Eroi qualunque: Fred Hayes e il suo Shorty bus salvavita
Fin dall'infanzia Fred Hayes è un appassionato di Volkswagen raffreddate ad aria. E questo speciale T2 sembra avergli salvato la vita
“Ironia della sorte, proprio questo pulmino che doveva tirare le cuoia mi ha salvato la vita”, afferma Fred Hayes a proposito del suo T2 con livrea Gulf. Avrete già notato che non si tratta di un Bulli standard. Fred “Lucky” Hayes, appassionato di VW da quando la sua prima auto (un Maggiolino del 1968) prese fuoco - e riuscì anche a farci sopra una bella risata - ci racconta che, prima di entrare in suo possesso questo T2 stava marcendo sulle montagne dell’Oregon. “Un gruppo di hippy decise di salvarlo”, racconta Fred. “Un albero era caduto centrando proprio il tetto, così la carrozzeria era stata tagliata e risaldata. Ed ecco che è diventato uno shorty bus. Non è finita, per 10 anni era rimasto in un cortile come fosse un’opera d’arte… prima di arrivare, non si sa come, in California. Ho visto che era in vendita, mi piaceva e l’ho acquistato. Gli oggetti un po’ speciali, diversi da quelli comuni, mi incuriosiscono sempre”.
Foto: Huckleberry Mountain
Adesso Fred lo ha battezzato “Beat Cancer Bus”. Nel 2023 gli è stato diagnosticato un tumore alla vescica, e lui sostiene che è stato proprio il lavoro profuso per rimettere in piedi questo van a fargli superare quel durissimo periodo della sua vita. “Dopo aver scoperto di avere un tumore sono caduto in depressione, ma invece di isolarmi sono tornato a occuparmi di auto. Da lì è partita una passione travolgente. L’anno scorso ho subito due interventi chirurgici e ho cominciato la chemioterapia. Nel frattempo mi sono concentrato sulle mie auto. Ho iniziato a girare la California con lo shorty bus e a distribuire volantini per l’American Cancer Society. Volevo sensibilizzare le persone e invitarle a fare prevenzione: così ho inaugurato il Beat Cancer Bus. La gente ha iniziato a mettere la sua firma sulla carrozzeria”.
Sì, questo piccolo VW ora è un patchwork di messaggi di sostegno per Fred e per centinaia di altre persone colpite da tumore. Ma c’è un motivo per cui Fred dice che le cose sono “esplose” dopo che ha reso marciante questo mezzo tagliato con l’accetta … Osservate la foto della scocca accorciata che contrasta con i grossi pneumatici: si tratta dell’ultima modifica firmata “Lucky”.
“Un mese e mezzo fa ho visto lo stemma frontale di van VW su Facebook Marketplace, l’ho comprato e attorno ci ho costruito un’auto! Ho iniziato con pneumatici off-road da 37 pollici, poi ho deciso che volevo qualcosa di più estremo, che assomigliasse allo Sherp, il fuoristrada anfibio ucraino: corto, tozzo e con grandi pneumatici. Così ho messo quelli da 40 pollici”. Fred ha costruito un telaio su misura con un passo di 1,4 metri e prevede di terminare il suo secondo shorty bus a breve. “Ci lavoro e interpreto il risultato come se fosse un modo per sconfiggere il cancro. Ho pensato che sarebbe stato un simbolo per me. Ci metto mano nel weekend perché ho ancora un lavoro che mi impegna durante la settimana e un’attività da gestire, oltre alle sedute di chemio. Mi tengo occupato, ma trovo terapeutico dedicarmi alle mie macchine. Così il tempo vola. È un viaggio. Ogni giorno è un nuovo giorno. Mi dico: ‘Vivi una grande storia’. Quando hai 60 anni e ti viene diagnosticato un tumore, le prospettive cambiano. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo. È così che trovo l’energia per andare avanti. Cosa fareste se qualcuno vi dicesse che oggi sarà il vostro ultimo giorno di vita? Non ve ne stareste seduti senza fare nulla, ma cogliereste ogni opportunità”.
Fred Hayes: uomo d’affari, costruttore di automobili, attivista impegnato nella prevenzione dei tumori e (si spera presto) anche motivatore.
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