Comprare una Ferrari prima che sia troppo tardi
Se siete tra i fortunati che se la possono permettere, non aspettate oltre: le prossime saranno sempre più elettrificate
Quello che state per leggere è un approfondimento sulla Ferrari che verrà. Prima però vorrei iniziare condividendo un’informazione con voi: nel mondo ci sono circa 26 milioni di persone con più di un milione di dollari di patrimonio investibile, secondo il Bain Luxury Report. All’interno di questa cerchia di fortunati, il tasso di penetrazione della Ferrari è attorno allo 0,3%, in crescita costante dal 2018. E se vi state chiedendo il senso di questa premessa, la risposta è che serve a inquadrare l’obiettivo di Ferrari in termini di clientela. No, non basta che vi presentiate con valigette di denaro cariche: se rientrate in qualche forma di elite è meglio; state poi attenti a come vi comportate una volta al volante della vostra Ferrari, perché a Maranello potrebbero mettere una croce sopra al vostro nome. Detto questo, Ferrari ha preso una direzione ben precisa anche in termini tecnici: si chiama elettrificazione.
Elettrificazione oltre il 50% già entro il 2026
Ferrari lancerà 15 nuovi modelli tra il 2023 e il 2026. Di questi, ben il 60% sarà elettrificato (55% ibrido e 5% elettrico, il primo modello a batterie è in programma per il 2025) e il 40% avrà il solo motore a scoppio. Nel 2030, l’80% delle nuove Ferrari nuove sarà elettrificato (40% elettriche e 40% ibride), solo il 20% avrà esclusivamente il motore a scoppio. Una cattiva notizia per i puristi, inutile girarci attorno. Eppure, dirà qualcuno: “Le ibride plug-in, anche le Ferrare già in commercio, regalano prestazioni superiori ai modelli paragonabili ma dotati soltanto del motore endotermico”. Il che è innegabile, però il godimento di un’auto non si misura solo in CV, Nm e in secondi di accelerazione.
Questione di sensi, non solo di numeri
C’è la componente sensoriale che solo un V8 e un V12 (ma anche un V6) “puri” sanno trasmettere. Sto parlando di suoni, certo, ma anche di vibrazioni: il movimento di cilindri e pistoni, lo scoppio nelle camere di combustione, la rotazione degli alberi… Chi ha avuto la fortuna di guidare una sportiva sa benissimo a cosa mi riferisco. Immaginate tutto questo elevato all’ennesima potenza, cioè su una Ferrari: anche solo come spettatori esterni, è qualcosa che una volta nella vita va provato. Ok, sento anche le obiezioni di chi dice: “Ma una PHEV ha comunque il motore a combustione”. Certo, ma l’elettrico smorza le vibrazioni, attutisce tantissimo le sonorità: ascoltate il sound di una F1 fino al 2013 (V8, V10 o V12, quella che preferite) e quello di una monoposto dell’era ibrida - con turbo e parte elettrica - e capirete la differenza.
Una razza in via d’estinzione
Una Ferrari animata esclusivamente da bielle e pistoni è dunque in via d’estinzione. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, certo, ma nemmeno molto. Per questo motivo, se state pensando di comprare un’auto del Cavallino, fatelo subito e senza indugi. Una Ferrari con motore esclusivamente termico potrebbe essere un investimento molto redditizio, soprattutto se azzeccate l’ultima in assoluto di questo genere. E volete sapere quale potrebbe essere, fra tante, la Ferrari “eletta”? La Purosangue, il SUV con motore 100% endotermico, V12 aspirato. Per il resto, sarà invece ibrida plug-in, molto probabilmente, la prossima hypercar erede de LaFerrari, che a detta dei grandi capi Ferrari arriverà presto e si aggiungerà alla gamma delle Ferrari, oltre alle Serie Speciali e alle vetture della linea Icona.
L’elettrico secondo Ferrari
Stiano tranquilli comunque i fan sfegatati della Casa di Maranello: il top management ripete come un mantra che “una Ferrari sarà sempre una Ferrari vera”. A suggellare tale affermazione, la dichiarazione ufficiale che il motore elettrico verrà sviluppato internamente, al fine di offrire la risposta e il sound adeguati al livello del marchio. Sì, avete letto bene, il sound: non una “colonna sonora” ottenuta elettronicamente e diffusa tramite impianto audio (interno ed esterno), quanto una sonorità emessa dal motore in modo autentico. Made in Ferrari saranno anche i moduli delle batterie (non le batterie in senso stretto ma gli alloggiamenti) e l’inverter: elementi fondamentali, rispettivamente, per il comportamento dinamico del veicolo e dei tempi di risposta ai comandi del gas.
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