I grandi fallimenti - Honda Unibox Concept
Le forme squadrate sarebbero anche di moda. Lo è un po' meno il bizzarro gioco di trasparenze in stile anni Duemila
Diciamocelo: l' Honda Unibox concept del 2001 somigliava a un progetto Meccano assemblato al buio. E a guardarlo bene si ha la chiara impressione che potesse essere smontato anche da un bambino dotato semplicemente di una chiave esagonale da 5 mm. Ma non è questo che lo ha reso un fallimento. A ben vedere l’Unibox non fu un fallimento nemmeno perché non riuscì dar vita a un’auto di produzione. Anzi, secondo una scuola di pensiero a trasformarsi in un modello di serie sono solo i concept troppo noiosi. E il suo tremendo profilo aerodinamico? Dai, questa storia che aria si fa strada senza sforzo ha stufato, ed è giunto il momento che qualcuno si opponga.
Vedo-e-non-vedo
No, il motivo dello status #epicfail dell'Unibox erano... quei pannelli trasparenti nella parte inferiore della carrozzeria. Soluzione ottima per portare luce nell'abitacolo scatoliforme dell'Unibox, ma ottimo anche per offrire ai passanti e agli altri automobilisti una visione fin troppo chiara delle parti basse degli occupanti. Come società, semplicemente non siamo pronti per quel livello di condivisione.
W la libertà
Una delle gioie della guida è avere tutto ciò che si trova "al piano di sotto" nascosto alla vista del pubblico. Insomma, bisogna essere liberi di riordinare gli indumenti intimi che richiedono un riassetto, di allentare magari la cintura dopo un pranzo abbondante o di spostarsi indossando i pantaloni del pigiama, se si vuole. Alcuni angoli della vita devono rimanere privati e sacri, comprese le proprie cosce cosparse di briciole.
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