I grandi fallimenti - Volkswagen Phaeton

La Volkswagen Phaeton non era una cattiva auto. Anzi, a modo suo era un capolavoro, progettata in maniera sublime. L'aveva concepita Ferdinand Piëch, capo della VW, si dice per vendicarsi della Mercedes, che con la sua Classe A del 1997 aveva frenato le vendite della Golf. La Phaeton doveva essere non solo più elegante di una Classe S, ma voleva anche compiere un vero e proprio salto di qualità nel mondo del lusso, abbinandolo con l'understatement. In altre parole ambiva a essere la Veyron del comfort.

Standard elevatissimo

Piëch aveva definito una serie di parametri ingegneristici pazzeschi. Tra loro si racconta vi fosse la capacità di viaggiare ininterrottamente per 24 ore a 250 km/h con un caldo torrido di 50°, mantenendo sempre la temperatura interna dell'abitacolo a 21°. Il che fa sorgere qualche dubbio: a) su quale tratto di 6.000 km di strade desertiche senza restrizioni questa carattristica avrebbe potuto rivelarsi utile? e b) cosa aveva pensato di fare Piëch per il carburante? Un'altra peculiarità considerata indispensabile erano bocchette dell'aria condizionata nascoste e silenziose, perché non c'è nulla che i plutocrati odino di più dell'aria rumorosa...

Il cliente ha sempre ragione

Avendo a disposizione un budget per lo sviluppo della Phaeton di 1,4 miliardi di dollari, il team di ingegneri non aveva avuto problemi a soddisfare le esigenti richieste di Piëch. Al momento dell'uscita sul mercato, nel 2002, la Phaeton era stata puntualmente accolta dai media di tutto il mondo in maniera trionfale. Alcuni avevano detto addirittura che rappresentava un salto quantico. Tuttavia, c'era solo un piccolissimo problema che Piëch non aveva previsto: nessuno voleva spendere i propri soldi per comprare una limousine di lusso  con lo stemma Volkswagen sul muso. Le vendite si sono rivelate catastrofiche. La Phaeton ha subito una precoce eutanasia. Forse resta lei il miglior fallimento ingegneristico della storia.

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