Miti da sfatare: "La ricarica rapida richiede un tempo fisso"
Ci sono tante variabili che incidono sui tempi di ricarica, come per esempio il valore di potenza massima assorbita dalla vettura oppure la temperatura delle batterie.
Quando proviamo un’auto elettrica sono le specifiche tecniche a darci il tempo necessario per la ricarica rapida. Questo avviene per la ricarica in corrente continua ad alto voltaggio a 400 V oppure, su modelli più recenti, a 800 V. I fattori che limitano la velocità di ricarica sono due: il primo è il valore di potenza massima assorbita dalla vettura, che troviamo sempre nella scheda tecnica e oggi varia da 50 kW per le elettriche meno evolute (un tempo il livello era anche più basso), fino ai 270 kW di modelli come Taycan o Ioniq 5. Se abbiamo un’elettrica che può assorbire fino a 50 kW è inutile spendere denaro per ricaricare presso impianti che erogano una potenza più elevata.
Troppo caldo fa male
Ma c’è di più: la batteria deve essere alla giusta temperatura. Se è troppo elevata, la potenza di ricarica sarà ridotta per evitare il surriscaldamento durante il processo. Inoltre la ricarica rapida rallenta quando si raggiunge l’80% della “capienza”, per preservare la vita delle batterie. Questo è il motivo per cui il tempo di ricarica in corrente continua è sempre riferito all’intervallo dal 10 all’80% della capacità.
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Un po' per uno
L’altro elemento fondamentale è l’impianto di ricarica. La potenza di ricarica massima che possiamo sfruttare è quella del caricatore, anche quando la nostra auto può ricevere potenze superiori, ma siccome la rete di ricarica ha un funzionamento paragonabile a quello della banda larga, quando c’è molta richiesta e tutti gli impianti sono in funzione contemporaneamente la potenza erogata sarà purtroppo ridotta.
Oggi, domani e dopodomani
Il mondo dell'elettrico è in rapida evoluzione e viene movimentato quasi ogni giorno dal susseguirsi di novità, annunci e prospettive. Tre esempi recenti? A breve sbarcherà sul mercato la Woke Moke, la nuova versione elettrica con un motore da 44 CV della spiaggina Mini Moke. All'estremo opposto del mercato Rolls Royce afferma che nel 2030 venderà solo auto elettriche e che la prima sarà la Spectre, attesa per il 2023. Chi guarda ancora più lontano è invece Citroën, che immagina che i veicoli autonomi su piattaforma tipo skateboard possano essere la salvezza delle nostre città. Vero o no che sia, una cosa è certa: di sicuro non ci annoieremo.
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