Incentivi auto 2023: la guida di Top Gear agli ecobonus

Cosa sono gli incentivi auto?

Quando si parla di incentivi auto ci si riferisce a quegli ecobonus stanziati dal Governo per favorire l'acquisto di nuovi mezzi a basso impatto ambientale. Entrando nel dettaglio, lo Stato mette a disposizione del settore automotive un totale di 650 milioni di euro. La cifra è così ripartita: 575 milioni sono per le automobili propriamente dette, 40 per agevolare l'installazione di colonnine di ricarica domestica e condominiale, 20 per i ciclomotori e i motocicli termici ed elettrici e 15 per i veicoli commerciali elettrici. 

A chi sono rivolti i fondi degli incentivi auto 2023?

Gli incentivi auto 2023, che si applicano solo su modelli che non superano determinati livelli di prezzo, si rivolgono a un pubblico vasto ed eterogeneo. Di queste agevolazioni possono beneficiare infatti prima di tutto i normali cittadini, ma una quota è riservata anche alle aziende. Tutti, comprese le imprese di noleggio e di car sharing, possono accedere ai fondi solo acquistando auto con emissioni di C02 particolarmente basse, comprese tra 0 e i 60 g/km, ossia elettriche e ibride plug-in. I soli privati possono invece ricevere un contributo anche scegliendo altri modelli ibridi, a benzina, a gasolio, a GPL o a metano con emissioni di CO2 da 61 fino a 135 g/km, a patto che rottamino un'altra vettura inquinante. Gli importi erogati alle famiglie variano anche in funzione del reddito (ISEE). Vediamo le varie casistiche.

Incentivi auto elettriche 2023 (fascia 0-20 g/km)

Partiamo dalle auto della fascia di emissioni 0-20 g/km. A questo gruppo appartengono esclusivamente le BEV elettriche pure o al massimo quelle con un range extender, ossia un motore termico che supporta la produzione di energia elettrica. il contributo per chi compra questi veicoli ammonta a 3.000 euro senza rottamazione e sale a 5.000 con la rottamazione di un’auto di categoria Euro 4 o inferiore. Da quest’anno lo Stato ha deciso di dare un aiuto più consistente a chi ha un ISEE basso (ovvero un reddito fino a 30.000 euro) e desidera un’auto con emissioni contenute. Costoro possono beneficiare infatti di una maggiorazione del contributo del 50%. Il Governo fissa anche un prezzo massimo per le auto incentivabili. Per questa fascia di emissioni l'importo limite è di 42.700 IVA compresa (in base al listino ufficiale della Casa e alla somma degli accessori montati). La cifra totale destinata alla fascia 0-20 g/km è di 190 milioni di euro (180,5 per le persone fisiche e 9,5 per Noleggio a Lungo Termine e car sharing pubblico).

Incentivi auto ibride plug-in (fascia 21-60 g/km)

Passiamo alle auto della fascia di emissioni 21-60 g/km, che sono per lo più ibride plug-in. L'ecobonus per chi compra queste vetture è pari a 2.000 euro senza rottamazione e si raddoppia, salendo a 4.000 euro con la rottamazione di un’auto con omologazione Euro 4, Euro 3, Euro 2, Euro 1 o Euro 0. Anche in questo caso l'incentivo ha una maggiorazione del 50% nel caso che il richiedente abbia un reddito inferiore ai 30.000 euro, e la legge stabilisce un tetto massimo di prezzo. Per questa categoria l'importo soglia da non superare per godere dei benefici di legge è di 54.900 IVA compresa, cifra calcolata IVA e accessori inclusi. La somma totale destinata alla fascia 21-60 g/km è di 235 milioni di euro (223,25 per le persone fisiche e 11,75 per Noleggio a Lungo Termine e car sharing pubblico).

Incentivi auto a benzina, diesel, GPL e metano (fascia 61-135 g/km)

Ultima, ma certo non meno importante, la fascia di emissioni 61-135 g/km, che è quella in cui ricadono le auto full hybrid e mild hybrid, oltre alle endotermiche più virtuose, a benzina e diesel, oppure a doppia alimentazione, a GPL e a metano. In questo caso l'incentivo ammonta a 2.000 euro ed è erogato soltanto a quei privati che rottamino un'auto di classe Euro 4 o inferiore. Stavolta non ci sono ulteriori vantaggi per chi ha un ISEE basso e il prezzo massimo di listino per veder applicati gli incentivi torna a 42.700 IVA compresa. La cifra totale destinata alla fascia 0-20 g/km è di 150 milioni di euro, tutti per le persone fisiche.

Incentivi auto 2023: come e quando richiederli

Gli incentivi sono per le auto acquistate tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2023; a fronte di contratti contratti firmati devono essere  prenotati i relativi contributi, fino a esaurimento degli stessi. La quantità di fondi ancora disponibili può essere controllata in tempo reale su https://ecobonus.mise.gov.it. Oltre ad avere una classe di emissioni inferiore a Euro 5, l'eventuale macchina da rottamare deve essere intestata da almeno un anno a chi acquista l’auto nuova o a un suo familiare convivente, presente nello stato di famiglia. La vettura comprata va invece immatricolata tassativamente entro sei mesi dal momento in cui il contributo è prenotato dalla concessionaria. Un volta perfezionata l'immatricolazione, la vettura non può essere rivenduta prima che sia trascorso almeno un anno. Il periodo diventa di due anni se l'auto è di una società di car sharing.

Incentivi veicoli commerciali elettrici e furgoni

Tralasciamo gli autocarri N2, cioè quelli sopra i 35 quintali e concentriamo l'attenzione sui soli veicoli commerciali di classe N1, ovvero quelli guidabili con la patente automobilistica B. Di loro a godere degli incentivi statali sono soltanto i modelli elettrici, acquistati con una contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 3. La cifra erogata è di 4.000 euro per i mezzi sotto le 1,5 tonnellate e di 6.000 euro per quelli da 1,5 a 3,5 tonnellate. Tali contributi sono concessi in favore di piccole e medie imprese, ivi comprese le persone giuridiche,che svolgono attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi.

Leggi anche: 5 consigli per consumare meno e risparmiare carburante