I grandi fallimenti - Covini C6W
Celebriamo le auto che hanno fatto un buco nell'acqua negli anni Duemila. Nell'elenco spicca questa bizzarra supercar a sei ruote
Se fosse stata una buona idea, qualcun altro l'avrebbe già fatta.
Per quanto riguarda gli slogan ad effetto, questo non ha forse l'efficacia di "se puoi sognarlo, puoi farlo" o "la vita inizia alla fine della tua zona di comfort". Ma a volte avere dei dubbi e porsi delle domande non guasta. Prendiamo, per esempio, il caso della Covini C6W, la supercar a sei ruote dell'italianissima Covini Engineering. Perché sì, un'auto con un asse in più davanti ha i suoi ipotetici vantaggi: più aderenza, più forza frenante, meno possibilità di fare un bel botto in caso di scoppio del pneumatico anteriore, il 50% in più di cerchi graffiati da mostrare agli amici nel parcheggio davanti al bar.
Chi altro?
Ma prima di spendere molti anni e presumibilmente molti soldi per svilupparla, forse Covini avrebbe dovuto considerare... Ferrari? E Lamborghini? Porsche? Pagani? Koenigsegg? Jaguar? Nessuno di loro ha mai concluso che sei ruote fossero meglio di quattro. Forse è un'indicazione del fatto che... non lo sono?
Sviluppare una supercar da zero è già abbastanza difficile, senza l'ulteriore complicazione di progettare un'ulteriore serie di apparati frontali, e l'ulteriore complicazione di convincere i clienti a comprare qualcosa che sembra il risultato di un terribile errore di fotocopiatura. Certe volte sarebbe giusto lasciare alcune idee al brainstorming della sala riunioni.
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