisce il settaggio delle sospensioni affilando l’assetto della Folgore che cambia carattere e diventa più reattiva. Lo sterzo preciso infonde sicurezza e dopo poche curve mi ritrovo a buttare la GranTurismo in curva con allegra noncuranza. In percorrenza di curva il torque vectoring riduce al minimo il sottosterzo, sia in rilascio sia in accelerazione, con il controllo di trazione che mi lascia una maggiore libertà di controllo.

Prestazioni da supercar

È in modalità Corsa, comunque, che la Folgore esprime a pieno la sua sportività con la centralina che adotta una strategia di controllo minimo estremizzando l’esperienza di guida. La risposta al pedale della “corrente” diventa più diretta, con i 760 CV e i 1.350 Nm di coppia che vengono scaricati a terra con maggiore efficacia. Le sospensioni diminuiscono l’altezza da terra e, contestualmente, aumentano il livello di smorzamento; il torque vectoring diventa meno invasivo e massimizza le prestazioni in ingresso, in percorrenza ed in uscita dalle curve. In modalità Corsa la Folgore si affida più alle capacità di guida del pilota che non all’elettronica e, di conseguenza, le emozioni di guida sono più intense e a partire dall’accelerazione.

Adrenalinica overdose multisensoriale

È evidente che 760 CV e 1.350 Nm di coppia sono tanti, ma com’è l’esperienza di essere catapultato da 0-100 km/h in soli 2,7 secondi? L’oltraggiosa potenza viene erogata istantaneamente con uno scatto da fermo che piega le costole e incolla la nuca al poggiatesta, seguita da un inarrestabile progressione in cui spazio e tempo si fondono in un’adrenalinica overdose multisensoriale. Impagabile.

Frena forte

A dispetto dei dischi freno in acciaio, la Folgore si arresta in spazi minimi e con il passare dei giri mi ritrovo a ritardare sempre di più le staccate contando non soltanto sul mordente delle pinze sui dischi in acciaio, ma anche sul freno motore gestito dal VDCM. Pestando duro sul pedale del freno la sensazione e la potenza sono molto simili a quelle offerte dai freni con dischi carboceramici. Una sorpresa inattesa.

Torque vectoring sartoriale

Smanettando con i controlli delle modalità di guida sull’infotainment, è possibile regolare a piacimento i livelli di Torque vectoring, il controllo di trazione e il settaggio delle sospensioni ma non ci ho provato. Ho preferito invece disegnare vistose virgole nere sull’asfalto giocando con il Drift mode della modalità Sport. Assuefacente.

GT stradale

Ma poiché la Folgore è una Gran Turismo - inteso come Gran (spazio) Turismo - mi sarebbe piaciuto provarla anche su strada. Invece, dato che l’auto della prova era una preserie, dunque non immatricolata, non ho potuto. Per fortuna la pista, il tortuoso Modena Circuit, è un budello che assomiglia più ad una strada di montagna: ho quindi reimpostato la modalità GT per simulare l’esperienza di guida su strade miste veloci.

Infonde fiducia

Anche con soltanto l’80% della potenza, la Folgore accelera con una spinta inaudita e la progressione è inesorabile. I freni sono così potenti da consentire di ritardare molto la staccata ma anche modulabili in ingresso in curva. Lo sterzo è preciso e infonde fiducia e persino io riesco a mettere le ruote dove voglio. La trazione in uscita di curva è formidabile, il torque vectoring riduce al minimo il sottosterzo e il controllo di trazione lascia libero il pilota di giocare con la potenza con lievi traversi tanto appaganti quanto controllati. La conferma che la Folgore ama un ritmo di guida sostenuto e frenate decise arriva dalla frenata rigenerativa che con una decelerazione di 0,65g può ricaricare fino a 400 kW.

Niente ansia di autonomia

C’è infine la modalità Max Range finalizzata all’ottimizzazione dell’autonomia. La sconsiglio perché limita la velocità massima a 130 km/h, banalizza la risposta al pedale dell’acceleratore e, soprattutto, limita la potenza del climatizzatore! Ma poiché la Folgore è elettrica sospetto che possa essere utile per alleviare lo ansia di autonomia quando si è troppo lontani da un punto di ricarica.