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Ferrari 499P, ecco l'arma del Cavallino per vincere a Le Mans

Dopo mezzo secolo la casa si Maranello tornerà a gareggiare sul circuito della Sarthe in forma ufficiale

Paolo Sardi
Pubblicato il: 30 ott 2022
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A partire dal 2023 la Ferrari tornerà a reclamare un ruolo da protagonista nell'Endurance. Dopo cinquant'anni di latitanza, la Casa di Maranello sarà infatti di nuovo in lizza per la vittoria assoluta alla 24 Ore di Le Mans e nelle altre grandi classiche gare di durata. A legittimare le sue ambizioni è la nuova 499P, che è stata svelata giusto ieri a margine delle Finali Mondiali 2022, in pieno svolgimento a Imola. La 296 GT3 di cui avevamo parlato tempo sarà dunque in ottima compagnia sulle piste di tutto il mondo.

Geni di famiglia

La Ferrari 499P debutterà il prossimo mese di marzo negli Stati Uniti alla 1000 Miglia di Sebring. In quella occasione sfoggerà la livrea celebrativa che si vede nella galleria fotografica e che rende omaggio alle 312P degli Anni 70. Il gioco del rosso e del giallo mette bene in evidenza le linee sinuose della vettura, nelle quali c'è anche lo zampino di Flavio Manzoni e del Centro Stile Ferrari. Qua e là si possono cogliere somiglianze con le ultime novità del Cavallino e la stessa Casa ammette di aver sfruttato una parte del lavoro di sviluppo fatto per la Daytona SP3 anche su questa 499P.

Ibrida e integrale

Quanto alla tecnica, la Ferrari 499P rispetta per filo e per segno il regolamento LMH (Le Mans Hypercar). I due limiti più importanti riguardano peso e potenza. La macchina non scende dunque sotto i 1.030 kg e monta un sistema di propulsione ibrido che non supera i 630 CV. Stanti questi vincoli, per ottenere comunque il massimo delle prestazioni a Maranello hanno scelto di adottare un 3.0 V6 biturbo, che segna un'evoluzione rispetto quello dalla già citata 296 GT3. Il motore, che svolge anche una funzione portante, a supporto della monoscocca in carbonio, ha come spalla un cambio sequenziale a sette marce. Questo scarica la potenza sulle ruote posteriori, mentre su quelle anteriori opera l’ERS, sigla che sta per Energy Recovery System. Dietro le tre lettere si nasconde un motore elettrico che integra un differenziale e che sviluppa una potenza massima di 272 CV. Ad alimentarlo c'è una batteria a 900 V che si ricarica nelle fasi di decelerazione e frenata.

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