Skoda Fabia Sport Montecarlo, sportività discreta

Scusate, c’è talmente tanta roba pensata per ridurre i consumi e l’impatto ambientale che quasi mi stavo dimenticando che questa è pur sempre la versione Sport Montecarlo (professione “difficile”, quella del tester di Top Gear nel 2023; e il futuro non si preannuncia in discesa…). Partiamo dunque dal motore, che mi premuro di chiamare in causa con il gas in modo che il Cylinder on Demand non entri in funzione, né tantomeno il veleggiamento. Insomma, butto giù il pedale destro e non se ne parli più.

Le risposte sono convincenti ai bassi e ai medi regimi, mentre agli alti si deve sempre tener presente di quanto scritto sopra: la cattiveria non era fra gli obiettivi della messa a punto. Tutto ciò significa che riprese e accelerazioni sono brillanti ma non c’è mai un momento in cui ti esalti davvero, un cambio netto di passo. E attenzione, perché ciò implica non solo che potresti ricevere a casa un album fotografico molto, anzi troppo caro, da parte delle Forze dell’Ordine, ma anche che ti porti più velocità di quanto credi in curva, complice anche l’ottima insonorizzazione della Fabia. 

Partiamo dunque dal motore, che mi premuro di chiamare in causa con il gas in modo che il Cylinder on Demand non entri in funzione, né tantomeno il veleggiamento. Insomma, butto giù il pedale destro e non se ne parli più.

Freni, sterzo, assetto

Quindi pestone bello deciso sul freno, che risponde con millimetrica precisione, e dentro. Lo sterzo della Fabia Montecarlo non è di quelli artificiosamente (e inutilmente) duri di alcune “wannabe” sportive della concorrenza. Non è nemmeno un comando che strabilia per rapidità: è il giusto compromesso per una macchina che punta a un dinamismo senza eccessi. Ecco, se proprio dovessi muovere qualche appunto ai tecnici Skoda avrei qualcosa da dire sulla capacità di comunicare ciò che accade sotto alle ruote. In questo senso, però, devo ammettere che pneumatici invernali e inverni da Mar Mediterraneo del sud (a Milano, però…) non vanno per niente d’accordo. Inoltre, con una temperatura media, durante il test, di 14°C, la precisione di guida è un concetto dai confini alquanto vaghi.