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Toyota GR Yaris, allora si può fare

Le auto sportive “vecchia maniera” sono ancora possibili, se a farle è il marchio che per primo ha creduto - e investito parecchio - nella sostenibilità

Adriano Tosi
Pubblicato il: 12 giu 2022

Chi l’avrebbe mai detto che a regalare al mondo la prima rally replica dopo tanti anni sarebbe stata l’azienda che per prima ha investito nell’ibrido, vale a dire Toyota? Noi no. E questa “contraddizione” è una notizia fantastica, perché dimostra che invece di contraddittorio non c’è proprio nulla. Se da una parte contribuisci fattivamente a ridurre le emissioni inquinanti, con una tecnologia al top per efficienza, accessibilità economica e fruibilità quotidiana, allora puoi anche permetterti di commercializzare una sportiva vera, progettata per il puro piacere di guidare, mossa esclusivamente da pistoni, cilindri, bielle, valvole.

Di Yaris c’è poco, praticamente nulla

Prima che andiate a cercare la sportività della Toyota GR Yaris nei freddi numeri, beh sappiate che la giapponese non vi stupirà, da questo punto di vista. Per carità, non che 260 CV e 350 Nm di coppia siano "robetta", però ormai le elettriche ci hanno abituato a numeri insensatamente più grandi. Sulla GR Yaris, invece, Toyota è andata alla ricerca di qualcosa di molto più raffinato e allo stesso tempo autentico. L’auto si ispira a quei mostri a 4 ruote guidati dai piloti del WRC (World Rally Championship) su strade che si snodano nella foresta o sul filo di uno strapiombo e il suo scopo primario è quello di far divertire chi la guida. E chi se ne importa se ci saranno 10, 100, 1.000 “portabatterie” più rapidi nello scatto da 0 a 100 km/h. Un discorso tanto più valido nel caso della coupé GR86.

La carrozzeria si piega alla meccanica

Esattamente come sulla maggior parte delle rally replica degli anni Ottanta e Novanta, dell’auto di partenza restano l’impostazione di base della carrozzeria (qui a 2 volumi) e la forma dei gruppi ottici. Tutto il resto è specifico e si vede a occhio nudo: i passaruota, per esempio, sono gonfiati a più non posso per far spazio alle carreggiate allargate e ai cerchi da 18”, al di sotto dei quali si intravedono le pinze rosse.

Nel posteriore spiccano i due scarichi laterali, non finti, dai quali esce la voce forse non raffinatissima però molto esplicita del 3 cilindri turbo di 1,6 litri; questa architettura la impone il regolamento WRC. Rispetto a quello della Yaris normale, il motore della GR è stato arretrato di 21 mm al fine di accentrare le masse. I suoi 260 cv e 350 Nm di coppia, il 3 cilindri li scarica mediante la trazione integrale, mentre i differenziali autobloccanti meccanici Torsen lavorano su assale anteriore e posteriore. Il tutto, per un peso attorno ai 1.200 kg. La chicca? Quando si tira la leva del freno a mano, l’elettronica “sgancia” il differenziale posteriore per agevolare il bloccaggio del ponte posteriore. E se vi state chiedendo il motivo di tale soluzione… Beh, non siete degni di questa macchina. Scherzi a parte, ovviamente lo scopo è quello di facilitare al massimo le scodate.

Il prezzo è per pochi ma non proibitivo

La Toyota GR Yaris ha prezzi a partire da 45.000 euro. 45.000 euro per una Toyota Yaris? Se vi siete fatti questa domanda, beh, stavolta non è uno scherzo: non siete degni di questa macchina. E non è una questione di potersela permettere oppure no. Non è nemmeno una faccenda di gusti: è chiaro che l’auto può anche non piacere. Solo, mettere in discussione l’idea che c’è dietro a questo progetto significa una cosa sola: essere il cliente ideale per l’auto elettrica a guida autonoma. Il che, va da sé, non è assolutamente un male né una colpa. Detto questo, noi di Top Gear le auto le intendiamo prima di tutto come mezzo di piacere. Ed è per questo che un riconoscimento alla giapponese era come minimo doveroso.

Anche perché non potevamo non premiare Toyota, che ha perseguito questo sogno nonostante un progetto come questo, per forza di cose, poggi su numeri limitati. La GR Yaris è davvero qualcosa di unico e questo, per Toyota, significa anche non poter spalmare i costi su altri modelli. Tanto di cappello.

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