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Ecco otto donne straordinarie che hanno fatto la storia (anche) dell'auto

Una galleria di alcuni dei migliori talenti femminili in occasione della Giornata internazionale della donna 2024

Top Gear Team
Pubblicato il: 08 mar 2024
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Bertha Benz

Nel 1888 Bertha Benz, socia in affari e moglie di Carl Benz, percorse 67 miglia, circa 106 km, in 12 ore a bordo della prima Benz Patent-Motorwagen. La gente di campagna durante il suo viaggio (con una sosta alla farmacia di Wiesloch per avere più "carburante") non sapeva cosa pensare della carrozza meccanizzata, forse sospettava che quella cosa senza cavalli fosse opera di stregoneria. Per fortuna Bertha non è stata bruciata sul rogo. Adesso è considerata la nonna dell’auto.

Dominique Serra

Dominique Serra ha creato l'estenuante Rallye Aicha Des Gazelles, un rally tutto al femminile attraverso il deserto marocchino "promuovendo il coraggio, l'audacia e la forza delle donne". Sostiene enti di beneficenza nordafricani che aiutano le donne nella lettura, nell'igiene personale e nel trovare rifugio e ha consentito a oltre 10.600 partecipanti di età compresa tra i 16 e gli 81 anni di competere in condizioni come quelle trovate alla Dakar.

Immagine: Les Reporters du Net.fr

Jutta Kleinschmidt

A proposito di Dakar, sarebbe impossibile non menzionare Jutta Kleinschmidt. La tedesca ha debuttato nel 1988 su una motocicletta BMW, prima di decidere che quattro ruote erano meglio di due e ritornare nel 1994. Anche se è salita sul podio per varie tappe negli anni successivi, è stato solo nel 2001 che è diventata la prima donna per vincere il Rally. Una bella lezione di tenacia.

Hedy Lamarr

Una delle star della "Golden Age" di Hollywood - e apparentemente fonte d'ispirazione per il volto di Biancaneve della Disney - Lamarr era anche un inventrice prolifica. Chimica dalla mente matematica ha inventato un sacco di cose, in particolare lo spettro espaso con salto di frequenza (FHSS - Frequency-hopping spread spectrum), la base del Bluetooth e di altre comunicazioni sicure che usiamo ancora oggi.

Immagine: bomba - La storia di Hedy Lamarr

Claerenore Stinnes

Nel 1927, la pilota automobilistica ventiseienne Claerenore Stinnes si imbarcò in un'epica avventura intorno al mondo. L'avventuriera prese una Adler Standard 6 da una cinquantina di cavalli, un piccolo equipaggio e alcuni pezzi di ricambio e si lanciò in un'odissea di 29.000 miglia, circa 46.000 km. Non sorprende che, vista la potenza del motore, lei (e il suo compagno regista svedese) abbiano impiegato più di due anni per andare da Francoforte a Berlino... passando però per la Russia, il Giappone, le Hawaii e le Americhe.

Gladys Mae West

Non faremo nemmeno finta di comprendere la complessa programmazione informatica che la super esperta di matematica Gladys Mae West ha escogitato durante la sua carriera. Ma è risaputo da tempo che West ha dato un contributo cruciale allo sviluppo del GPS a metà degli anni ’80. E lo ha fatto in un mondo di avversità culturali (e spesso ostili), come illustrato nel film Hidden Figures - Il diritto di contare.

Michele Mouton

Michele Mouton ha avuto una carriera leggendaria nei rally negli Anni 70 e 80. Dale peripezie con la Porsche 911 di suo padre lungo le tortuose strade secondarie della Costa Azzurra da ragazzina, alla celebrazione della vittoria come prima donna a trionfare in un campionato di rally nel 1986, Mouton ha continuamente aperto nuovi orizzonti. Spesso viaggiando di traverso. Il pilota finlandese Ari Vatanen riassume così il talento soprannaturale di Mouton nel documentario Queen of Speed: "La sua velocità ha colto me e tutti gli altri di sorpresa. Ha messo alla prova il nostro orgoglio maschile".

Katharine Burr Blodgett

La pellicola di Langmuir-Blodgett è ciò che impedisce al vetro di essere riflettente. Katharine Burr Blodgett è conosciuta per aver brevettato i rivestimenti antiriflesso con il partner di laboratorio Irving Langmuir alla fine degli Anni 30. La pellicola viene utilizzata anche nelle fotocamere e ha creato un'immagine cristallina per il film Via col vento. Con l'aumento del numero di fotocamere utilizzate nelle auto, l'eredità di Blodgett sta prendendo sempre più piede nel settore automobilistico.

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Immagine: General Electric (1954)

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