Video onboard: a Goodwood sulla Porsche 936 che ha vinto a Le Mans nel 1981
Abbiamo guidato la preziosissima Porsche su per la collina di Goodwood: un’esperienza unica, vissuta non senza qualche apprensione...
Vi svelo un segreto. Non c'è niente di meno adatto di una vecchia auto di Le Mans per correre su per la collina di Goodwood. Sono auto progettate per raggiungere i 370 km/h sul rettilineo di Mulsanne, con un lag di proporzioni epiche e il differenziale tarato in modo tale da sembrare che vogliano tirare dritto a ogni curva.
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Ma ci è stato proposto di fare un giro sulla collina con la Porsche 936/81 che vinse Le Mans nel 1981, la stessa che portò Derek Bell e Jacky Ickx alla bandiera a scacchi con quasi un'ora di vantaggio sul secondo classificato.
L'auto, che è stata iscritta solo all'ultimo minuto, arriva direttamente dal museo Porsche, è dotata di un flat six biturbo da 2.65 litri preso a prestito dal programma corse Indy, nato morto.
C'è una regola d'oro quando si affronta la collina. Le possibilità di sembrare un eroe sono pari a zero. Ho le gomme fredde, come l'olio, niente è stato preriscaldato e portato in temperatura e, per quanto si possa pensare di essere bravi, c'è Mark Webber nella Porsche accanto, che è sicuramente più bravo. Perciò meglio non rischiare di andare a sbattere. Non siamo qui per tirare, ma semplicemente per partecipare dell'evento, per godere di un'esperienza fantastica da una posizione decisamente privilegiata. A proposito: meglio non chiedere il valore dell’auto, e cercare di rilassarsi.
Le istruzioni fornite dai ragazzi del museo Porsche sono scarse. Mi hanno detto di non avviare il motore finché la pressione del carburante non raggiunge i 3 bar e di spegnerlo se la temperatura dell'acqua raggiunge i 95 gradi. Inoltre, si sono preoccupati di avvisarmi di non avere fretta con il cambio a quattro marce, ma che se voglio posso giocare con l'enorme manopola sotto la portiera destra. Quello, tra l'altro, è il regolatore del turbo boost: non lo tocco, assolutamente.
Dalle foto si può ammirare in dettaglio l'intera cabina di pilotaggio. Vedete il piccolo cerchio color rame incastonato nel pannello sotto i quadranti più a sinistra? È il tappo di champagne che Ickx e Bell hanno fatto saltare sul podio nel 1981.
Con la prima marcia si raggiungono i 160 km/h, ma partire e far “decollare” la Porsche non è facile: bisogna accelerare fino a circa 5.000 giri al minuto e lasciar slittare la frizione fino a circa 80 km/h. Non bisogna lasciar scendere i giri o la Porsche si impantanerà di brutto. Pesa 850 kg e sviluppa 630 CV. Nessuna incertezza, quindi, è una corsa selvaggia.
Immaginate di prendere una grande onda su una tavola da surf e la sensazione di immensa potenza e di accelerazione mentre scendete lungo il fronte dell'onda. Rende bene l’idea di quello che si prova a bordo di questa Porsche, seduti sul muso, con la faccia esposta al vento, mentre con un occhio si tiene sotto controllo la strumentazione, piena zeppa di indicatori e lancette impazzite, con un vecchio e logoro volante tra le mani.
Nonostante quello che ho detto prima, la tentazione di dare più gas, più a lungo, c’è ed è fin troppo reale. Quello che non si vede è la mia faccia, mentre stavo urlando di gioia. Concentrato al massimo, eppure totalmente rapito da questa esperienza. Tutto bene alla fine: sono maledettamente sollevato di essere arrivato in alto e aver parcheggiato la Porsche in cima alla collina.
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