Audi RS6, vent'anni dopo
Vent’anni. Tanto basta a un’idea per passare da rivoluzionaria a pezzo da museo. L’idea in questione è quella di prendere una station wagon di grandi dimensioni, attorno ai 5 metri di lunghezza, metterle un motore da supercar - rigorosamente a benzina, turbo - sotto al cofano e cucirle addosso un telaio all’altezza. Qualcosa di cui si aveva avuto un antipasto nel 1994 con la RS2, poi RS4. Ma è con la RS6 del 2002, appunto, che il concetto della station wagon supercar si allarga alla familiare più grande dei Quattro Anelli. Ed è così che vent’anni fa la A6 diventa RS6. Un’auto, un simbolo dell’eccellenza automobilistica tedesca ma anche un vero e proprio innesco esplosivo sulle autostrade di tutto il mondo (soprattutto sulle Autobahn tedesche), dove questo oggetto così amabilmente folle diventa lo spauracchio di chiunque si trovi al volante di Porsche, Ferrari e compagnia bella. Oggi, con l’elettrificazione e il politically correct imperante, un oggetto come la RS6 è condannato inesorabilmente all’estinzione. Purtroppo. Ecco perché le abbiamo reso omaggio. Un viaggio nel tempo dalla redazione di TG Italia a Ingolstadt dove le due RS6 si sono incontrate.
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