Ecco la Rolls-Royce Phantom II del 1929 elettrificata di Jason Momoa
La complessa conversione in veicolo elettrico ha comportato interventi radicali, all'altezza del look mozzafiato.
Ehi, critici del restomod elettrico! È ora di aggiungere sia Aquaman che Khal Drogo alla lista dei vostri nemici pubblici perché Jason Momoa ha appena trasformato la sua classica Rolls-Royce Phantom II del 1929 in un'auto a batteria, con la collaborazione degli specialisti britannici di veicoli elettrici Electrogenic. Viene definita “la conversione di un veicolo elettrico più ambiziosa e complessa mai intrapresa” e, francamente, non abbiamo motivo di dubitare delle sue affermazioni, dato che ci sono voluti diciotto mesi per completare questo veicolo quasi centenario.
La chiusura del cerchio
Il gigantesco sei cilindri in linea da 7,7 litri, che sviluppava tra una cinquantina di cavalli ed era abbinato a un cambio a quattro marce, è stato sostituito con un motore elettrico da oltre 200 CV alimentato batterie da 93 kWh. Il tutto è stato posizionato sotto il cofano e lungo i longheroni del telaio. La Phantom invia inoltre circa 310 Nm di coppia al riduttore fisso. Ironicamente, Charles Rolls e Sir Henry Royce (i fondatori del marchio, ovviamente) furono tra i primi pionieri del motore elettrico. Sembra quasi un momento di chiusura del cerchio, non è vero? Electrogenic, che in precedenza ha convertito altri classici come la Citroën DS e la Jaguar E-Type, ha anche arricchito la Phantom con un evoluto software per la gestione del powertrain.
Un lavoro complicato
Per dare un’idea della complessità delle modifiche, l’auto originale utilizzava sistema di lubrificazione centralizzato, interamente meccanico, a “flusso passante”, per inviare olio ai collegamenti dei freni e delle sospensioni dell’auto. La rimozione del motore ha interrotto questo circuito e ciò significa che è stato necessario creare un sistema completamente nuovo. Altre difficoltà riguardavano il riposizionamento delle leve e dei cavi dei freni per mantenere la configurazione originale, dal momento che mantenere le caratteristiche "naturali" dell'auto era una priorità per Momoa - e chi è abbastanza coraggioso da contraddirlo, vero?
Tutto come una volta
Ma mentre gli interni hanno visto una rielaborazione totale, l'esterno mantiene ogni parte della splendida carrozzeria originale messa insieme da HJ Mulliner e Co. Quindi la silhouette filante, gli enormi fari tondi e il cofano più lungo del collo di una giraffa rimangono intatti. Probabilmente è l’unica cosa esistente più sinistra di un’orda Dothraki, giusto?
...o quasi
Come dicevamo, l'interno è invece una storia diversa. Le caratteristiche classiche, comprese le superfici rivestite in pelle e legno dell'epoca, vengono mantenute. Ma il quadro originale della Phantom è stato ripensato. L’indicatore del carburante, ad esempio, ora è un display a LED dello stato di carica, mentre i quadranti della temperatura dell’olio e dell’acqua mostrano la temperatura del caricabatterie e del motore elettrico dell’auto. Dopotutto, queste vecchie cose hanno l'abitudine di surriscaldarsi.
Le parole di Momoa
Ecco cosa ha detto Momoa: “Per realizzare questo progetto da sogno, dovevo trovare il partner giusto. Avevo bisogno di un team che apprezzasse la storia leggendaria di questa vettura aggiornandone al tempo stesso la tecnologia. Electrogenic mira a rispettare li veicoli d'epoca, a renderli elettrici senza perdere nulla del carattere originario. Erano la soluzione perfetta.".
... e quelle del boss Electrogenic
Nel frattempo, Steve Drummond, direttore di Electrogenic, ha dichiarato: “I diversi elementi dell’auto si sommano per offrire un pacchetto straordinario e omogeneo. È un piacere da guidare, una Phantom che offre le stesse prestazioni che gli ingegneri Rolls-Royce di un secolo fa avrebbero desiderato se avessero posseduto la tecnologia a nostra disposizione oggi. È silenziosa, disinvolta e aggraziata. Sebbene trasformata in termini di prestazioni e facilità d’uso, come per tutte le nostre conversioni, la messa a punto e la calibrazione dell’auto – affinate nel corso di innumerevoli chilometri di prova – sono state perfezionate per riflettere il carattere originale dell’auto. Invece di trasformarla in modo irriconoscibile, la Phantom si guida come una versione migliorata dell'originale.”.
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