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TopGear's Top 9: le auto che erano più veloci di quanto dichiarato

La modestia, la fortuna e alcune vecchie bugie hanno reso queste vetture molto più veloci di quanto non dicesse la loro brochure.

Testo Ollie Kew riadattato da Paolo Sardi
Pubblicato il: 26 ott 2022
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01 Porsche 959S

La "hypercar" di Porsche per la fine degli anni Ottanta era la 959. Ok, sembrava una 911 appollaiata su un materassino da mare, ma sotto la carrozzeria era un'astronave. La trazione integrale adattativa, le ruote in magnesio con sensori di pressione degli pneumatici incorporati, la sovralimentazione sequenziale a doppio turbocompressore e la carrozzeria in Kevlar, leggera e antiruggine, erano tutti elementi che caratterizzavano la nonnina dell'attuale 911 Turbo. 

L'azienda ha annunciato una velocità massima di 197mph, ovvero 317 km/h, per la 959 Komfort, molto ben equipaggiata, e di 198 mph, ossia 319 km/h, per la 959 Sport. È stato insinuato che Porsche abbia ritenuto possibile che una 959 in buona salute potesse effettivamente superare le magiche 200 miglia orarie e quindi i 320 km/h,  ma per amore di modestia non abbia dichiarato una velocità massima a cifra tonta.  Tuttavia, un aggiornamento semi-segreto della potenza in fabbrica portò la 959 da oltre 450 CV a oltre 520 CV, mentre 29 esemplari vennero ufficialmente designati "959 S", con 510 CV abbondanti e una velocità massima accertata di 211 miglia orarie (340 km/h...), già nel 1988. Non male per una 911 con un buffo travestimento da sumo. 

02 Ferrari F40

Mentre la Porsche 959 arrivava a dominare le autobahn, la Ferrari F40, leggera e poco tecnologica, era pronta a dominare le autostrade nostrane. Il V8 da 2,9 litri poteva anche essere un po' scarso sulla carta, ma i suoi enormi doppi turbocompressori aumentavano la potenza a oltre 480 CV. Detto questo, la tecnologia dei turbocompressori era piuttosto primitiva all'epoca, come vi dirà chiunque abbia provato il ritardo psicotico del turbo di una F40. Quando avrà finito di urlare.

I proprietari delle F40 dichiaravano che le loro auto sviluppavano ben oltre 500 cavalli, il che spiega in parte perché la Ferrari F50, che superò la F40 a metà degli anni Novanta, non riusciva a tenere il passo in rettilineo, con il suo V12 di derivazione F1 più potente e meno ruvido. Ops.

03 Nissan Skyline R34 GT-R

Negli anni Novanta, tutte le Case automobilistiche giapponesi avevano stipulato un accordo educato e onorevole: non avrebbero prodotto un'auto con più di 280 CV. In una nazione con regole da kei-car e città così densamente popolate, una guerra di potenza, condotta sul filo dell'ultimo cavallo, non era necessaria. Come era prevedibile, il fatto che qualcosa non fosse "necessario" non significava che non fosse "divertente". Così gli ingegneri di Nissan hanno semplicemente mentito. Ufficialmente, la potenza dichiarata del celebre sei cilindri in linea biturbo da 2,6 litri della R34 Skyline GT-R era di 280 CV.

Ma era un segreto di Pulcinella che l'auto uscisse dalla fabbrica con una potenza superiore a 400 CV. E questo già prima che i proprietari appassionati di tuning si occupassero del motore con turbocompressori più grandi e componenti interni esotici... Se tutto fosse stato limitato a 280 CV, Fast and Furious sarebbe stata una serie di film molto diversa. Non sarebbero mai riusciti a tenere il passo di quell'aereo cargo per tutte le 20 miglia di pista...

04 Shelby GT500KR

La tattica "aggiungi cavalli, sottrai verità" era già collaudata e vincente da molto prima che i giapponesi la diffondessero. Una delle lotte di potere più titaniche dell'automobilismo si svolse in America verso la metà e la fine degli anni Sessanta e fece sembrare la corsa allo spazio in corso nello stesso periodo tanto competitiva quanto un incontro di wrestling tra pensionati.  Chevrolet, Ford, Pontiac, Dodge, AMC e Plymouth erano impegnate in una lotta per offrire ancora più potenza, colori più sgargianti e nomi più strani. Erano giorni di grande euforia, ma persino Shelby sapeva che spingersi fino a mettere un vero motore da corsa in una Mustang avrebbe probabilmente fatto arrabbiare i potenti. Se lo avessero scoperto...

Così, quando la GT500 "King of the Road" del '68 fece il suo ingresso in scena, l'azienda dichiarò che il suo V8 da 7,0 litri aveva una potenza di 340 CV: una quantità monumentale di potenza per un telaio dell'età della pietra che montava un asse posteriore a ponte rigido. Solo gli addetti ai lavori sapevano che il motore sprigionava in realtà 435 CV quando si spiaccicava l'acceleratore sul pavimento.

05 Porsche 991 Turbo S

Ricordate quando parlavamo della Porsche 959 con la sua intelligente trazione integrale, il suo ancor più intelligente motore biturbo e il modo in cui tutte queste raffinate tecnologie tedesche venivano infilate nel corpo di una 911? Come cambiano i tempi, eh? Da quando Porsche ha montato il suo cambio a doppia frizione sulla 911 Turbo (come risposta alla più economica e veloce Nissan GT-R), è stata una delle eroine delle gare di accelerazione del mondo dell'auto. Per esempio, la vecchia 991 Turbo S dichiarava un tempo di 2,9 secondi per lo scatto 0-100. Eppure Top Gear ha cronometrato questa pratica supercar sul traguardo già dopo 2,5 secondi, una prestazione uguale a quella di una Bugatti Veyron. 

Perché Porsche è così cauta con le sue incredibili cifre? A quanto pare, la regola dell'azienda è che ogni proprietario, indipendentemente dal luogo del mondo in cui guida, dall'altitudine, dalla qualità del carburante, dall'usura degli pneumatici o dall'età dell'auto di 100.000 chilometri, deve essere in grado di eguagliare i numeri riportati sul manuale. Quindi, ogni volta che sentite parlare di un tempo Porsche da 0 a 100 km orari, consideratelo non tanto un obiettivo, quanto piuttosto lo scenario peggiore. 

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06 Opel Omega Lotus (Lotus Carlton)

Stilando un elenco delle auto più controverse, contrarie alle regole e all'establishment mai realizzate, questa umile berlina Opel Omega Lotus (venduta Oltremanica come Vauxhall Carlton) si troverebbe proprio tra le peggiori. Nel 1990, Vauxhall decise che aveva bisogno di una superberlina per affrontare la BMW M5. E in un certo senso esagerò. Lotus aumentò la clindrata del motore a sei cilindri in linea da 3,0 a 3,6 litri e aggiunse non uno ma due enormi turbocompressori Garrett. Il risultato fu una potenza di oltre 380 CV e una berlina a quattro porte in grado di scattare da 0 a 100 km orari in soli 5,2 secondi, nonostante il pesante cambio manuale e l'assenza di controllo della trazione.

Si raccontavano storie di poliziotti sfortunati che inseguivano bande criminali a bordo di queste vetture rubate, ma dovevano arrendersi quando la mega-Vauxhall sfrecciava via dalle loro misere utilitarie in autostrada. Non c'era nulla che potesse tenerle testa. Questa era la berlina più veloce del mondo e la sua legalità fu persino discussa nel parlamento britannico. Lotus e Vauxhall, diffidenti nei confronti delle cause legali per l'enorme velocità della loro creazione, dichiararono ufficialmente che la Carlton aveva una velocità massima di "appena" 280 km/h, anche se gli addetti ai lavori erano ben consapevoli che l'auto non avrebbe smesso di spingere prima di aver raggiunto le i 305 km/h.

07 McLaren 720S

Partendo dall'ipotesi che il nome esprima in certi casi esattamente il numero di cavalli, sarebbe lecito aspettarsi che una McLaren 720S abbia proprio 720 cavalli.

Eppure, diverse di queste auto sono state sottoposte a test al banco di prova e hanno effettivamente erogato più di 750 cavalli. Quando Top Gear ha testato una 720S nel 2017, ha battuto di 0,2 secondi i strabilianti tempi dichiarati per lo 0-100 da McLaren. E pensare che poi hanno costruito una cosa chiamata 765LT...

08 Toyota GR Yaris

Un'altra recente sportiva che abbiamo messo alla prova con il cronometro e che ha battuto le dichiarazioni della brochure è la spettacolare GR Yaris di Toyota. La piccola aspirante rallista a trazione integrale dovrebbe scattare da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi, una velocità già sufficiente a far arrossire una Golf GTI. 

Eppure quando abbiamo provato una Yaris GR sul circuito di prova di Top Gear (dopo che ci siamo stufati di tirare il freno a mano, come potete vedere nella foto...) ha superato la prova in soli 4,6 secondi: Roba da fare mangiare la polvere anche a una Golf R  Qualcuno si chiede ancora se questa Yaris valga o meno il prezzo di listino? Pensiamo proprio di no. 

09 McLaren F1

E per finire, una delle auto per cui si deve dire davvero: "Sinceramente non sapevamo che fosse così veloce". Gordon Murray insisteva sul fatto che lil suo sforzo di costruire l'auto migliore del mondo da guidare non avrebbe dovuto portare necessariamente a un record di velocità tra le auto di serie, ma i numeri andavano comunque in quella direzione. La F1 era piccola, filante, fendeva bene l'aria e il sublime V12 di origine BMW sprigionava 635 CV abbondanti, il 14% in più di potenza rispetto a quanto inizialmente previsto da Murray. Grande potenza, piccolo ingombro: tutto perfetto per la velocità massima...

Sebbene la velocità massima ufficiale fosse di ben 370 km/h (calcolati sulla base di precedenti test ad alta velocità presso il catino di Nardò), c'è sempre stato il sospetto che una F1 potesse andare più veloce in rettilineo. Così, il 31 marzo 1998 - sei anni dopo che la F1 era arrivata come poster sulle pareti delle camere da letto di tutto il mondo - la McLaren chiese alla Volkswagen di prestare la pista di prova di Ehra-Lessien per un esperimento scientifico ad alto numero di ottani. 

Nel frattempo, McLaren ha alzato il regime di rotazione del V12 dai 7.300 giri standard agli 8.300 giri e ha coinvolto l'asso di Le Mans Andy Wallace per far entrare il prototipo XP5 nei libri dei record. La velocità massima verificata è stata di ben 391 km/h (con una media nei due passaggi davanti alle fotocellule di oltre 386 km/h). Ancora oggi la F1 rimane l'auto di serie con motore aspirato più veloce mai costruita, quasi tre decenni dopo la sua nascita. 

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