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BMW i Vision Dee: una concept car con un compagno digitale

E, strano ma vero, è una berlina a tre volumi! Un nuovo concept si avvicina alla "Neue Klasse".

Testo di Vijay Pattni tradotto e adattato da Paolo Sardi
Pubblicato il: 06 gen 2023
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BMW ha resuscitato un vecchio nome per la sua nuova auto elettrica. Che, intendiamoci, non è questa BMW i Vision Dee. Non si tratta infatti della nuova, ehm, "Neue Klasse" di BMW - un riferimento che descrive le sue berline rivoluzionarie degli anni Sessanta che si sono trasformate in quella che oggi conosciamo come Serie 5 - bensì della seconda di una tripletta di concept che esplorano vari aspetti di ciò che rappresenterà la Neue Neue Klasse.

BMW i Vision Dee, avanti un'altra

Se il concept BMW i Vision Circular del 2021 esplorava l'idea di sostenibilità, questo nuovo concept BMW i Vision Dee va invece molto più in profondità, verso il futuro stesso dell'auto. Almeno secondo BMW. "Chi eccellerà nell'integrare i mondi digitali quotidiani del cliente nel veicolo a tutti i livelli riuscirà a dominare il futuro della costruzione di automobili", ha dichiarato Frank Weber, capo dello sviluppo BMW.

Come prima, più di prima

Ecco quindi come prenderanno forma gli aspetti digitali della Neue Klasse di BMW. E a proposito di forme, avrete già notato che questa i Vision Dee ha la forma di una BMW molto classica. Una berlina a tre volumi. "Questo è il nucleo, il cuore di BMW", ha dichiarato a TopGear.com il capo del design di BMW i, Kai Langer. Ha parlato di trasformare le "icone" del passato di BMW; di rielaborare le caratteristiche del design che l'azienda ha commercializzato per una nuova generazione di consumatori. Così questa i Vision Dee a tre volumi, di medie dimensioni, presenta il più celebre - e recentemente controverso - dei tratti distintivi dell'azienda, le griglie a rene. Qui gli elementi sono stati completamente digitalizzati, insieme con i fari, in modo che l'auto possa effettivamente trasmettere espressioni facciali attraverso l'eccellente tecnologia "E Ink". Anche l'Hofmeister Kink è presente, seppur rivisto. "Dobbiamo mantenere il nostro patrimonio", ha detto Langer, "ma dobbiamo innovarlo, trasformarlo nel nuovo mondo digitale e dargli un significato. Tutto è comunque ancora lì".

Camaleontica

C'è anche la possibilità di modificare l'esterno dell'i Vision Dee fino a 32 colori. La tecnologia si è evoluta in modo sostanziale da quando è stata lanciata per la prima volta sull'iX Flow; sulla carrozzeria è stata applicata una pellicola "ePaper", suddivisa in 240 segmenti E Ink, ognuno dei quali può essere controllato individualmente con una scelta fino a 32 colori.

L'alter ego al volante

L'interattività è ulteriormente rafforzata da un avatar del conducente proiettato sul finestrino laterale al momento dell'avvicinamento, come una sorta di "scenario di benvenuto", mentre i sensori rilevano chi si avvicina e aprono automaticamente le portiere. Una volta all'interno, si entra in pieno in Matrix.

Tecnologia on demand

Il punto chiave è quello che BMW chiama "Mixed Reality Slider", che proietta cinque fasi di informazione/interazione direttamente sul parabrezza come un head-up display super avanzato. Le fasi vanno dal semplice analogico, alle informazioni relative alla guida, al sistema di comunicazione, alla proiezione di realtà aumentata, fino alla realtà virtuale vera e propria, proprio come l'auto M2 Mixed Reality che abbiamo guidato l'anno scorso. E se il mondo esterno dovesse diventare un fastidio, è possibile oscurare i finestrini per "sfumare gradualmente la realtà", un'opzione che avremmo davvero potuto utilizzare tra il 2020 e il 2022. Tornando al mondo reale, dal 2025 BMW introdurrà una versione di serie dell'head-up display della i Vision Dee che coprirà l'intera larghezza del parabrezza.

Uno scenario futuribile

Ma c'è il rischio di troppe informazioni? "Bisogna vedere i rischi e i benefici e trovare un equilibrio", ha detto Langer a TG. "Bisogna considerare l'intera esperienza di guida. Un sovraccarico di informazioni probabilmente non è la soluzione giusta, bisogna trovare il giusto equilibrio. Ma bisogna anche considerare che ci saranno situazioni di guida lungo il percorso del cliente in cui l'auto potrebbe essere guidata da sola". Anche se non ci sono informazioni tecniche sui vari sensori o sulla tecnologia di guida autonoma della BMW i Vision Dee - o addirittura sul suo propulsore, sulle sue prestazioni o sulla sua autonomia (perché è una concept car) - è certo che è stata progettata per un mondo in cui è possibile. Langer ha tenuto a precisare che, nonostante la tecnologia, il conducente avrà sempre il controllo. "Non è che la tecnologia vi controlli, ma potrebbe aiutarvi molto".

Verso un'integrazione totale

Adrian van Hooydonk, capo del design del BMW Group, fa un ulteriore passo avanti. "Se implementata nel modo giusto, la tecnologia creerà esperienze utili, vi renderà un guidatore migliore e semplicemente avvicinerà l'uomo alla macchina". In effetti, anche se si parla di head-up display, proporzioni ridotte e tecnologia di bordo, la i Vision Dee è sempre una BMW. E resuscitare un vecchio nome per una classe di auto rinomata per la sua maneggevolezza porta con sé delle aspettative. "Siamo stati attenti al dinamismo e lo saremo sempre".

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