SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
1.5 turbobenzina + 1 elettrico
- POTENZA
204 CV
- 0-100
7,2 secondi
Il curriculum vitae della Volkswagen Golf è di quelli che lasciano a bocca aperta. Lanciata nella primavera del 1974, ha totalizzato da allora oltre 37 milioni di esemplari venduti più o meno a ogni latitudine. Dopo cinquant'anni di onorato servizio e una carriera così brillante, la compatta di Wolfsburg non ne vuole sapere di andare in pensione e adesso si prepara ad affrontare da par suo un futuro molto incerto. Tra le spinte a un elettrico che non prende piede e multe sulle emissioni medie di CO2 che incombono sulle Case, nella gamma Golf rinfrescata qualche mese fa brilla la variante eHybrid, ossia quella ibrida plug-in. Andiamo a conoscerla meglio, premesso che l'esemplare nelle foto è nell'allestimento 50 Years, le cui scorte sono ormai in esaurimento.
Diversa, ma con con discrezione
Loghi a parte, l'unico indizio per capire con certezza che quella che si ha davanti è una Golf eHybrid e non una della sue sorelle mild hybrid, a benzina o a gasolio è la presenza dello sportello per la ricarica alla spina, posta sul parafango anteriore sinistro. Per il resto la macchina ricalca in tutto e per tutto le forme della cosiddetta Golf 8.5, ovvero il restyling della ottava generazione. Tra i suoi segni particolari spiccano la nuova forma dei fari e la diversa firma luminosa creata dai LED. Sulle versioni alto di gamma ci sono la tecnologia LED Matrix IQ.Light, con tanto di logo VW luminoso sul muso e gruppi ottici posteriori con effetto 3D.
Un ambiente digitale
Anche all'interno la Golf eHybrid non si discosta dal resto della gamma ristilizzata. Guardando al passato, le modifiche più evidenti riguardano l’infotainment. Ora in mezzo alla plancia c’è un nuovo schermo da 12,9 pollici con alla base comandi a sfioramento retroilluminati. Il sistema sfrutta la piattaforma MIB4 e può essere gestito anche con comandi vocali. La strumentazione Digital Cockpit da 10,25 pollici, configurabile con diverse grafiche, completa il quadro con un eventuale head-up display. Con la eHybrid emerge una differenza sostanziale a livello del bagagliaio, la cui capacità si riduce a causa della batteria. Con tutti i sedili in posizione il volume utile passa infatti da 381 litri a 273, mentre a sedili posteriori reclinati scende da 1.237 litri a 1.129.
Scambio di ruoli
La Golf eHybrid è equipaggiata con un sistema ibrido di seconda generazione, evolutosi sia sul fronte termico che su quello elettrico. Ora sotto il cofano convivono un turbobenzina 1.5 TSI Evo2 a ciclo Miller e un motore elettrico alimentato da una batteria da 19,7 kWh netti, che mantiene peso e dimensioni del vecchio accumulatore da 10,6 kWh. L'esemplare della prova aveva 204 CV di potenza di sistema, ma esiste anche una variante GTE con 272 CV. Dati tecnici a parte, è la filosofia a cambiare dalle eHybrid più datate. Prima l'elettrico faceva da spalla al termico, mentre ora avviene l'esatto contrario, con la Golf eHybrid che viaggia tendenzialmente in elettrico. Il passaggio al nuovo scherma paga in termini di efficienza, con la percorrenza in EV che può arrivare fino a 144 km. Si tratta di un valore ottimistico, ok, ma 100 km reali sarebbero comunque da applausi in piedi. Quando poi la carica finisce, questa Volkswagen inizia a comportarsi come una full hybrid mentre la ricarica può avvenire fino a 11 kW in corrente alternata e a 50 kW in corrente continua.
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Un duo ben affiatato
Su strada questa Volkswagen fa esattamente quanto promesso dai tecnici. Agendo con piede felpato sull'acceleratore, il quattro cilindri se ne sta tranquillo in disparte, lasciando che sia il suo partner elettrico a fare tutto il lavoro. E ciò non vale solo in ambito urbano, anche se la città resta l'habitat naturale della Golf eHybrid. Basti pensare che in modalità EV ci può spingere anche in autostrada e raggiungere i 140 km/h orari. Bielle e pistoni entrano in causa soltanto se il pilota affonda il piede sull'acceleratore. Impostando la funzione Hybrid il turbobenzina 1.5 TSI si fa più attivo ma il suo ruolo resta sempre quello di spalla e non attore protagonista.
Un temperamento tranquillo
Se proprio si avverte un prurito al piede destro si può sempre selezionare la modalità Sport e giocare anche con i paddle del cambio DSG, inserendo manualmente le sei marce a disposizione. D'altro canto le prestazioni, almeno sulla carta, sono degne di nota, con un tempo di 7,2 secondi nello 0-100 e una velocità massima di 220 km/h. A conti fatti, però, la Golf eHybrid non si dimostra molto a suo agio nei panni della hot hatch. Chiamata a gestire in maniera integrata la staffetta dei due propulsori e la trasmissione, l'elettronica fatica un po' a rendere la guida fluida. La brillantezza non manca, insomma, ma il coinvolgimento nella guida un po' sì, perché è come se la centralina facesse da filtro tra gli input del pilota e le reazioni della vettura.
Du valvole is megl che uan
Ciò non toglie comunque che questa Volkswagen sappia dimostrarsi comoda e sicura, grazie all'assetto con Dynamic Chassis Control Pro di serie. Questo sistema sfrutta ammortizzatori a doppia valvola per calibrare in modo ottimale la risposta sia in compressione sia un estensione e trovare un buon compromesso tra comfort e tenuta di strada, nonostante la Golf eHybrid pesi circa tre quintali più della omologa versione 1.5 TSI priva di elettrificazione.